Il destino che ci fa incontrare in ogni vita

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"In aerodinamica un fluido idrostatico non è altro che un fluido in equilibrio.
Tutte le molecole al suo interno sono ferme e perfettamente equilibrate tra loro, bilanciando così ogni forza che agisce sul fluido e su di esse.

Ma l'aerodinamica ci insegna anche che se cambiano qualcosa di quel fluido anche se ne portiamo via una piccolissima parte, esso perderà la sua tranquillità.
Non sarà più in equilibrio ma anzi dovrà cercare un modo efficace per ribilanciarsi e non perdere la caratteristica di partenza.

Se ci si ferma un secondo a pensare la similitudine tra un fluido idrostatico ed una persona non è poi poco.
In un momento x della vita una persona si può sentire finalmente in equilibrio su quel filo sottile dove fino a poco fa era in bilico.

Senti il vento sul viso che non ti fa più paura, l'odore che c'è nel posto che ti circonda, guardi le luci con gli occhi che brillano e pare che sei su un larghissimo piano di appoggio e non solo un filo.

Ma poi ci sarà sempre qualcosa pronta a colpirti come una raffica di vento esagerata fatta apposta per scaraventarti via.
E mentre sei in bilico, mentre cerchi di rimettere tutti e due i piedi su quel dannato filo , il cuore ti torna in gola, le lacrime riempiono le vene viaggiando con il sangue e la consapevolezza di essere di nuovo per cascare ti colpisce dritta in faccia come un treno in corsa.

Ed allora mentre stai vedendo crollare ogni tua sicurezza, giù verso un baratro infinito, devi trovare il modo di tornare in equilibrio.
Perché restare sull'orlo di una caduta non sarà mai, mai la cosa giusta.
Se l'equilibrio non torna il baratro ti risucchierà e poi tornare a galla verso quel sottile e debole filo dell'equilibrio sarà quasi impossibile.

La lucciola che ti ha salvato la prima volta portandoti fuori con le sue piccole ali si ripresenterà sempre, ma la vera domanda è,
Il cuore sarà pronto a dover rifare tutto da capo nella risalita ?
La maggior parte delle volte no.

Quando hai percorso quella strada così tante volte inizi a non tollerala più e un idea balena come un lampo nella notte.
Forse il baratro è il posto a te destinato.
Così ti lasci cadere, ancora ed ancora fin quando le tenebre non ti risucchieranno completamente.

Dovevo per forza trovare un equilibrio prima di cascare da quel leggero filo che divideva sanità e follia o mi sarei perso per sempre.
Ma delle volte le tenebre sembrano così accoglienti..."

Non potevo smettere di pensare a quelle parole sussurrate nel velo della notte, mentre la luna era l'unica fonte di luce presente nella stanza.
Quelle parole così confuse ma chiare allo stesso tempo erano state pronunciate dalla voce sottile del mio bel monegasco.

Un incubo lo aveva scosso parecchio e non appena me lo prese a raccontare con voce talmente flebile che pareva non volerlo dire davvero, mi si accapponò la pelle.
Era un grido disperato di aiuto ma la verità era che non sapevo cosa fare.

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