I protetti della Dea

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Uno scintillio appena percettibile attirò l'attenzione della Dea. Non che ne avesse bisogno. Era acutamente consapevole di ogni movimento dei suoi protetti, anche senza osservarli.

La figura, eterea e imponente, la perfetta incarnazione della bellezza più pura, si mosse nelle pieghe del cosmo. Aveva visto la nascita di tutto ciò che ora la circondava. Non ne era mai stata padrona.

Custode. Una potente e inafferrabile custode. Nulla di più e nulla di meno.

Eppure, nel suo essere imperturbabile e invisibile nello svolgersi degli eventi, lei era tutto. O quasi.

Ciò che lei non era si agitava accanto alla barriera che lei proteggeva.

Barriera che si era permessa di oltrepassare solo una volta: quando era nata la Figlia del Chaos.

La sua protetta.

Ne aveva seguito ogni anelito, ogni passo, ogni singola lacrima e ogni minimo dolore. Tutto ciò che si era negata, lo stava vivendo attraverso lei.

Un riflesso. Lo spettro gelato di un mondo che non avrebbe mai vissuto, pur conoscendolo meglio di chiunque altro.

Osservò lo scintillio che agitava i fili del destino. Non poté fare a meno di sorridere.

Migliaia di volte si erano incontrati, quei due, vita dopo vita, dopo vita. E ogni volta la sua natura di Figlia del Chaos rendeva tutto imprevedibile.

Era sempre stato lui a riconoscerla per primo. Lui, che aveva sempre chiaro il cammino e che lo seguiva con un coraggio spudorato.

Il suo protetto.

Perché quel giorno, mentre la Dea e suo Fratello creavano vita dal Chaos, in un gioco di Equilibri Cosmici che lei conosceva molto bene, il Chaos stesso creava vita dall'Ordine.

Due Figli, nati dallo stesso atto creativo. Imprevedibile e ribelle la prima, determinato e risoluto il secondo. L'una, col compito di portare Chaos nell'Ordine. L'altro col compito di portare Ordine nel Chaos.

Ogni volta che si incontravano, l'Equilibrio stesso dell'Universo era messo alla prova. E questa volta, la prova sarebbe stata decisiva.

L'essere divino accarezzò i fili.

I suoi protetti ce l'avrebbero fatta, ne era sicura.

Dopotutto, era il loro Destino.

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Spazio autrice

Lo so, capitolo cortissimo, ma, credetemi, ricco di indizi.

Ogni tanto mi è necessario inserire questi punti di vista della Dea, come fosse una sorta di osservatrice super partes (che però tanto imparziale non è). 

Vorrei approfittare per ricordarvi che per me Queen è un esperimento narrativo (la struttura, le immagini, le musiche, lo stile), e mi farebbe davvero moltissimo piacere se, arrivati a questo punto, voleste darmi un feedback. 

Grazie per essere qui!

QUEEN - Figlia del ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora