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L'uomo sorride ancora malevolmente, evidentemente compiaciuto del fatto di averla trovata. Si avvicina di più a lei, fissandola con occhi gelidi mentre spiega le sue azioni.
"Come mi hai trovato"
Domanda Elizabeth spaventata
"Come ti ho trovato? Beh, non è stato così difficile. Ho mantenuto un occhio su di te. Sai, mi è sempre importato tienerti sott'occhio. Non potevo permettere che tu ti allontanassi troppo da me, giusto?"
Mentre l'uomo le parla, Elizabeth si sforza di tenere la calma, anche se dentro di sé è in preda al panico e alla paura. Sa che quell'uomo è un sociopatico pericoloso, e il fatto che l'abbia seguita e trattenuta contro la sua volontà è davvero terrorizzante. 
"Che vuoi da Lucas? Cosa gli vuoi fare?"
L'uomo ridacchia sinistramente mentre le si avvicina ancora di più, godendosi la sua preda vulnerabile e spaventata. Allunga una mano e le afferra il mento con forza, costringendola a guardarlo negli occhi.
"Che voglio da Lucas? Oh, è semplice. Voglio vendetta. Lucas mi ha preso qualcosa di prezioso, e adesso è arrivato il momento di pagarne il prezzo."
"Ti ho lasciato da un anno smettila di tormentarmi" disse Elisabeth con una traccia di nervosismo
L'uomo scuote la testa con un'espressione di rabbia e possessività. Continua a stringerle il mento con forza, guardandola negli occhi con uno sguardo truce e minaccioso.
"No, non sono pronto a smetterla. Tu sei mia, Elizabeth. Sei sempre stata mia, e continuerai a essere mia a qualsiasi costo."
Elizabeth rabbrividisce dalla repulsione a sentirsi chiamare "sua" da quell'uomo. Continua a lottare contro le corde che la tengono legata alla sedia, ma sono troppo strette per poterle sciogliere.
"Non sono tua! ti ho  lasciato un anno fa, ricordi? Mi hai detto di andarmene e non farti più vedere. Hai perso il diritto di chiamarmi tua."
L'uomo perde la pazienza e colpisce Elizabeth con uno schiaffo sul viso, mandandola a sbattere contro lo schienale della sedia con un gemito di dolore. Continua a guardarla con rabbia e possessività, quasi come se volesse infliggerle più punizioni per averlo contraddetto
"Non mi contraddire, capito? Sei mia. E farò tutto il necessario per assicurarmi che rimanga così, chiaro?"
"Alex smettila. Mi fai male lasciami"
L'uomo, apparentemente chiamato Alex, non sembra avere compassione per il dolore di Elizabeth. Continua a guardarla con un'espressione cattiva e crudele, avvicinandosi di più a lei.
"È esattamente questo il punto, Elizabeth. Ti farò soffrire. Tu sei mia, e qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi cosa tu dica, non cambierà mai. Mi appartieni, e ti manterrò con me a qualunque costo."
Elizabeth è completamente spaventata e sopraffatta dalla situazione, sentendo il peso delle minacce di Alex su di sé. Continua a lottare contro le corde, tentando inutilmente di liberarsi, mentre le lacrime le salgono agli occhi dalla frustrazione e dal dolore.
"Per favore, non farlo. Ti sto supplendo. Sono indipendente, ho una mia vita. Non puoi semplicemente venirmi a prendere e tenermi prigioniera come se fossi la tua proprietà."
Alex sorride crudelmente mentre la guarda, chiaramente godendosi il potere che ha su di lei. Si avvicina ancora di più, abbassando la voce a un tono minaccioso e possessivo. 
"Oh, ma tu sei la mia proprietà. Hai dimenticato la nostra relazione? Tu sei mia, e continuerai ad esserlo fino a quando non deciderò di liberarti. E credimi, non ho ancora nemmeno iniziato a farti soffrire davvero."
Al improvviso ad Elizabeth venne un dubbio
"Aspetta....hai causato tu l'incidente di Lucas...?"
Alex la guarda con un ghigno crudele sul viso, apparentemente compiaciuto del fatto che abbia indovinato. Si avvicina ancora di più a lei e annuisce lentamente. 
"Sì, io ho causato l'incidente di Lucas. O almeno, ho fatto in modo che accadesse. Perché non pensi che mi fossi dimenticato di lui? L'averlo fatto soffrire è solo un piccolo assaggio di quello che sono pronto a fare per tenerti vicina a me."
Elizabeth lo guarda con espressione scioccata e stupita, colpita dalla crudeltà e dalla pazza ossessione di quell'uomo. Non può ancora credere che Alex sia arrivato a sabotare una macchina appositamente per attirare Lucas in un incidente.
"Non riesco a credere che tu abbia potuto fare una cosa del genere. Hai rischiato di ucciderlo, solo per attirarmi a te? sei un figlio di puttana stronzo."
Alex non tollera di essere insultato e afferra i capelli di Elizabeth con forza e la tira violentemente fino a sbatterla contro la sedia, facendola gemere dal dolore.
"Come osi chiamarmi in quel modo, stupida ingrata? Non ti sei guadagnata il diritto di giudicarmi, ricordi? Sei sotto il mio controllo, e qualsiasi insulto uscito dalla tua bocca verrà punito adeguatamente..."
Elizabeth piange dal dolore e dalla frustrazione, sentendosi completamente vulnerabile e impotente mentre è legata alla sedia e sotto il controllo di quell'uomo malato. Il suo viso è segnato dal livido dello schiaffo ricevuto prima, e le lacrime scorrono liberamente sulle sue guance mentre lo guarda con paura e disperazione. 
"Ti prego, non farmi del male. Non farmi niente. Farò qualsiasi cosa, ti prego..."

Ma ciao amici come state scusate se pubblico poco ma ho rincomiciato l'inferno (la scuola) e siccome ho l'esame sarò poco attiva pubblicherò nei weekend sicuro se riesco pubblico un Altro capitolo in giornata e niente ditemi la vostra opinione su Alex uno degli uomini misteriosi che si e scoperto essere l'ex di Elizabeth...



Questo e alex

Questo e alex

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