Come organizzato ieri sera, Kim mi raggiungerà per la colazione a metà mattinata. La mia famiglia e i Tomlinson sono andati a godersi l'ultima mezza giornata di montagna chissà dove e prima dell'arrivo della mia amica ho un po' di tempo per passare in cucina a salutare i ragazzi. Sono indaffarati con i preparativi per il pranzo ma non mi fermo, entro e prendo posto vicino al bancone.
Qualche dipendente mi saluta con un "buongiorno" o un "salve" molto cordiale.
"Signorina Baker" dice Zayn, completamente inaspettato dopo ieri sera.
Harry invece mi guarda appena, di sfuggita, come se non mi conoscesse. È tutto molto strano. Ieri sera non mi pare fosse successo qualcosa di diverso dal solito. Se ci dovesse essere qualcuno di risentito quella dovrei essere io per le prese in giro subite da quei due sul fatto che non fossi abituata al sapore della birra. Hanno trascorso un bel po' di tempo a mettere in piedi piccole scenette dell'alta società in diversi campi. Erano così buffi da guardare e impacciati che ho cominciato a dargli le indicazioni sul come parlare, come rispondersi e come muoversi. Pensavo ci fossimo divertiti.
Prendo l'iniziativa, voglio sapere, mi avvicino al banco dove Harry stava lavorando e gli chiedo "c'è qualcosa che non.." non mi fa nemmeno finire la frase. Interrompe le sue mansioni, si gira verso di me raddrizzandosi, mi punta dritto negli occhi e con l'espressione più impassibile del mondo dice "la colazione la serviremo tra pochi minuti nel porticato Signorina Baker, ha qualche necessità particolare?"
"Ma che ti prende?" Chiedo stranita.
"Se è tutto, torno a lavoro, Signorina Baker" continua con questa formalità che mi infastidisce. Che diavolo sta succedendo? Qual è il suo problema? È tornato lo stronzo del primo giorno? Sbuffo e lascio perdere, non ho alcuna voglia di litigare e forse nemmeno mi interessa davvero cosa gli prende.
Aspetto Kim nei divanetti del porticato mentre una cameriera prepara la nostra tavola. Nel giro di pochi minuti mi ritrovo con la mia amica che mi parla di cose che non sto nemmeno a sentire. Sono davvero infastidita per il comportamento di Harry, perché fa così ora? Non riesco davvero a capire, sono certa di non aver fatto nulla di male quindi il problema è soltanto suo. O meglio, loro. Anche Zayn era professionale e distaccato.
"O mio dio" esclama Kim riportandomi alla nostra colazione. "È il ragazzo della festa, non ci posso credere" sghignazza sotto i baffi.
Mi giro per cercare di capire a chi si sta riferendo, corruccio la fronte non appena incrocio lo sguardo con Harry.
"Ora ha senso, si aggirava per di là perché è un tuo dipendente" continua lei.
"Devo ammettere che non concedo mai una seconda notte a nessuno ma con lui, mmh, potrei davvero pensarci" Kim estranea i suoi pensieri e la cosa mi disgusta parecchio."Kim" la riprendo ad alta voce per zittirla, forse un po' troppo perché attiro l'attenzione di Harry che ci porta una teiera calda con il the.
Lo guardo per tutto il tempo, con un espressione probabilmente schifata e sicuramente giudicante. Mi da fastidio tutto questo, sento un bruciore allo stomaco che mi fa venire voglia di lanciare via il tavolino e prendere a pugni qualcosa. Che schifo. Harry e Kim a letto insieme, non volevo saperlo. E che stronzo lui, come si permette di fare finta di nulla, di non conoscerla e di trattare male me così come sta facendo con me senza alcun sensato motivo. Non lo sopporto. Ora dovrò aggiungere un ulteriore punto alla mia vendetta per questa nuova notizia. Ma come faccio? Di certo non gli parlerò più dopo tutto questo, lo odio. Ma non l'ho conosciuto abbastanza per colpirlo nel personale, devo escogitare un diverso piano di ripicca. A pensarci bene però è perfetto, lui passa la maggior parte del suo tempo a casa mia e io posso tranquillamente rendergli la vita un inferno qui e sarà sicuramente più amaro del piano originale.Sorrido nascondendomi dietro alla tazzina di the, è perfetto.
Come previsto, dopo il pranzo, prepariamo i bagagli per tornare a casa. La maggior parte dei dipendenti rimarranno qui qualche ora in più per sistemare la casa e lasciarla ordinata e pulita per la prossima volta. Robby mi aiuta con le valige, mentre scendo le scale per uscire di casa sono l'ultima della fila a lasciare il posto. Amelia è immobile all'uscio, composta, saluta uno per uno la mia famiglia e i Tomlinson mentre escono.
"A dopo Amelia" la saluto anche io.
"Signorina Baker, mi permetto di consigliarle di non farsi più trovare a certi orari della notte nei pressi delle residenze dei dipendenti, sono certa che a suo padre non farebbe piacere scoprirla li" mi giro per guardarla mentre mi svela di aver scoperto la mia sgattaiolata di ieri sera.
"A dire il vero, sarebbe meglio che non si rapportasse affatto con i dipendenti a nessuna ora del giorno e in nessun luogo della casa" continua.Mi ammutolisco e irrigidisco come se mi stesse sgridando, come se stessi prendendo parole da mia madre per cose che ho fatto e non dovevo. Credo e spero vivamente che si riferisca alla volta in cui mi trovò in cucina in tarda mattinata, se dovesse raccontare tutto a mio padre potrei in qualche modo inventarmi una balla per ieri sera, ma se si tratta dell'uscita di ieri non saprei proprio come giustificarmi.
Guardo in basso verso le mie gambe, sono felice di essermi ricordata del ginocchio sbucciato mettendomi un paio di pantaloni lunghi. Senza dire niente continuo a camminare verso la macchina che mi riporterà a casa.Metto la cintura e rimango nel sedile posteriore in silenzio per tutto il viaggio, senza che nessuno si accorga del mio mutismo come se non fossi lì. Forse perché sono abituati, ma oggi non lo faccio per noia o disinteresse. Tengo le braccia incrociate e le spalle chiuse, la testa bassa e le gambe saldamente chiuse poggiate alla porta della macchina. Mi faccio il più piccola possibile, come se volessi scomparire. Il discorso di Amelia, ciò che mi ha detto Kim, l'atteggiamento di Harry, hanno tutti contribuito al farmi sentire fuori posto, inadeguata, sbagliata, diversa. Odio questa sensazione, vorrei piangere, gridare e non farmi sentire da nessuno. O forse vorrei solo che qualcuno si accorgesse di me, forse vorrei che qualcuno mi capisse e mi consolasse.
Ma non c'è nessuno.
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BLUE || H.S.
FanfictionLui uno chef di alto livello, lei una giovane ricca e annoiata. L'unica cosa che hanno in comune è il padre di lei che è il capo di lui. Potrebbe davvero funzionare? O rischiano di perdere lavoro e famiglia per una fissa passeggera? Might delate la...