Il viaggio per arrivare fino all'hotel fu molto lungo e il tempo sembrava che non passasse mai. Non sapevo manco come fosse fatto questo Sinner, ma mi piaceva scoprilo di persona. Papà mi stringeva la mano, sapevo che sarebbe stato accanto a me sempre. A un certo punto, lui mi chiese:«ma non hai un po' di curiosità su Sinner?». Lo guardai e risposi:«le persone sono diverse da come le descrivono i giornali.» Mi sorrise, appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Forse mi addormentai, perché quando mi svegliai eravamo parcheggiati davanti al hotel. C'erano i giornalisti da tutte le parti, i tennisti stavano lì. Uscimmo dalla macchina e papà si recò dentro, l'atrio era grande e con grandi divani. Era tutto bianco, anche i vestiti dei uomini alla receptionist. Seduto c'era un ragazzo rosso, pelle chiarissima e dei bei occhi castani. Era molto magro e, quando si alzò per salutare mio padre, notai la sua altezza. Doveva essere Sinner. Indossava una felpa grigia e pantaloni neri. Mi avvicinai e mi presentai :«Sophia Roberts». Il rosso rispose:«Jannik Sinner» e mi porse la mano. Molto timida, gliela strinsi. Mio padre e il tennista iniziarono a chiacchierare ma non mi interessava molto la conversazione. Così mi feci dare le chiavi e andai nella mia stanza con la valigia. Era molto grande, con una moquette blu e pareti bianche. Il letto era a due piazze, a tinta con il pavimento. In bagno c'era una vasca da bagno grandissima, ma lo specchio di più. Le pareti e del pavimento erano delle piastrelle nere. Disfai le valigie, indossai il pigiama e mi buttai su quel grande letto. Avevo tanta fame, così chiamai il servizio in camera con il telefono del hotel che avevo sul comodino. Ordinai la cena e iniziai ad aspettare. Da piccola avevo la camera insieme a mio padre, ma con il tempo cambiarono le cose. Un tempo veniva anche mamma, anche se odiava il lavoro di papà. Mi sono sempre chiesta come lui potesse stare con una donna del genere. Una persona senza passioni, senza lavoro e, soprattutto, senza amore per mio padre. Forse si era sposata con lui solo per soldi. Mi sono ripromessa che sarei stata diversa in amore. Da piccola ho avuto le mie storielle, lo ammetto ma rispettavo il mio partner. Ma la mela cade quanto lontano dall'albero?
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poetica
Chick-Lit"Cara Sophie, grazie di avermi lasciato dormire accanto a te. Spero di non averti fatto sentire a disagio, perché per me non è stato così. Me ne sono andato prima per non destare sospetti non veri e ho gli allenamenti la mattina. Se non ci vediamo...