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Sarah: Ehi, Angela...
Angela: Ciao.

Il solito messaggio di Sarah. Mi fa arrabbiare, perché arriva sempre nel momento sbagliato, ma allo stesso tempo, mi fa venire voglia di rispondere. Non so neanche perché le rispondo. Eppure, lo faccio.

Sarah: Non so nemmeno come iniziare... non mi sembra vero di essere in finale. Mi dispiace tantissimo per la tua eliminazione, davvero.
Angela: Già, immaginavo che sarebbe finita così.

Ed eccola qui. La finalista perfetta che mi scrive per dirmi quanto le dispiaccia. Che ironia. Io già sapevo come sarebbe andata a finire. L'ho sempre saputo. E anche se mi fa piacere che abbia vinto, in fondo... è una sensazione amara.

Sarah: Non dire così... Sei stata incredibile, lo sai. Il pubblico ti ha amata, tutti l'hanno visto. Hai un talento immenso, chiunque lo riconosce.
Angela: Il talento non basta a quanto pare. Se fossi stata così "incredibile", come dici tu, forse non sarei uscita. Evidentemente non ero abbastanza.

Davvero, Sarah? "Incredibile"? Se fossi stata davvero così incredibile, non sarei qui fuori a guardarti brillare da lontano. Ho sempre dato il massimo, ma sembra che non sia mai abbastanza. Nemmeno per te.

Sarah: Angela, sai che non è così. Non è giusto dire che non eri abbastanza. I meccanismi del programma... a volte non premiano chi lo merita davvero.
Angela: Che cosa dovrei dirti? Che sono felice per te? Complimenti, Sarah, ora sei una finalista e hai quello che volevi.

Non voglio sentirti dire che non è giusto. Non è quello che mi serve adesso. Lei continua a difendere me e il sistema, ma la verità è che mi sento sconfitta, e vedere lei andare avanti non aiuta. E sì, forse c'è del rancore. Ma come potrei non sentirlo?

Sarah: Ma io non voglio che questo rovini tutto tra noi. Non è mai stato solo una questione di competizione tra di noi. Io ci tenevo davvero... a te.
Angela: È facile dirlo adesso che sei in finale e io sono fuori. Ma sai una cosa? A volte sembra che tutto giri intorno a te. Sei sempre stata così perfetta, la preferita di tutti, mentre io lottavo solo per essere notata.

Lo sapevo che avrebbe cercato di spostare la conversazione su di noi, su qualcos'altro. Sarah... non puoi pretendere che io non veda la competizione. Non posso semplicemente far finta di niente. E sentirmi dire che per te non era una gara mi fa solo arrabbiare di più. Come può non vedere quello che vedo io?

Sarah: Perfetta? Angela, sai benissimo quanto ho faticato per arrivare qui... E poi, non sono perfetta. Lo sai bene. Sono sempre stata in ansia, sempre criticata dalla Pettinelli, sempre a chiedermi se fossi abbastanza. Se tu fossi fiera di me.
Angela: Di te? Sarah, io ero qui a combattere per il mio spazio, e tu ti preoccupavi di essere all'altezza per me?

Aspetta... lei si preoccupava di me? Di essere abbastanza per me? Io lottavo contro di lei ogni giorno, e lei pensava di non essere all'altezza? È surreale. Mi fa quasi sentire in colpa... ma non voglio, non devo. Eppure, dentro di me qualcosa si spezza.

Sarah: Sì, perché tu per me eri importante. Lo sei ancora. Mi hai spinta a fare meglio, sempre. Hai cambiato tutto, Angela, dal giorno in cui ti ho conosciuta.
Angela: E ora? Ora cosa rimane, Sarah? Io sono fuori dal gioco. Tu andrai avanti, farai carriera. E io sarò solo il ricordo di qualcuno che non ce l'ha fatta.

Ci tiene a me, dice. Ma la verità è che ora sono solo un'ombra nella sua vita che continuerà. Io sono fuori, e lei continuerà a brillare. Lei dice che le cose non cambieranno, ma so che cambieranno. Lo fanno sempre.

ATTIMO - SAJOLIEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora