capitolo 4

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carlos e il suo ingegnere finisco prima di noi, così vanno in palestra.

"abbiamo finito, capito tutto?" chiedo.

"sisi, sei brava a spiegare" risponde.

"nina" dice pierre entrando.

"possiamo parlare?" chiede.

"si, scusami un attimo charles, torno subito e andiamo in palestra" dico.

io e pierre usciamo dalla scuderia.

"sei impazzito? non puoi fare così pierre" dico.

"volevo chiederti scusa per prima" dice.

"potevi farlo in un altro momento" dico.

"hai ragione, scusa" dice.

"potevi anche solo mandarmi un messaggio" dico.

"nina, non possiamo continuare...sono pur sempre tuo -" dice, ma io lo blocco prima che possa finire la frase.

"non lo dire! non dire ciò che non è vero" dico.

"nina ti prego" dice.

"no, lasciami stare" dico.

ritorno da charles.

"scusami" dico.

"adesso ti accompagno in palestra" dico prendendo le mie cose nervosamente.

"tutto bene?" chiede.

"sisi, tranquillo...sono solo un po' nervosa" dico.

"dai, ti porto io le cose" dice.

prende tutte le mie cose e andiamo verso la palestra.

"grazie charles, ma non dovevi" dico.

arrivati davanti alla palestra riprendo le mie cose.

"figurati, ci vediamo dopo..vado a farmi devastare" mi sorride.

"a dopo" gli sorrido.

raggiungo l'hotel e vado nella mia stanza.

appena entro provo a chiamare paolo, senza ricevere risposta.

butto il telefono e quasi cade dal letto.

sbuffo e lo riprendo.

proprio in quel momento mi chiama mia mamma.

appena rispondo inizia con le solite domande da mamma a cui cerco di rispondere il meglio possibile.

"con pierre come va? ci hai parlato?" mi chiede.
"male mamma, fa di tutto per parlarmi anche se gli ho chiesto esplicitamente di non farlo" rispondo.
"nina, non è facile nemmeno per lui" dice
"certo che per lui è facile, deve solo starmi lontano" dico.
"non ti arrabbiare con lui, ti vuole bene" dice.
"vabbè mamma, ora devo andare" dico.
"ciao amore, fatto sentire" dice.
"si, ciao mamma" dico per poi terminare la chiamata.

"nina" vengo svegliata dal bussare della mia porta.

mi alzo di scatto e vado ad aprire.

davanti mi trovo lando e carlos.

"buongiorno principessa" mi sorride quest'ultimo.

"ciao" dico.

"possiamo entrare o devi fare delle cose da donna?" chiede lando.

"entrate" dico spostandomi dalla soglia della porta.

"cosa intendi per cose da donna?" chiedo chiudendo la porta alle mie spalle.

breccia nella mia apatia// charles leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora