33. Now you know, I'm a bad liar

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ATTENZIONE: questo capitolo fa parte di un doppio aggiornamento (a sorpresa). Prima di proseguire, assicuratevi di aver letto il capitolo 32.

Ricordo a tutti che questo è un dark romance, e che alcune scene e tematiche trattate potrebbero urtare la sensibilità del lettore.

IMPORTANTE:

Come sapete vi consiglio sempre di leggere il capitolo con la canzone che vi lascio qui sopra di sottofondo, ma stavolta vi suggerisco di interromperla quando sarà il momento giusto e farne partire un'altra quando sarà nominata...

Spero vi piacciano le sorprese, a me molto.

Siete pronti?

Buona lettura...

🩸🔪❤️‍🔥



Avevo spento tutto, per sempre. Forse, così, la morte avrebbe fatto meno male della vita.



Mi ero ormai abituata a trovare comodità su quel sedile in pelle per ore intere, mentre la Camaro mangiava l'asfalto sotto di noi e le campagne scorrevano rapide oltre i finestrini trasparenti

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Mi ero ormai abituata a trovare comodità su quel sedile in pelle per ore intere, mentre la Camaro mangiava l'asfalto sotto di noi e le campagne scorrevano rapide oltre i finestrini trasparenti.

Ethan mi aveva comprato della biancheria nuova che avevo preso all'ultimo in cassa e tutti i vestiti che avevo scelto, anche quelli che non avevo fatto in tempo a provare, compresa la divisa da cheerleader che spuntava dal sacchetto di carta lasciato sui sedili posteriori.

Mi sembrava tutto così surreale, mentre mi poggiavo sul finestrino freddo con la tempia e guardavo il mio fiato appannare il vetro, ripensando a tutto ciò che era successo nelle ultime ore.

Stavamo scappando dalla polizia come due criminali, fuggivamo da un'accusa di duplice omicidio e probabile favoreggiamento, non avevamo un posto dove stare, eravamo destinati a doverci nascondere dagli occhi di chiunque per un periodo che avrebbe potuto sfiorare la nostra l'eternità, ed eravamo soli.

E io non mi ero mai sentita più al sicuro di così.

Per la prima volta nella mia vita sentivo una strana e sconosciuta sensazione viscerale impadronirsi di me senza permesso, annientare ogni mia insicurezza al suo passaggio spazzandola via come fosse solo qualche nuvola grigia, lasciando spazio ad un cielo terso in cui gli astri si specchiavano limpidi e luminosi in figure geometriche irregolari ed impossibili da governare.

Avevo paura.

Paura che tutta la volta celeste svanisse facendomi ripiombare nel nulla cosmico dopo avermi illusa con il suo placido magnetismo.

𝚩𝐋𝚨𝐂𝚱𝐎𝐔𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora