Il giorno dopo mi svegliai e corsi in bagno ritrovandomi Alastor davanti.
Era in vestaglia da notte con un pigiama a strisce che variavano dal celeste al blu scuro, aveva i capelli in disordine e sul naso non erano appoggiati i suoi occhiali, pensavo fosse carino anche quando era appena sveglio la mattina, ma quel giorno ero particolarmente calma
"Buongiorno cara" disse mentre si faceva la barba allo specchio "Buongiorno Alastor!". Rimasi lí per qualche secondo a fissarlo in attesa di una risposta ma senza successo, fino a quando non girò finalmente il volto a guardami rimanendo immobili per qualche altro secondo. Gli occhi anche senza il vetro degli occhiali davanti avevano la stessa intensità e lo stesso sguardo profondo come il mare " Hm-hm...Charlotte starei usando il bagno..." si prese una pausa per poi ricominciare a parlare "...quello é il tuo pigiama?" "Ehm no?... ieri sera ero stanca e non sono riuscit-" mi prese per le spalle e mi sistemò addosso la sua giacca da notte mentre mi mandò fuori sbattendo la porta; non avrei mai pensato di vederlo così... in imbarazzo "Ti prego esci fuori!"
Il tempo di realizzare l'accaduto e cominciai a bruciare per la vergogna, per tutta la mattinata evitai di parlarci, di vederlo in faccia o qualsiasi tipo di contatto persino durante colazione. Una volta uscito Al presi finalmente fiato e mi affrettai a vestirmi e uscire a trovare una lavoro con il curriculum sotto mano.
"...Il curriculum ló controllato, ora ricordati solo di sorridere ed essere gentile..."
Non fu facile, New Orleans non aveva solo lati belli della vita, pensavo che oltre alla bella città avesse più disponibilità di lavoro per le donne; tra le tante proposte che mi ero fatta nella mia testa era quella di presentarmi ad una compagna artistica di un museo, dopotutto mela cavavo piuttosto bene con i disegni era una delle mie più grani passioni da quando ero bambina, insieme al canto e al ballo. Ma arrivata a quel punto quando mi ritrovai davanti alla porta della compagnia non ero più sicura di quello che stavo facendo
"...Tu sei un una donna Charlotte, pensi davvero che il mondo sia disposto a tenderti una mano?..."
La mia coscienza si chiamava Papà ora?
"...Lo dico per il tuo bene Charlie qui sarebbe molto più sicuro per te e soprattutto per la fabbrica..."
Non sopportavo più quella sensazione di stress continuo che mi ha portato a trasferirmi a chilometri da casa mia
"Papà esci dalla mia testa per Dio!" Risolvevo così le mie crisi, sfogandomi e urlando, ma era da tempo che non si presentavano più...troppo tempo; e sapevo che non avrei potuto continuare per sempre così ma comunque cercavo di non pensarci e di non preoccuparmi troppo. Insomma non era uno dei miei primi problemi in quel momento, al contrario di quello di trovare un lavoro.
Erano le dodici e mezza quando uscii dalla struttura e accorgendomi dell'ora mi affrettai per tornare a casa di Al a preparare da mangiare
"...Da quando sai cucinare Charlie?! Non ho mai cucinato in tutta la mia vita come vorresti fare una buona figura davanti ad Alastor..."
Arrivata a casa trovai Alastor sdraiato sul divano in legno scuro rivestito da stoffa rosso sangue mentre dormiva, il gilè appoggiato sull'attaccapanni e la camicia leggermente sbottonata fino alla metà del decoltè, con una mano sotto la testa per farla poggiare sul bracciolo del divano e l'altra che pendeva dal margine del divano con gli occhiali in mano.
Quella visione spinse il mio corpo ad avvicinarmi a lui senza il mio consenso, sempre di più sempre di più fino ad arrivare proprio davanti al divano; a quel punto non potei più resistere.
Era non carino ma bellissimo anche quando dormiva e l'intenzione mentre il cuore mi batteva a suo di diecimila battiti era di quella i abbassarmi piano piano, fino ad arrivare al suo volto e alle sue labbra e dargli un bacio a stampo.
"...Non stare ferma fallo prima che tu non possa più avere la possibilità..."
Ma non lo conoscevo ancora bene e sia pensieri nella mia testa che la mia coscienza lo sapevano, non mi sarei lasciata andare alla tentazione un'altra vola, ho rischiato ed è andata bene solo all'apparenza. Ma il cuore agiva sul cervello e cominciai ad abbassarmi sempre senza il mio consenso. Ero cosi vicina dal sfiorare le labbra di Alastor, fino a quando non mi allontanai e gli baciai solo la fronte, sfuggendo subito in camera mia a cambiarmi. Non sapevo cosa mi fosse preso, ero cosi confusa e incredula di quello che avevo fatto e mentre pensavo mi toccai il braccio per poi scoprire che mi erano venuti i brividi.
Il cuore batteva ancora e mentre mi cambiavo sentii qualcuno che mi chiamava "Charlotte cara sei a casa?"
Fu proprio in quel momento che realizzai qualcosa che mi avrebbe scombussolato ancor di più la vita
"...Cazzo, mi sa che mi sono innamorata di Alastor..."
Spazio autrice
Hey lettori! Mi sono promessa che avrei fatto almeno due capitolo a settimana ma la corsa non ho potuto. Oggi non avevo idee poi mi è esplosa la testa da quante cose volevo scrivere. Io ovviamente vi chiedo di scrivermi se la storia vi sta piacendo oppure no, se dovrei aggiungere o togliere qualcosa, dato che comunque la vostra opinione è importante. E niente io vi saluto e ci vediamo tra qualche giorno con il prossimo capitolo
Diletta
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Diecimila battiti [ Charlie x Alastor ]
RomanceForse la coppia su cui ho deciso di scrivere questa storia non è tra le più in voga del momento......ma se Charlotte Magne lasciasse la sua città Natale e si trasferisse a New Orleans incontrando un conduttore radio che la ospita a casa sua? Questo...