𝐱𝐢. ❝ 𝐔𝐭𝐠𝐚𝐫𝐝 ❞

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Nel momento in cui tutti i soldati rientrarono dentro le Mura, venne annunciato che la custodia di Eren da parte del Corpo di Ricerca era stata revocata

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Nel momento in cui tutti i soldati rientrarono dentro le Mura, venne annunciato che la custodia di Eren da parte del Corpo di Ricerca era stata revocata. Non ne rimasero affatto sorpresi. Non erano nemmeno stati al di fuori dalle Mura per un giorno intero ed erano già tornati con metà della formazione dispersa o ferita e niente di buono. Il governo centrale stava perdendo fiducia nel Corpo di Ricerca.

Sarah, Reiner e Bertholdt erano riusciti a malapena ad elaborare un piano per il probabile cambio di custodia e di reggimento di Eren, prima che andasse presso il Wall Sina il giorno seguente.

E così Sarah si era ritrovata a fissare pigramente al di fuori di una finestra. Solo la natura selvaggia e il cielo azzurro vedeva in quel momento. Proprio come il giorno prima della partenza per l'isola di Paradis. Non erano presenti, però, degli uccellini, a differenza di quel giorno.

A differenza delle altre reclute, Sarah non era presente nella sala pranzo della base militare in cui erano stati portati. Nonostante le prediche che le erano state rivolte, stava facendo un veloce - ma rilassante - bagno, un'abitudine che aveva sviluppato da quando avevano aperto la breccia a Shiganshina. Era un modo per pulire se stessa dai suoi peccati. Quando si immergeva completamente, trattenendo il fiato, sperava ogni di ritrovarsi a Liberio, di vedere Porco accanto a lei, di rivedere Marcel ancora vivo...

Marcel e la sua morte erano ancora una ferita scoperta ed infettata per Sarah. Il senso di colpa per non aver trovato un modo per evitare che l'amico morisse, divorato da un qualsiasi Gigante, perdurava in lei. Quella creatura, qualsiasi il suo sesso fosse, doveva essere tornato umano. Probabilmente lo avevano già incontrato e non se ne erano mai accorti.

Una volta terminato il bagno, Sarah si asciugò i lunghi capelli castani ramato con un panno, lasciandoli sciolti, ed indossò la lunga gonna verde scuro, la camicetta bianca, le calze e gli stivaletti marroni. Erano i soliti indumenti che indossava quando non era in servizio con il Corpo di Ricerca.

Si diresse verso la sala pranzo, in cui aleggiava un silenzio quasi surreale, per poi sedersi accanto a Christa, la quale, in quel momento, stava conservando con Ymir. Sarah aveva tenuto d'occhio quella ragazza scortese da quando l'aveva incontrata, durante l'addestramento; non riusciva a spiegarsi la sensazione di inquietudine che percepiva ogni volta che le era intorno. Quegli occhi marroni scuro sembravano scrutarle l'anima. E poi...

❝ 𝓪 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽 𝓭𝓻𝓮𝓪𝓶 ❞ | 𝐩𝐨𝐫𝐜𝐨 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora