Cap 36

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Stamattina io e Davide ci siamo svegliati verso le 8:00; dovevamo andare a prendere Cris, Vale e Nina al traghetto.
D: giorno amore
N: giorno ricciolino
Dissi per poi stampargli un bacio sulle labbra.
Dopodiché andammo a fare colazione in cucina e chiacchierammo un po', poi ci andammo a cambiare. Iniziava a far caldo quindi misi qualcosa di abbastanza estivo:

Dopo essermi preparata scesi di sotto, dove c'era Davide ad aspettarmi

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Dopo essermi preparata scesi di sotto, dove c'era Davide ad aspettarmi.
D: andiamo?
N: si-
Stavo per prendere le chiavi di casa quando il mio telefono iniziò a squillare. Era Vale.
Misi il vivavoce e posai la borsa sul tavolo.
N: ehi Vale tutto-
V: NICKI! Dovete correre in ospedale, adesso!
Mi disse con la voce rotta dal pianto.
D: Vale che cazzo è successo?!
V: si tratta di Nina.. l-lei si è sentita male in acqua, si è buttata dalla scogliera pur di aiutare Cris, che penso abbi avuto un dolore perché il bambino scalciava...
N: c-che?!
Dissi con le lacrime agli occhi mentre mi strinsi sempre di più nelle braccia di Davide.
V: hai capito bene Nicki, ora vi prego venite qui, non ce la faccio da solo e Cris sta malissimo
Io ero immobile, non sapevo che fare, non capivo più nulla.
D: partiamo ora da casa, dieci minuti e siamo lì
Disse Davide per poi riattaccare e mettere il mio telefono in borsa.
D: ehi amore guardami, guardami
N: mm
Dissi io tra le lacrime mentre lo guardavo negli occhi.
D: andrà bene capito? Nina è forte ok?
Io annuì e poi lui mi prese per mano e andammo in macchina, per dirigerci in ospedale.

Arrivammo dopo pochi minuti e ci dirigemmo subito dagli altri, in sala rianimazione.
Non appena entrammo in sala d'attesa trovammo Vale, Tony e Bobo seduti vicini ma nessuno dei tre parlava; invece sui divanetti c'erano Cris e Leo abbracciati. Suppongo abbino chiarito... infondo ero felice per loro, aspettano un bambino!
Non appena Cris mi vide si staccò da Leo e corse verso me e Davide e ci abbracciò fortissimo.
C: ragazzi mi dispiace ve lo giuro, non so come sia successo ma è stata colpa-
D: eh no, non azzardarti a dire che è stata colpa tua perché non è vero hai capito?
C: ma-
N: capito?
Lei ci penso un attimo e poi ci annuì e tornò da Leo. Noi salutammo gli altri e ci sedemmo abbracciati sul divanetto davanti a Leo e Cris.
Nessuno parlava, nessuno chiedeva "come state" e nessuno aveva notizie di Nina. I suoi genitori erano arrivati ed erano nello studio della Lisandri a discutere della situazione.
Nel frattempo erano arrivati anche Flam e Chicco.

Passò mezz'ora... un'ora... due ore e poi vedemmo Ulisse uscire da quella stanzetta dove stavano operando Nina. Tutti ci avvicinammo e lui iniziò a parlarci.
U: allora ragazzi.. è inutile che state qua, dai tornate in camera
L: no io resto qua
T: anche io
U: ma Tony non puoi, devi lavorare non ti ricordi?
T: si.. ma io voglio stare vicino a Nina
U: anche noi vorremmo stare vicino a Nina, ma dobbiamo lavorare altrimenti chi manda avanti questo posto? Anche fare le lavatrici è importante, perciò dai Tony
T: va bene... allora vado..
V: mi sa che vado anch'io ragazzi
N: Vale..
V: ho bisogno di stare un po' da solo
Tutti noi annuimmo e poi Ulisse si avvicinò a Bobo mentre Vale andava fuori.
U: e tu? Bobo??
B: è? Cosa?
U: dai andiamo in camera va, ti sdrai un po'
Disse Ulisse per poi accompagnarlo in camera.
Ch: ragazzi io e Flam andiamo in camera, ci sono i suoi genitori
D: tranquilli vi chiamiamo se succede qualcosa

Un amore che credevo impossibile - Davide di Salvo - braccialetti rossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora