Sconosciuta
Adesso vi parlo io.
Già... Non mi conoscete, e senza il "probabilmente", vi starete tutti chiedendo chi cazzo sono io.
E fate bene.
Calliope Miomany.
E da qua non capite nulla.
Ho sempre avuto una vita binaria.
Sono nata, ho respirato e subito dopo ho pianto. Sono stata allattata, e mi chiedo se sono stata effettivamente allattata con il latte o la grappa.
Poi ho mangiato il mio primo omogenizzato, per poi piangere subito dopo perché ne volevo ancora.
Poi sono andata all'asilo e ho conosciuto le prime forme di vita. E mi sono resa conto fin da subito che stavo parlando proprio con delle forme di vita del cazzo.
Poi ho continuato a mangiare in oltranza dolci, senza mai ingrassare. Non chiedetemi come.
Successivamente ho continuato gli studi e andava tutto benissimo.
Una vita normalissima fin quando non ho scoperto...
Che potevo fare l'assaggiatrice di torte da grande.
Allora quando mi ponevano la solita domanda "Che lavoro vuoi fare da grande?". Io, fierissima del lavoro che volevo fare, rispondevo "L'assaggiatrice di torte".
Si sa... Nella vita c'è sempre qualcosa di sbagliato. Qualcosa che capita e fa andare le cose come non dovevano andare.
Perciò mi ritrovo qua, a dettare le regole di un gioco di sopravvivenza che visto per la centesima volta... Beh, può rompere anche i coglioni.
Okay... Forse non l'ho detto nel modo più delicato possibile, ma è così.
Mi hanno stancata, non solo i giochi... Ma anche i miei colleghi deficienti.
<<Giocatori. Sono lieta di accogliervi nella partita. Giocate con disperazione, ma anche con felicità. Giocate con trasporto e spensieratezza, ma anche con animo vigile e attento. Giocate da arrabbiati, ma anche con la calma. Giocate con gli artigli e con i denti, ma sappiate anche essere concessivi e sappiate avere anche pietà. Questi sono i Giochi dei Cieli, sfidate il cielo e sopravvivete. Buona fortuna>> annuncio con voce formale e seria.
Minchia... Faccio ridere i polli. Proprio io che ho il sangue per metà costituito da emoglobina e per metà da champagne e vodka.
Cammino all'indietro e proprio come Harry Potter sparisco sbattendo contro un muro inesistente.
Gli altri due rincoglioniti invitano i partecipanti a fare lo stesso e sembrano riscontrare successo.
In poco tempo, io sono con le gambe sul tavolo e con la schiena appoggiata alla sedia e me ne sto stravaccata qua.
I due giudici prendono posto alle postazioni vicine e i giocatori sono spaesati come poveri sfigati in mezzo a una stanza dalle pareti totalmente bianche e luminosi.
Facciamo scattare una sirena e attorno a loro diventa la realtà.
Una prateria. Non come quella dov'erano prima.
Questa volta è arida e secca.
Il sole batte cocente. E non avranno nemmeno un goccio d'acqua.
L'unica con lo sguardo furbo e sembra già aver capito tutto quanto è lei... Seraphine.
Dagli occhi verdi simili a quelli di una lince, ma dalla personalità di una iena pronta ad attaccare.