un incontro per la vita

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 * Isabella*

James mi prese il viso con la mano e mi sussurrò una cosa nell'orecchio che non capii, era in una strana lingua? mi guardò negli occhi e sene andò senza dire più una parola, senza guardarmi... andò via.

Passarono diversi giorni e James non mi parlava più. Dopo quella frase che mi aveva detto non osava nemmeno più guardarmi negli occhi. Mi stava facendo un dispetto? o era perché la scorsa notte gli ho rubato l'accappatoio, il mio non cera.

provai a stuzzicarlo prendendogli nella sala grande un pezzo del suo panino forse mi avrebbe sgridata come faceva sempre, solo per sentire quella cazzo di voce. non mi piaceva quando le persone facevano finta di non calcolare più le persone. Presi quel panino e scappai per andare nelle mie camere, li avevo posizionato una trappola per le persone che entravano di soppiatto... mai svegliarmi quando dormo questa era la prima regola di molte altre. Il mio piano aveva funzionato appena arrivai in camera mia feci un salto pazzesco e superai la trappola, dietro di me sentii la trappola scoccare e li sperai tutto quanto per aver catturato James. mi girai di scatto e visi una creatura strana, era una mutante cazzo... presi la pistola che avevo nel cassetto del comodino e gliela puntai addosso. -Cosa cazzo sei!?- la creatura mi guardò impietrita, i suoi occhi urlavano pietà. La creatura scaglio sui fili una specie di veleno che ruppe del tutto... la creatura cadde per terra e in un millesimo di secondo mi ritrovai all'angolo della camera a tremare davanti a quella creatura imponente. non avevo la minima idea di quello che voleva.

la creatura inizio a emanare una luce bianca, quella luce lentamente faceva strada a un corpo di un ragazzo, gli guardai attentamente il viso ma appena il fascio di luce si interruppe mi ritrovai il ragazzo davanti a me, l'altezza non era cambiata di molto era sempre un macigno. Scrutandolo bene notai che perdeva molto sangue sul fianco sinistro, quel sangue non era rosso... inclinai leggermente la testa e vidi che il ragazzo stava per cadere e farsi ancora più male. appena cercai di aiutarlo il ragazzo mi blocco il braccio facendomi pressione per farmi capire che gli dovevo stare alla larga. -fermo non ti devo far del male- mi accorsi che avevo ancora il panino di James in mano e glielo porsi pensando che avesse fame ma prima gli diedi un morso, era il panino più buone che avevo mai mangiato ma non era quello il momento di pensare a quelle cose. Il ragazzo lo prese e lo lancio via. -fanculo era il panino più buono del mondo! - lui inizio a ridere -ti sembra il momento di pensare a un cazzo di panino? - io mi bloccai lo guarda nei suoi occhi cerulei e... -non sapevo che sapessi parlare la mia lingua- il ragazzo commentò a bassa voce. aspetta che intendeva? stavo parlando in un'altra lingua... presi per un braccio il ragazzo e lo misi sul mio letto. Dovevo andare a chiamare qualcuno che sapesse cosa fare in questi casi.

il ragazzo mi prese per la mano -mi avevano detto che tu eri la prescelta e potevi curare la gente con un tocco della mano... nessuno riesce a ricucirmi questa cazzo di ferità ci ha provato tutto il mio clan... per favore non voglio morire- inizio a piangere il ragazzo. mi stava venendo un attacco di ansia non sapevo cosa fare. la ferita stava sanguinando sempre di più cercai nei cassetti un kit da cucino ma niente, allora cercai di utilizzare i miei "poteri" che non sapevo controllare. provai una volta ma niente, mi sentivo sempre più stanca ogni volta che ci provavo.

Il ragazzo stava per lasciare il mondo dei vivi. riprovai ma stavolta con tutta la mia forza. Presi forza e misi per la quattordicesima volta la mano vicino alla ferita, mi sentii le mani sfrigolare, mi venne da piangere... rividi tutta la mia vita passarmi da vanti, sentii qualcuno che stava correndo verso di me stava urlando, mi mancava il respiro mi bruciavano gli occhi... mi venne da urlare non sentivo più i piedi toccare terra, il mio cuore... riuscivo a sentire il mio core battere all'impazzata. chiusi gli occhi e non senti più le urla delle persone che si erano radunate per non farmi fare quella cazzata. Aprii gli occhi era tutto bianco vidi il ragazzo in un angolo in ginocchio che piangeva, mi diressi verso di lui. Vicino al ragazzo c'era una pozza di acqua, il ragazzo stava fissando quella pozzanghera con una tristezza che solo chi aveva sofferto e sentito le fiamme dell'inferno conosceva. presi la mano a quel ragazzo e lui mi guardò finalmente negli occhi -io non voglio morire ho ancora tutta la vita davanti- lo guardai e gli misi una mano sulla fronte -tu non morirai- guardai quella pozzanghera e mi accorsi di avere gli occhi che sembravano un portale, la mia pelle era diventata di un bianco pallido le mie labbra erano rosse, e dietro la mia schiena mi sentii un peso strano che non avevo mai sentito, erano delle ali bianche sporche di sangue. Cosa ero io?

Richiusi gli occhi e mi ritrovai davanti al ragazzo che mi guardava dritto negli occhi. io gli sorrisi, lui mi abbracciò. -grazie mille...- mi girai e dietro di me vidi tutto il clan con gli occhi sgranati. -Isa! - qualcuno venne verso di me correndo ma il ragazzo che avevo appena salvato mi fece da scudo... prendendomi per la mano. -non ti avvicinare a lei! - era Frederik che era venuto verso di me. Mio fratello guardò il ragazzo davanti a me e si stranì, non capivano veramente cosa stesse dicendo cazzo... -Frederik non ti avvicinare aspetta rimani la- il ragazzo che avevo appena salvato si girò verso di me. -come ti chiami? - gli sorrisi -Zayon... se ti stai domandando cosa sto facendo ora telo spiego... nel mio clan chi salva la vita a qualcuno la persona che è stata salvata deve stare a suo fianco fino la morte- Io arrossii e lui sene accorse e iniziò a ridere. -Isabella posso sapere cosa vi state dicendo?!- a è vero... gli spiegai tutto quelle che era successo e Frederik rimase scioccato. - quindi Zayon è il tuo guardiano per il resto della tua vita- Frederik si mise a ridere nervosamente.

-Zayon potresti metterti una maglietta- gli disse mio fratello a lui. io glielo tradussi e lui se la rimise di corsa. io mene andai da quella situazione di tenzione. Zayon proprio come avevo pensato mi seguì senza dire niente, io mi girai verso di lui -hai fame? - lui annui e mi segui verso la sala da pranzo. lo feci sedere a un tavolo e gli portai da mangiare le cose che potevano piacergli, io mi presi delle cotolette con un po' di insalata. non feci in tempo a dire se gli piacesse quello che gli avevo portato che lui si mangiò tutto senza fiatare. lui mi guardò e guardò in fine il piatto suo ormai vuoto e pulito come se il cibo non avesse toccato il piatto. -hai ancora fame? - gli chiesi ridacchiando.

Andai verso l'aria cibo e vidi che li si trovava anche James che stava mangiando un panino come quello che gli avevo rubato qualche ora prima. Presi il vassoio di Zayon e lo riempii di cibo però mi cadde una mela che rotolò verso il cestino, cercai di recuperarla senza far vedere a James che ero una tonta anche con il cibo.

*James*

Era così stupida, anche se aveva il potere più potente del mondo da quel che si era capito. Anche quando cercava di non provarci con me era sexy... aveva i capelli rossi che gli pendevano dalle braccia, gli occhi concentrati sulla mela che stavo spostando con il mio potere per divertirmi un po'. Non riuscivo a starle lontano, era come droga per me quella ragazza, da quando è qui non riesco ad avere un pensiero decente su di lei. Cazzo era magnetica quella ragazza... ero invidioso e geloso di quel ragazzo a cui aveva salvato la vita poco fa.

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-esperimento numero diciotto... il ragazzo non ha alcun effetto su la medicina zero-due-otto, altri pazienti per questa medicino sono morti; invece, lui sembra aver creato un virus contro il virus per assorbirlo- mi avevano rinchiuso di nuovo in quella stanza tutta bianca con un poster di un paesaggio con l'arcobaleno, non mi piaceva stare là... mi ricordava che qualche mese fa ero libero di correre nei prati soleggiati, rincorrere gli uccellini che cinguettavano. Ormai non ci speravo più a un passato così... i miei genitori mi avevano abbandonato davanti un orfanotrofio, mi ricordavo solo le loro voci i loro visi era offuscati dalla mia rabbia.

Mi sentivo strano dal promo esperimento che avevano fatto su di me, ero più forte alcune volte prima di andare a dormire mi facevano male gli occhi come se meli volessi staccare via dalle orbite. Quando mi guardavo nello specchio del bagno vedevo che i miei occhi erano cambiati. La notte in quel posto era piena di urla di bambini, dicevano che questi esperimenti ci sarebbero serviti per un futuro lontano, dicevano che un giorno saremmo riusciti a guarire dalle malattie che avevamo ed era per questo che i nostri genitori ci avevano abbandonato...

Io non credevo a nessuna parola che usciva da quella bocca da cazzo degli scienziati, io ero diverso da quei bambini, loro speravano a un mondo che li aspettava al di fuori di quella base, io invece volevo evadere... sapevo che quello che ci dicevano era per non farci stressare. Ogni giorno un ragazzo o un bambino non superava la notte, ognuno di noi faceva fatica a respirare o a parlare. Io ero stato graziato dalla bambina del capo che fortunatamente alcune volte mi faceva vedere i giochi del mondo, la bellezza della vita... ma alcune volte anche lei era sottoposta a esperimenti, si diceva in giro che lei avesse una malattia molto grave che non le permetteva di vivere come un bambino normale.

Ma lei era l'unica insieme al fratello a poter uscire da quel posto, vedere il sole che li copriva di raggi solari, vedere gli uccellini volare liberi che cinguettavano nel cielo. Ormai non tenevo più conto dei giorni in cui ero stato portato via dall'orfanotrofio per esser portato qui. Alcune volte io mi chiedevo come sarebbe stato se mi avesse adottato una famiglia vera, andare a scuola e imparare cose nuove ogni giorno fin quando non sarei stato abbastanza grande da poter viaggiare il mondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 16 ⏰

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