Natalia

28 6 2
                                    

I giorni passano, uno. Due. Tre.
Notti insonni, occhi persi nel vuoto, tutti mi parlano ed io non riesco a fare nulla. Ho preso io in mano il Vertigo in quei giorni, e sembrava che fosse tutto sotto il mio controllo. La gente inizialmente era titubante, ma i giorni passano ed iniziano a vedermi come la signora Greenberg. Se chiedo, ho. Se voglio, ottengo. Mi faccio valere, dovevo ambientarmi e ci sono riuscita, e appunto... sembrava fosse tutto sotto controllo.

Oggi è il mio compleanno e di Aidan nessuna traccia, inizio a preoccuparmi. Il vuoto che ha iniziato a crescere in me diventa ogni giorno più grande, le mie preoccupazioni aumentano. Non riesco a capire perché non risponde alle mie chiamate e ai miei messaggi.

È un accumulo inutile di emozioni, che non fa altro che distruggermi dall'interno.

Karina è disperata, Kole ha preso il suo posto in tutti i sensi. È andato in Corea del sud, nella speranza di ottenere qualcosa, qualche informazione su quei mesi in cui Laia è andata lì. Damian dorme con me, mi fa compagnia la notte, ma sono 4 giorni in cui mi sento vuota e persa.

«Natalia, c'è la signora Frost che vuole la 104» dice Kyle, ma io sono assente «Dagliela!» gli urlo mentre cerco di capire qualcosa sulle carte. «Non abbiamo più contratti, doveva farlo Aidan ma non c'è!» spiega lui. Controllo tutte le carte nella speranza di averne uno vuoto, ma nulla. Non c'è nessun contratto. Niente. Lo cerco ovunque, tra i documenti sparsi in quel caos, sopra la scrivania.

Quando andò in Corea la prima volta non c'era tutto questo caos e Karina se la cavò da sola, ma adesso no. È come se qualcuno avesse fatto una grande pubblicità al Vertigo. "PRENDI DUE CAZZI E NE PAGHI UNO!" rido per il mio pensiero, ma Kyle aspetta solo me, che continuo senza sosta a cercare anche dentro i cassetti.

«Non puoi stamparlo?» chiede disperatamente «Il computer è bloccato, Aidan non risponde. Tu adulala, e per favore andate nel privè.» Kyle se ne va contrariato; sono disperata non ho idea di dove metter mano. Come fa Aidan ad organizzare tutto?
Mi sento sopraffatta da mille cose, non trovo i contratti, non riesco a rimanere concentrata. La scrivania di Aidan è un casino, disordinata. Come la mia mente.

«Natalia, scusa» Alzo lo sguardo, Emily sembra impaziente e nervosa «Che è successo?» chiedo alzandomi dalla sedia di Aidan. Sicuramente si sta per palesare un altro problema.

«La videocamera non ha registrato!» dice velocemente. «Stai scherzando?» chiedo incredula, lei scuote la testa e torna nel corridoio, mentre io la seguo nella stanza dove si trova nascosta la videocamera. Provo ad accenderla, è in carica, la memory-card è vuota, ma la videocamera è rotta, non riesco ad azionarla. Emily inizia a parlarmi disperata non sapendo cosa fare, ma ci sono problemi, uno dopo l'altro.

Vado nell'ufficio di Karina nella speranza di risolvere almeno un problema. Appena entro la vedo sbattere i pugni sul tavolo. «Karina si è rotta la videocamera.» provo ad avvisarla, ma il suo sguardo è rassegnato.

«Abbiamo quella di riserva, sta nel camerino delle ragazze.» dice mettendo le mani in faccia, è esasperata. Non so cosa le sia successo, mi avvicino a lei e appena guardo lo schermo del computer vedo che la cartella video: è vuota. Tutti i file sono andati perduti.

«Ma non ha la copia Aidan?» lei annuisce alla mi domanda prima di guardarmi «Queste sono quelle della settimana, Aidan non ha fatto le copie perché non c'è! E sono ad autodistruzione, si tolgono! CAZZO!» urla l'ultima parola facendo uscire tutta la sua frustrazione.

«Karina, ascolta, vedi se hai la copia in questo computer dei contratti e me li stampi.» lei mi guarda e ride disperatamente «Si è appena rotta la cazzo di stampante!» lei continua a ridere amaramente, vedo nei suoi occhi la mia stessa paura. Non riesco a ragionare e nemmeno a capire cosa fare. Sono persa senza di lui.

«Karina ascolta. Dove può trovarsi Aidan? Abbiamo bisogno di lui.» provo a capire dove potesse essere, ma lei non lo sa. Non ha idea di dove possa trovarsi.

«Karina per favore, non ha una casa, una stanza di hotel, una città... un...» mi blocca subito avendo una palese illuminazione «Ha una casa, o meglio villa, nel bosco. Era dei suoi genitori ma l'ha comprata.»

Perché non me ne ha mai parlato? Esco da lì, senza pensarci due volte, e prendo le chiavi della sua auto «Mandami l'indirizzo!» urlo una volta fuori dall'ufficio. Non ci credo che me l'ha tenuto nascosto.

SPAZIO AUTRICE
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, diciamo che il compleanno di Natalia non sta andando molto bene, e l'assenza di Aidan si fa sentire. COMMENTATE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE! Io oggi aggiornerò La dimora Duivel

(non) siamo perfetti assieme;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora