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La paura è l'unico tormento capace
Di non lasciarti uguale
A quando non provi nulla















Mancano tre giorni alla festa e questa settimana sembra che stia passando a rallentatore. Il solo pensiero di questo evento fa crescere l'adrenalina dentro il mio corpo. Ho bisogno di scaricare questa energia in qualche modo, quindi appena esco dalla scuola mi volto verso Heris e le rivolgo un piccolo sorriso.

«Ciao, dea della discordia»

Si accarezza i capelli, che ha lasciato sciolti per la prima volta da quando l'ho incontrata, e le sue guance diventano rosse per l'imbarazzo, evidenziando le lentiggini quasi invisibili che costellano il suo piccolo viso.

«Ciao Alcestis, come stai?»

«Tutto bene grazie, te come stai?»

«Bene anche io»

«Senti... oggi è una bella giornata. Ti va se questo pomeriggio andiamo alla pista di pattinaggio? Ce n'è una al coperto proprio qui vicino»

«Mi farebbe piacere ma...»

Volta il capo in lontananza, seguo la sua direzione e noto che Jayden ci sta osservando. Quando incontra il mio sguardo, distoglie il suo e a me si forma un nodo all'altezza dello stomaco che scommetto non mi lascerà mangiare per tutto il pomeriggio.

«Ho capito, vi auguro una buona giornata»

Mi giro e mi affretto nella strada opposta alla loro. La delusione cresce dentro di me, perché anche l'ultima persona con cui ho instaurato un rapporto ormai non vuole più vedermi. Ma poi penso che Jayden è felice con lei, e tutti i sentimenti negativi vengono sostituiti con la gioia che lui sia contento quando passa il tempo con lei.

Non ci do più tanta importanza e, sentendomi piu leggera, entro all'interno dell'ascensore, nel quale si trova anche un altro uomo sulla trentina.

«Ciao bellezza, in che piano abiti?» mi chiede, facendomi l'occhiolino.

Io mi trattengo dal non vomitargli addosso e sporcargli la sua bella camicia firmata.

«Nel piano dove tu sparisci da questo universo»

«Vaffanculo puttana»

L'ascensore si ferma al quinto piano e ringrazio che lui sia uscito per andarsene nel suo appartamento, dove probabilmente la sua povera moglie lo starà aspettando.

«Marcisci all'inferno, stronzo»

A quel punto, prima che lui mi raggiunga di nuovo, le porte dell'ascensore si chiudono e io posso arrivare tranquillamente a casa mia senza che nessuno mi importuni.
Cammino sul liscio tappeto bordeaux e prendo le chiavi dalla mia borsa.
Per quanto è curato, questo grattacielo sembra essere un hotel più che un condominio.
Sullo zerbino, trovo un altro bigliettino molto simile a quello di ieri e il mio cuore inizia a saltellare come un pazzo all'interno della cassa toracica.
Mi chino e lo prendo tra le mani, strovino i pollici per sentire la ruvidezza della carta e inspiro a pieni polmoni il suo profumo.

'Sabato e il giorno della festa verranno a casa tua delle assistenti per organizzare il tuo abbigliamento, i capelli e il trucco. Per me sarai bellissima in ogni caso'

A.W.

Sorrido spontaneamente all'ultima frase che ha scritto ed entro definitivamente in casa. Mi tolgo le scarpe e mi fiondo in cucina. Da quando mi ha lasciato tutti i dolci che ha comprato per me al supermercato, me ne mangio sempre uno ogni giorno. Il tiramisù l'ho finito ormai da tempo ma le merendine sembrano non avere fine. Ma in fondo, spero che rimangano per sempre all'interno del mobile dove tengo il cibo spazzatura. Non sempre ho la possibilità di comprare tanto cibo quindi ora mi sembra di vivere nella lussuria.

Promise-noi e nessun altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora