Jardar e i Demoni Minori

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Le Cronache di Jardar 2

Jardar e i Demoni Minori

1

Degli Imeda non si sa molto. Le loro descrizioni fisiche variano tremendamente. Sembra avessero dei poteri magici, poteri mentali potentissimi che erano in grado di permeare ogni mente. Riuscivano a far visualizzare senza sforzo nelle teste degli uomini visioni così potenti da sembrare reali. Immagini e suoni in grado di incantare e possedere senza lasciare traccia, senza essere percepiti come pericolo.

Si narra che oltre un secolo prima accadde qualcosa. Qualcosa che cambiò per sempre il mondo. L'origine di questo qualcosa si è perduto nel tempo e tante sono le leggende che ne parlano. Sono solo i vecchi, gli anziani che ricordano perché si è persa, fino al momento della stesura di questo libro, la capacità di scrivere. Oggi questo tesoro di informazioni, finora tramandate solo oralmente, può essere finalmente codificato di nuovo, in un testo che mantenga, si spera il più a lungo possibile, la cronaca frammentaria di quegli eventi lontani. Eventi che si sono susseguiti in brevissimi anni e che hanno dato vita alla speciazione della razza umana.

Duxxivicos il libro della fine del mondo

Il polpo era lì, no, non era uno erano tre. Uno sull'altro tentacoli infiniti, tra gli scogli. Immersione cattura, fallimento riemersione. I due sub non si erano neppure accorti che tra le vaghe ombre dell'acqua mattutina due uomini in divisa volevano tirarli fuori dal mare. Parlavano, blateravano qualcosa, ma i sub non sentivano bene. I due si immersero di nuovo: tre polpi di quelle dimensioni non li avevano mai visti così vicini al lungomare di Bari Vecchia.

«Se questi due avessero la tecnologia di impianto celebrare, in modo da decodificare il

pensiero complesso»

«Non starebbero qui a catturare polpi, ma se li farebbero stampare in 3d! e poi basta

con questo complottismo del cazzo.»

«Sicuro. E noi due non staremmo qui a fare la figura dei coglioni. Poliziotti in divisa

arrampicati sugli scogli a cercare di catturare due pericolosi pescatori di frodo, che vanno in acqua senza distanziamento sociale e mascherine.»

«Perché?»

«Ma ti pare possibile che un virus delle vie aeree possa contagiare anche sottacqua?»

«Ah, forse no, forse hai ragione.»

«Già!»

«Be, dai, tiriamoli fuori»

«E come? Questi hanno anche le fiocine!»

«Quelli stanno a caccia di polpi e ricci»

«Doveva venire la collega Silvia, quella sì con due occhiate e una scosciata come li faceva

saltare fuori come tonni...»

«Na mezza puttana...»

«Forse, sicuro la prima a mettergli le manette...»

«Perché sorpresi a pescare in apnea da soli in luoghi solitari dove non si possono

mischiare il covid...»

«Mi sembra 'na cazzata in effetti!»

«Una cazzata in effetti....»

«Ma perché poi sto casino?»

«Boh, pare che ci sia di mezzo la proprietà privata e la carne»

«Che dici? Che stai dicendo?»

«Guarda, non ho capito bene c'è uno. Sai uno di quei ricconi del mondo. Questo vuole

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