Stiamo tornando a casa in silenzio. Venezia di notte è ancora più magica. In altre situazioni mi soffermerei a godere delle luci che si specchiano nei canali, dei gondolieri che fanno i giri notturni, ammaliando i turisti con i loro racconti e brevi canti che si perdono nell'aria. Mi emozionerei per la luna piena, che non è mai stata bella come stasera. Mi infiammerei per i senzatetto che si appropriano delle panchine, ora vuote di turisti, per dormire. Inizierei a parlare con Silver, infervorandomi e ragionando su cosa si possa fare perché questo diventi un mondo più giusto, come abbiamo fatto mille volte a New York.
Non stasera.
Stasera un altro tipo di fiamma brucia in me.
C'era una volta la Dea. E la Dea era tutto. Fuoco e Acqua e Terra e Cielo. Lei era Tempo ed era Spazio. Lei era lo Spirito che si agita in ogni essere.
La voce calma e ovattata della nonna mi raggiunge dai miei ricordi.
La Dea, da tutto, scelse di diventare niente, per proteggere e custodire il destino di tutti. Un giorno, tuttavia, un'altra Dea sorgerà, che dal niente diventerà tutto.
La Dea.
La Guardiana del Fuoco.
Io davvero non so cosa pensare. Sono stata catapultata in una caccia al tesoro fantasy e non posso nemmeno dire che mi sto immaginando tutto, perché la carta disegnata è qui, nella mia borsa. Ogni tanto la tiro fuori e controllo, ma no, non mi sono inventata tutto, è perfettamente disegnata, mentre le altre sono bianche.
Vuote.
Come la mia mente.
Silver cammina al mio fianco. Ogni tanto mi guarda preoccupato. Quando arriviamo a casa, Max ci accoglie con un sorriso. Non gli rispondo nemmeno e vado a chiudermi in camera.
Mi guardo allo specchio: voglio vedere se si nota all'esterno quello che sento dentro.
Perché io non sono io. Non del tutto. Non più.
Sento il fuoco scorrere nelle mie vene, mescolato al sangue.
Chi ha creato davvero queste carte? Che cosa rappresentano? Come funzionano in realtà? Sono davvero io la Prescelta di cui si parla nel giuramento che ho letto? Mamma è convinta che io lo sia. Nonna era convinta che lo fossi. Volkov ne è convinto.
E Sasha?
Mi butto sul letto, tentando di fermare l'orda di pensieri che avanza. Una fiumana pericolosa e inarrestabile che mi toglie il fiato. Mi metto a sedere, assumendo la posizione di meditazione, l'unica cosa che potrebbe aiutarmi a calmarmi in questo momento.
Respira, Queen.
Inspira...
Espira...
Inspira...
Espira...
Inspira...
Espira...
Piano piano l'aria intorno a me si calma, e con lei i miei pensieri. L'orda barbarica è adesso un volo di farfalle. Leggere, impertinenti, mi svolazzano intorno, chiamando attenzione.
Inspira...
Espira...
Inspira...
Espira...
Lentamente mi stacco dalla realtà, da tutto quello che mi agita. Il mio corpo si rilassa, la mente si libera.
La vedo.
Bellissima, con la sua corona, i vestiti regali, decorazioni dorate sul viso e occhi pieni di luce e comprensione. Non so perché, ma io la conosco. Lei mi guarda e io mi commuovo fino alle lacrime.
"Figlia mia", mi dice, e la sua voce è come un cristallo che brilla al sole e si infrange per regalare migliaia di arcobaleni. "Ti ho aspettato così a lungo."
Emozioni liquide mi scorrono sul viso, mentre tutto, in me, si apre. La mente, il cuore, l'anima. Io non so nulla, ma in questo momento è come se conoscessi tutto. Come se tutte le domande fatte nel corso dei secoli portassero qui, da lei.
"Tu sei la Dea", sussurro. Non mi serve una risposta, la mia non è una domanda.
Una figura si materializza al suo fianco... un Dio? Lei cambia sembianze, e da scura la sua pelle diventa bianchissima, gli occhi mutano e diventano... come i miei! Lui le si affianca. In questo momento desidero alzarmi, prendere il mio iPad e disegnare quello che sto vedendo, perché lo so, so benissimo, che quando tornerò alla realtà non ricorderò più quest'immagine meravigliosa che mi si staglia davanti.
Ma per farlo dovrei aprire gli occhi e smettere di vedere.
"Che sta succedendo?", chiedo, con un soffio di voce.
La Dea alza una mano per sfiorarmi il viso, ma prima che possa farlo, in un angolo della mia mente compare una mano nera, deforme, un artiglio, che strappa via l'immagine dal mio sguardo, ferendomi con il suo graffio.
Qualcuno bussa alla mia porta.
Apro gli occhi, spaventata.
Sulle ginocchia, il mio iPad. La mia mano destra, tremante, finisce l'ultimo tocco al disegno che rappresenta, in modo fedele, quello che avevo nella mente. Le prime luci dell'alba rischiarano la stanza.
Ho disegnato tutta la notte? Ma...?
Qualcuno bussa di nuovo.
"Queen, stai bene?"
La voce di Silver, preoccupato e ansante, mi raggiunge. Come un automa, mi alzo e apro la porta. Ho ancora addosso i vestiti di ieri.
Lui mi guarda, guarda il tablet che ho in mano. L'ombra di un sorriso compare sul suo volto, mentre mi abbraccia forte.
"Oh darling, you're okay! I was so worried!"
(NdA: Oh tesoro, stai bene! Ero così preoccupato!)
Spazio autrice
Queen non può continuare a negare ancora a lungo quel che sta accadendo.
A proposito, che sta accadendo?
E quell'artiglio che Queen ha visto?
Fortuna che Silver è arrivato al momento giusto...
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QUEEN - Figlia del Chaos
FantasyDal cuore pulsante di Venezia alle antiche rovine di Petra, una nuova divinità emerge. 'Queen - figlia del Chaos' è un'avventura che sfida i confini tra reale e surreale, esplorando il sottile equilibrio che governa l'esistenza. Sei pronto a mettere...