3- You talking 'bout me, I don't see the shade

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Nathan

La puntualità non è mai stata il mio forte.

Sapevo e so perfettamente che la festa di merda, organizzata come ogni cazzo di anno, inizia alle dieci di sera.

Ma è stata veramente un giornata di merda e, quando Carol si è presentata dalla mia camera, sono caduto in tentazione.

So dire di no, così come so rispettarlo. Non cedo ai primi occhi dolci che mi fanno, ma volevo sfogarmi in qualche modo, e in questo, la mora non mi sembrava affatto schifata.

I suoi gemiti si intensificano man mano che le mie spinte aumentano.

Non mi sono nemmeno spogliato, ho abbassato semplicemente i pantaloni e i boxer come lei si è alzata il vestito.

<<Non fermarti.>>, ansima, gettando le braccia attorno al mio collo in modo da avvicinare il mio corpo- già premuto contro il suo- ancora più vicino.

Non ha bisogno di dirmelo.

Quando lei, però, cerca di baciarmi, prendo davvero in considerazione l'idea di fermarmi.

Istintivamente, mentre la reggo al muro con una mano, con quella libera le avvolgo il collo, riportando il suo capo attaccato alla parete.

Sembra non dispiacerle però, anzi. Sorride maliziosa, continuando ad ansimare.

Non credo abbia capito che in realtà, l'ho fatto per allontanarla. Ma non è quello che conta adesso.

Sto arrivando al culmine, e direi che anche Carol ci è vicina, visto come le gambe le iniziano a tremare e il modo in cui il suo sesso inizia a stringersi attorno al mio membro.

Veniamo assieme, io mi trattengo mentre lei grida il mio nome.

Le do il tempo di riprendersi per poi metterla giù.

Prima mi libero del preservativo poi, mentre mi sistemo mutande e pantaloni, lei si è già riabbassata il vestito e si pettina i capelli scuri con le mani.

Carol è senza ombra di dubbio una bella ragazza, capelli mori, occhi azzurri, fisico tonico e slanciato.

Più di una volta ci ha provato con me, e sono state ancora di più le volte che siamo stati a letto assieme. So di piacerle, ma lei non piace a me.

Frequentiamo alcuni corsi assieme, e posso dire che è veramente molto intelligente.

Il problema, però, è quando si atteggia per quella che non è.

<<Sono già le dieci e trenta, dobbiamo andare.>>, afferma una volta sistemato anche il trucco. Il rossetto rosso le mette in risalto le labbra carnose.

<<Mikael è qua sotto.>>, dico dopo aver letto il messaggio del mio migliore amico.

Carol esce dalla stanza, io indosso la giacca di pelle, prendo il casco e chiudo a chiave al porta di camera mia.

In silenzio, ci dirigiamo fuori dai dormitori.

La macchina di Mikael la si riconoscerebbe anche a miglia di distanza. Il bianco della sua BMW è talmente lucido da specchiarsici dentro.

Il mio migliore amico mi sorride dal finestrino abbassato, mentre da dietro sbuca la testa di Samuel. <<Buonasera signorina Morgan, è pronta a brillare con il suo outfit pieno di vita e colori?>>, esclama con tono ironico, facendo riferimento ai jeans a sigaretta e alla maglietta nera, così come la giacca di pelle e il casco integrale.

Nel mentre, io salgo sulla mia Yamaha, nera anche quella. Carol invece, si accomoda sui sedili posteriori dell'auto.

<<E toglierti il privilegio di stare al centro dell'attenzione? Sia mai.>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07 ⏰

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