Capitolo 11 Il Terebramentis

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Brooks fece il possibile per salvare la vita a Jesse. Dopo ore di tentativi, in cui il tessuto cutaneo mutato in squame veniva cauterizzato, il sangue trasfuso e gli organi divenuti anomali asportati per essere sostituiti, alla fine dovette decretarne la morte. Per quanto fosse abituato a ricevere numerosi telegrammi dalle Tenute inferiori riguardanti i cadetti deceduti per colpa della febbre, o fatti decedere perché non inclini all'obbedienza, non aveva mai vissuto personalmente la perdita di uno dei suoi, e la sensazione che stava provando era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Non ebbe nemmeno il tempo di elaborare il lutto che l'imminente arrivo del Generale Supremo lo costrinse a non lasciarsi andare ai sentimentalismi, e si preparò in fretta per accogliere come si conviene la più alta carica dell'esercito, lasciandosi alle spalle Jesse, i guanti, il camice e la sala operatoria, dirigendosi verso l'ultimo piano dove, dalla nascita dei cadetti, era stata allestita una perfetta riproduzione del suo studio. Mentre l'ascensore saliva, osservò attraverso il vetro rigato dalla pioggia le tredici strutture che un tempo facevano parte dell'unico complesso del Laboratorio, ora ridotte a quella singola unità: l'ex Struttura n° 0 concepita per contenere i mostri vivi o conservati in glicerina, ma dopo averli utilizzati tutti per creare degli esseri in grado di oltrepassare la barriera, le prigioni e gli archivi erano stati trasformati in appartamenti e uffici per i soldati trasferiti dalle altre strutture per lasciare spazio ai cadetti. Tra queste nuove disposizioni c'era anche il suo nuovo, immacolato studio che Brooks non aveva ancora visitato, preferendo continuare a vivere nella struttura tredici, prima e unica dimora sin dal suo arrivo al Laboratorio.

La porta con la scritta IV Generale di Laboratorio fu spalancata in fretta e furia, e Brooks, che era arrivato quella mattina apposta per ambientarsi e preparare tutto il necessario con calma, si trovò a correre da una parte all'altra della stanza per accendere il camino, trovare teiera, tazzine e cucchiaini, oltre a preparare il tè con la miscela preferita di Iakoda, fatta arrivare appositamente da Indaco. Appena le foglie furono messe in infusione, dall'altoparlante di sua invenzione una stridula voce meccanica annunciò l'arrivo del Generale Supremo. Nonostante non si vedessero da diciannove anni, il solito sorriso gioviale di Iakoda non era cambiato di una virgola, così come i suoi modi calorosi. Dopo un reciproco devoto saluto, il Generale Supremo si tolse l'impermeabile bianco gocciolante di pioggia, e appoggiò le due minacciose spade ad una mano di fianco alla poltrona dove prese posto di fronte al IV Generale.

"Vedo che anche per te è la prima volta che metti piede qui dentro"

Brooks smise improvvisamente di versare il tè e si guardò intorno, cercando di capire cosa lo avesse tradito

"L'ordine..."

Svelò l'arcano il Primo Generale indicando l'ufficio immacolato alla quale il Quarto fece caso solo in quel momento. Pur imitando perfettamente l'arredamento dello studio nella tredici, non c'era nulla che gli appartenesse davvero; i libri sugli scaffali erano disposti in ordine alfabetico, e sulla scrivania c'era una sola boccetta di china, al contrario della sua che ospitava un numero sempre crescente di bottigliette d'inchiostro iniziate, perse e ritrovate appena ne apriva una nuova. L'unico oggetto veramente suo era Elio, l'arco ricurvo dall'impugnatura d'ossidiana che Re Nerio gli aveva regalato quando divenne Generale, era appeso placidamente al muro tra due piante che se fosse stato lui ad occuparsene sarebbero già morte. Tutta quella stanza era solo una pura formalità, dato che dal Laboratorio non uscivano nuove specie ormai da vent'anni, gli animali precedentemente prodotti avevano ormai stabilizzato la propria genetica, permettendo la riproduzione direttamente negli allevamenti; lo stesso valeva per le piante nelle serre. Qualsiasi anomalia veniva immediatamente portata all'inceneritore prima che potesse trasmettere l'errore alla progenie; nulla veniva più spedito a Indaco dal Laboratorio, tranne alcuni nuovi, e a detta di Brooks brutti, incroci creati da Lauren come il platipo. Negli ultimi vent'anni tutte le risorse si erano concentrate sulla creazione e l'addestramento dei cadetti, ma appena fossero stati pronti per marciare sulla barriera, il Laboratorio sarebbe tornato di nuovo operativo, e grazie ai mostri recuperati l'organizzazione delle strutture sarebbe tornata come un tempo.

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