28.

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Le preparò la colazione mentre lei sedeva sull'isola della cucina su uno sgabello alle nove del mattino, ancora in pigiama, con i capelli attorcigliati in uno chignon approssimativo e la bacchetta infilata dentro per tenerli a posto. "Allora, che programmi hai per oggi?", le chiese mentre faceva scivolare un uovo fritto su una fetta di pane tostato seguito dal pomodoro fritto, mentre i fagioli stufati si mescolavano da soli nella pentola e la caffettiera francese si versava in due tazze, un mix di magia e metodi manuali che Hermione si divertiva a osservare. Era seduta in un raggio di sole con la testa appoggiata tra le mani, e si era svegliata stravaccata sul petto di Malfoy, e si sentiva scioccamente soddisfatta, considerando la situazione.

"Beh, devo andare a casa a prendere alcune cose", disse pensierosa, "e poi credo che andrò da mio padre, per fargli sapere che sarà bloccato con me per la prossima settimana o giù di lì. Non credo che gli dispiacerà. L'appartamento ha una stanza per gli ospiti. Ma credo che si veda con qualcuno. Quindi potrebbe essere... imbarazzante. Non voglio strare troppo tra i piedi". Lei scrollò le spalle quando lui le lanciò un'occhiata interrogativa. "Non mi dispiace che esca con qualcuno. Sono passati anni dalla morte di mia madre, quindi non è che stia andando avanti troppo in fretta. Ma ho la sensazione che non voglia che io sappia di lei, o quantosia seria la cosa".

"Mm", disse Malfoy, il suono in qualche modo indicativo, mentre le posava la colazione davanti e una tazza di caffè galleggiava per unirsi ad essa. "Gli hai detto di te e di Weasley?"

Lei lo guardò accigliata, quasi infastidita dall'accuratezza della sua ipotesi. "No. Ma questo è diverso".

"Mm", disse ancora lui con molta noncuranza, mentre posava il piatto sul piano dell'isola accanto a lei e prendeva posto. "Non mi interessa quello che racconti a tuo padre, per inciso, ma è divertente che nessuno di voi due abbia parlato delle vostre relazioni reciproche. Da quello che hai detto", proseguì, riferendosi alle chiacchierate che avevano fatto a pranzo o nel suo ufficio la sera, "ho avuto l'impressione che voi due foste vicini".

"E lo siamo", disse Hermione, ancora accigliata mentre Malfoy sorseggiava il suo caffè. "Voglio dire, ceno a casa sua almeno una volta al mese, se non ogni due settimane, e gli parlo settimanalmente. Solo che non siamo bravi con... le emozioni".

"Posso capirlo", disse lui drasticamente, e Hermione pensò a Lucius e Narcissa - sì, immaginava che potesse capirlo. Di solito non parlava dei suoi genitori e lei non gli aveva chiesto niente. Le sembrava di essere indiscreta. E le sembrava troppo... beh, le faceva pensare al Maniero, alla guerra e a Bellatrix. Era più facile tenersi alla larga da tutto quel groviglio emotivo. Si morse l'interno della guancia.

"Tu... voglio dire... vedi spesso i tuoi genitori?", annaspò lei, con le guance che si scaldavano leggermente per il suo incespicare. Lui sorrise, debole e freddo.

"No, non proprio. Compleanni, Natali, e qualche cena occasionale ogni tot mesi, un sacrificio a malincuore. Ma mi è utile per rimanere nella loro rete di conoscenze", disse, con un'espressione di disgusto. "È così che so di cose come la nipote malata di Usbourne, e come farlo innervosire". Malfoy scrollò le spalle. "So che a loro piace vedere me e Scorpius quando non è a scuola, ma... beh, sono ancora piuttosto prevenuti, per dirla in modo gentile. Può diventare imbarazzante".

Hermione non poté fare a meno di pensare. Se non voleva dire a suo padre di Ron e di Malfoy, poteva solo immaginare quanto poco lui volesse parlare di lei ai suoi genitori. L'inquietudine le fece stringere il petto mentre inforcava fagioli e salsiccia. "Oh", fu tutto ciò che disse, piuttosto debolmente, mentre si affannava a cercare qualcos'altro da dire. Lui le lanciò un tagliente sguardo di traverso.

"Sì, Granger. Per quanto mi dispiaccia doverlo dire, ti disapproverebbero", disse infelice, con una tensione stanca che gli permeava la voce. "Così come disapprovano la maggior parte delle mie scelte di vita". Sospirò, con l'espressione contratta, giocherellando con la tazza di caffè. "Si rifiutano ancora di accettare che io e Tori viviamo vite separate, nonostante sia così da quasi un decennio. Quindi sì, quello che volevo dire è che posso capirti. A volte è più facile non parlare delle cose con i propri genitori. Anche quando li ami".

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora