Capitolo 58-Arcobaleno

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Narra Karol

Confusa dalle parole di Ruggero, mi allontano e vado verso Vale.

Avvicinandosi anche lei a me, mi chiede:

"Cos'è successo? Hai una faccia..."

"Non lo so... era strano..."

"Cioè?"

"Sembrava un po' preoccupato ma anche emozionato e poi..."

"E poi?"

"E poi, prima di venire qui da te, mi ha detto una cosa strana..."

"Ovvero?"

"Lo sto facendo per te, andrà tutto bene."

"Che strano..."

"Già..." Resto qualche minuto in silenzio, a riflettere sul suo bizzarro comportamento poi, mi si accende in testa come una lampadina una risposta:

"Aspetta! Mi sa che non era così strano come dico..."

Vale mi guarda stranita:

"Come, scusa?"

"Prima, in aereo, ha avuto..." Esito un momento, non sicura di volerle dire una cosa così privata di Ruggero.

"Cosa, Karol? Non mi puoi mica lasciare così!"

"Non so se posso dirtelo..."

"È tanto brutto quello che mi devi dire?"

"No, brutto brutto no... è solo molto delicato, ecco."

"Però così mi spaventi, Karol."

"Mi prometti che non lo dici a nessuno?"

"Te lo prometto."

Mi avvicino a lei e, a bassa voce per fare in modo che nessuno ci senta, le dico:

"Ruggero ha avuto un attacco di panico."

"Un attacco di panico?! Ruggero?!" Ripete, sorpresa.

Annuendo, le rispondo scoraggiata:

"Già."

"Oddio... ma è stata la prima volta?"

"Non ne ho idea ma, da come stava, penso di sì..."

"Mi dispiace un sacco..."

"Anche a me... credo sia normale stare così dopo un episodio del genere... no?"

"Beh, sì..."

"Ragazze, eccovi qui! Andiamo?" Esclama Lio.

"Arriviamo!" Rispondiamo insieme.

Ci avviamo verso Lio ed insieme raggiungiamo il taxi prenotato, che ci aspetta giusto davanti all'aeroporto.

Prima di salire ho l'istinto di guardarmi intorno per cercare Ruggerito, ma di lui non c'è traccia: sarà già partito verso casa sua e di Candelaria...

Già, Candelaria... quasi mi ero dimenticata di lei, tutta colpa di Parigi che mi ha distratta così tanto da credere di vivere una vita del tutto diversa dalla mia reale.

Durante questi giorni ero finalmente felice perché avevo tutto quello di cui ho davvero bisogno: il teatro e Ruggerito... non potevo chiedere di meglio.

Ma ora che sono tornata a Buenos Aires devo, una volta ancora, mettere i miei sentimenti verso Ruggero in un posticino nascosto nel mio cuore che devo chiudere a chiave e non riaprire più, mai più... e questa volta davvero.

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora