Capitolo 17

17 3 30
                                    

Ti ritengo responsabile.

Queste tre parole mi rimbombavano in testa da tutta la notte, da quando siamo tornati dal ristorante praticamente.

Noah non mi ha rivolto la parola neanche per errore, e quando siamo tornati a casa è entrato e si è chiuso in camera ignorandomi.

Forse ho esagerato a sfogarmi su di lui, lo so, peró... no. Non c'è un peró. Ho sbagliato e basta, come al solito.

Adesso sono le undici di sera, e tra un'ora esatta dovrebbe scoccare la mezzanotte, segnalando il Natale.

Cazzo che Natale.
Sono sicura che andrá tutto una merda, yee...

Esco dalla mia camera in pigiama-corto-e scendo le scale trovando Noah seduto sul divano a guardare la T.V. con le luci spente.

Gli passo davanti andando a prendere la bottiglia d'acqua e versare il contenuto su un bicchiere.

Avevo una canottiera e dei pantaloncini fin troppo corti.

Noah Sbuffa.

<<Ti ammalerai cretina.>> lo sento dire.

Alzo le spalle.
<<Amen.>> appoggio il bicchiere nella lavastoviglie, e faccio per andarmene, ma mi ritrovo Noah davanti e per poco non morivo d'infarto.

<<Cristo.>> sussurro.

Lo vedo inclinare la testa da un lato, mentre mi imprigionava tra lui e la lavastoviglie.

Avvicina di scatto la sua mano verso la mia guancia e mi ritraggo di scatto.
<<Che c'è? Cosa? Che vuoi?>> domando agitata.

<<Avevi solo una cosa, tranquilla non mangio.>> ride sotto ai baffi.

<<E non ti permettere più di mandarmi a quel paese, ti ricordo che sono un tuo professore Signorina.> mi rimprovera.

Lo allontano dal mio corpo, e faccio per andare via ma mi prende dal braccio.

<<Vestiti, ti ammalerai.>> ripete.

<<Lasciami in pace.>> ringhio.

Mi guarda malissimo, ma fa come gli ho ordinato, e mi sorpassa andandosi a sedere sul divano.

Ritorno in camera mia e mi butto sul letto.

23:33

Manca sempre meno.

Non voglio ricordare ció che passavo in quella casa. Odio il Natale più di me stessa.

Appoggio il viso sulle morbide coperte, e non so come ma il sonno arriva all'improvviso, trasportando la mia mente in un vento di pace e serenità, dove ogni mio pensiero viene buttato via dalla mia testa.

__

Quando mi sveglio è notte fonda, e io sono dentro le coperte con un pigiama abbastanza caldo e pesante.

Noah. Lo so che è stato lui.

Mi metto a sedere, e accendo la lucina velocemente, non mi piace affatto stare al buio.

<<Mhh, spegni.>> sento una voce lamentarsi.

Caccio un urlo indietreggiando sul letto fino ad arrivare al bordo, e lì sono costretta ad alzarmi.

<<Cristo, Noah! Mi hai spaventata.>> dico con il respiro e il battito cardiaco a mille.

Lo sento che ridacchia il bastardo, e accendo la luce facendo si che chiuda gli occhi.

The eyes of love || Noah WindsorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora