Capitolo 1

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"Nessun rapporto è una perdita di tempo: se non ti ha dato quello che cercavo, ti ha insegnato di cosa hai bisogno"

~Charles Bukowski

Svegliarsi nella casa Hale non è uno dei migliori risvegli.

Le urla di mia madre contro mio padre mi arrivano dritte nelle orecchie svegliandomi. Metto il cuscino sopra la testa sperando di riaddormentarmi in santa pace .

<<Non è colpa mia se tua figlia spreca il suo tempo su quello stupido computer invece che al lavoro. Io ho cercato di insegnarle le cose giuste ma con una madre come te non è possibile>> urla mio padre.

<<Stai dando la colpa a me? Guarda che la figlia è anche tua! Io ho fatto del mio meglio per educarla, tu invece?>>, dopo altri 5 minuti di puro silenzio ricominciano a litigare.

Ero così importante che litigavano per me, assurdo.

Alzo la testa verso l'orologio che segnava le 08:20. Lascio ricadere la testa nel cuscino e borbotto dei insulti non tanto pesanti verso i miei genitori che mi hanno svegliata la Domenica mattina.

<<Grandioso, non riesco più a dormire>> borbotto mettendomi a sedere.

Il loro litigio continua e io vado in camera di mia sorella.

<<sveglia?>> domando aprendo di poco la porta. La vedo seduta nel letto con il viso tra le mani <<si, il litigio di mamma e papà mi ha svegliata>> mi metto seduta accanto a lei e le sorrido debolmente <<anche a me>>.

Rimaniamo sedute sul suo letto ad aspettare che il litigio finisca.

<<Sei solo una troia, chissà cosa avevo pensato il giorno che ti ho chiesto di sposarmi. Dovevo andarmene con tua sorella. Lei ci sapeva a fare, e scommetto anche ora>> dice ridendo papà.

Capisco subito cosa intendeva con "ci sapeva fare". Guardo mia sorella sperando che non capisse niente, anche se era cresciuta.

<<In questa casa comando io, tu sei solo una schiava che ho sposato per soddisfare le mie voglie e basta>> poi il suono di uno schiaffo riempie tutta la casa. 

Scatto in piedi ma sento una mano fermarmi <<Non andare Angel, sai cosa succede>> le parole di Bethany mi fanno riflettere, <<Non voglio che anche tu ti faccia del male>>.

Io la guardo e sospiro <<Mamma ha bisogno di me. Ti prometto che questa volta andrà per il verso giusto. Non ti lascerò sola>>.

Cercavo di nascondere la tristezza nella mia voce. In questa casa la violenza sembrava non finire mai.

Mia madre subisce violenza da quando si sono sposati, poi sono nata io, e ho iniziato a subire violenza anche io.

Cerco di tenere lontano mio padre da mia sorella. Ormai non me ne frega più di nessuno, mi importa solo di lei. Praticamente la mia unica famiglia.

Scendo le scale di corsa e mi metto in mezzo tra mia madre sanguinante e quell'uomo che chiamo papà.

<<Ecco un'altra puttana>> i suoi occhi vagano nel mio corpo e io deglutisco.
<<Non ti vergogni a trattare tua moglie così? L'unico fuori di testa in questa casa sei tu>> indietreggio con mia mamma dietro che tremava dalla paura.

<<Stai zitta, non sei nella posizione di parlare. Qua a parlare sono io>> lui continua ad avvicinarsi sorridendo come un idiota.

<<Non dovresti stare qua. Spostati>> mi ordina. Io rimango immobile a proteggere mia mamma.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19 ⏰

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