La decisione (pov:Lea)

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Era luglio quando tutti i miei amici si stavano godendo l'estate della terza superiore, mentre io stavo cercando di non sprofondare nei miei pensieri negativi, continuavo a ripetermi di non potercela fare mentre mi sfregavo i lembi della felpa sugli occhi fino a farli diventare rossi e gonfi. Mio padre era morto meno da meno di una settimana e già la situazione in casa era critica, ogni due ore io e mamma sentivamo suonare il citofono ed erano parenti che nemmeno conoscevo, che volavano sapere come stesse andando la situazione senza papà; avrei voluto urlargli in faccia la verità, ovvero che la vita senza papà faceva schifo, la mamma aveva iniziato a trascurarsi e di conseguenza trascurava anche me. Mamma invece cerca di essere il più paziente con loro anche se non lo è mai stata con nessuno, nemmeno con me e papà.

Quando la sera l'ultimo parente varcò la soglia di casa nostra mi potei finalmente sdraiare sul divano, feci per afferrare il mio telefono quando mi resi conto cha la non avrebbe mai preparato nulla per cena, quindi andai in cucina e mi preparai un tramezzino con le uniche cose che trovai nel frigo, perchè mamma erano giorni che non faceva la spesa. Subito dopo andai in camera mia, mi misi il pigiama, lavai la faccia e mi misi sotto le coperte, il letto era diverso rispetto ai mesi precedenti, forse perchè aveva assorbito tutte le lacrime degli ultimi giorni, quel letto sapeva di tristezza e dolore, tutti i giorni doveva subirsi ore ed ore dei miei drammatici pianti.

La mattina appena sveglia mi sono alzata dal letto, sono andata giù in sala e la prima cosa che ho notato è stata la mamma, stava dormendo davanti alla televisione, non credo che ieri sera abbia mangiato, in questi giorni se non glielo ricordo a volte si dimentica, si vede che è immersa nel dolore, ma che come suo solito non vuole farlo vedere a nessuno. Mi sono avvicinata a lei il più dolcemente possibile per spegnere la tv, ma come sempre il suo sonno leggero e la mia goffaggine non aiutano, quindi appena mi avvicino sbatto il mignolo contro il tavolino e lei si sveglia, non sembra essere felice di vedermi, anzi la sua faccia dimostra totalmente l'opposto. Quando mi vede non mi rivolge nemmeno parola, anzi si gira dall'altra parte mugugnando un lamento, quindi spengo rapidamente la televisione e mi dirigo verso la cucina, consapevole di non trovare quasi nulla. Quando apro il frigo l'unica cosa che trovo è una vecchia mela raggrinzita, sospiro e mi convinco che un po' di frutta non mi farà male, mentre cerco un coltello per sbucciarla sento dei rumori, mi giro e mi accorgo che la mamma si sta alzando dal divano e si sta dirigendo verso camera sua, così la lascio andare, perchè sembra molto stanca.

Mentre sto per gettare nel bidone il torsolo della vecchia mela sento la voce della mamma dire: << Lea ti devo dire una cosa vieni quì in camera con me>>, mi dirigo verso di lei senza fare troppe storie perchè erano mesi che non mi diceva che doveva comunicarmi qualcosa. Una volta entrata in camera la mamma mi fa cenno di sedermi accanto a lei, così faccio come mi dice, mi siedo sul letto. <<Lea ti devo parlare di una cosa...>> dice, così annuisco e l'ascolto, <<in questo ultimo periodo ti sto trascurando molto... e me ne rendo conto, così ho preso una decisione>> queste parole della mamma mi spaventano abbastanza, le sue idee sono quasi sempre cambiamenti drastici così mi appresto ad ascoltarla, << c'è un college in Florida che sembra essere molto bello...e penso che potrebbe servirti per farti delle nuove amicizie>>. Quando la mamma dice queste parole non so come reagire, sono immobile, la mia faccia è un misto tra paura e sorpresa così domando senza scrupoli <<quanto durerà questo college>> , la mamma sorride e mi dice che sarà per tutto l'anno, cerca anche di convincermi che sarà una buona idea, ma mentre parla non riesco ad ascoltare le sue parole perchè la mia mente è altrove, non riesco ad immaginarmi una vita fuori dalla mia piccola cittadina, ma allo stesso tempo sono consapevole che questa scelta potrebbe davvero fare stare meglio la mamma ora che non c'è più papà. Così mi limito a domandare <<quanto tempo ho per pensarci>>, la mamma non sembra aspettarsi questa domanda però  risponde sinceramente <<Lea... non hai tempo, ho già mandato la richiesta al college e sei stata ammessa, dovrai partire lunedì, perdonami se non ti ho avvisato prima>> lì la mia mente si blocca, così mi alzo e mi muovo lentamente verso camera mia senza proferire nemmeno una parola, mi accascio sul letto e lì la mia mente ricomincia a vagare nel profondo del mio inconscio, dove ogni pensiero ed azione non può essere controllata da me.



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