Se c'era una cosa che in quel momento avrei gradito fare, quella era sicuramente poter tirare qualcosa in testa a mio padre.
Ero in pigiama con una maschera in viso e i capelli raccolti nell'asciugamano, in una stanza d'hotel a Roma in attesa di prendere il volo per l'Australia nel giro di qualche ora dopo essere tornata da mezz'ora da Londra e in preda alla confusione totale.
Spostavo lo sguardo dalla valigia che mio padre mi aveva fatto arrivare da Torino, al fascicolo della Scuderia che l'aveva accompagnata e che dovevo imparare meglio dell'Ave Maria prima di salire sull'aereo.
Presi la bottiglietta d'acqua che era poggiata sul comodino e ne bevvi un po', prima di sedermi sul letto per leggere quel fascicolo.
Non appena lo apri e lessi <<Scuderia Ferrari>>, il mio telefono iniziò a squillare.
Avrei scommesso che era mio padre, dopotutto erano le tre di notte e lui era l'unica persona che mi veniva in mente.
Invece a chiamare, a mia grande sorpresa, era qualcuno che si trovava nella mia stessa città.
"Paulo?"
L'argentino rispose subito.
"Principessa"
Mi mancò un battito.
Dopo la notte trascorsa insieme anni fa, quando eravamo lontani da orecchie indiscrete mi chiamava sempre così.
Era tantissimo tempo che non lo faceva più.
Ed era normale alla fine.
Dopo che aveva iniziato, mi ero innamorata di Federico, ci siamo messi insieme e dopo un bel po' ci siamo lasciati.
Dopo un po', è naufragato il suo rapporto con la Juventus, si è trasferito ed io non l'avevo più sentito.Non usava più quel soprannome da anni.
"Ti hanno fotografato.
Hotel." Disse e sospirai capendo che non era completamente in sé."Perché hai bevuto Paulo?"
Lui rise per qualche minuto, per poi zittirsi improvvisamente.
"Brutto"
"Brutto cosa?" Gli domandai"Brutto pensiero.
Bella cosa."Alzai un sopracciglio non riuscendo a capirlo.
"Non ti seguo."
Rise nuovamente.
"Scusami principessa, scusami davvero." Sussurrò
Sospirai.
Era la seconda volta che mi chiedeva scusa, nell'arco di non molto tempo dopo anni di silenzio.
"Paulo vai a dormire, non sai cosa stai facendo."
"Ed è meglio.
Non avrei il coraggio di dirtelo guardandoti negli occhi.""Dirmi cosa?"
"Che avrei tanto voluto che fossi tu.
Ma tanto tanto."Più Paulo parlava, più io mi confondevo.
"Io?"
"Si, principessa."
"A fare cosa?"
Rimase in silenzio, per una manciata di secondi.
"Ecco vedi.
Perché diamine lo penso?
È orribile.""Paulo davvero non ti sto capendo." Gli dissi e lo sentì sospirare
"Sono orribile"
"Non lo sei affatto Paulo.
Sei l'esatto contrario." Gli dissi sinceraAvevo sempre pensato questo di lui.
"Lei sarà meravigliosa.
Io lo so.
Ma nel mio cuore, nel profondo del mio cuore, avrei desiderato che fossi tu."Trattenni il fiato.
"Paulo"
"Sì principessa, diventerò papà.
Hai capito bene."
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• Scandal • Charles Leclerc & Paulo Dybala
FanfictionSegreti e scandali hanno sempre camminato di pari passo. Nessuno è privo dei primi, che sono per eccellenza la causa scatenante dei secondi che si sa, quando scoppiano sono un vero e proprio uragano. Un uragano forte e spietato che non risparmia nes...