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Correva l'anno 1815, una cittadina qualunque nei pressi di Londra, inizio della primavera.

i contadini gioivano, finalmente gli alberi fiorivano di nuovo e finalmente i campi davano i loro frutti. Finalmente l'inverno era finito.

tutti odiavano l'inverno in particolar modo i contadini delle campagne: i raccolti scarseggiavano, faceva freddo, le giornate duravano ancora meno e, come cosa peggiore, parecchie malattie colpivano le persone più deboli.

a quei tempi le cure non erano avanzate come ad oggi, quindi l'inverno diventava spesso e volentieri la stagioni delle stragi; parecchie persone perdevano la vita in quei mesi freddi e tortuosi. 

la primavera era invece la stagione della rinascita. Finalmente tornavano giornate soleggiate e tutti erano di buon umore. Le disgrazie diminuivano e si poteva godere il colorito della stagione.

ma non tutti odiavano necessariamente l'inverno.

un esempio è lee minho, un ragazzo che aveva sui ventiquattro anni con origini coreane. I suoi genitori scapparono dalla Corea a causa delle guerre civili e non di quei tempi, trovando rifugio e pace nelle campagne del regno Britannico. 

con tanta fortuna, ma anche duro lavoro, erano riusciti ad avere una situazione economica agevolata, riuscendo a permettersi una casa promettente nel mezzo del piccolo vilaggio in cui abitavano, con servi al loro servizio.

tuttavia il loro lavoro li aveva resi abbastanza apatici nei confronti del figlio, che è finito per crescere solo in casa, con l'unica compagnia dei loro servi che cucinavano e pulivano casa. Il piccolo minho non aveva nemmeno frequentato una normale scuola, i genitori non volevano che andasse in città, la reputavano una nube velenosa e nociva, quindi finì per avere insegnanti privati che andavano a casa sua e gli insegnavano quel che serviva.

non ci volle molto prima che completasse il suo ciclo di studi, appassionandosi particolarmente alla letteratura inglese. E non ci volle nemmeno molto prima che iniziasse a scrivere lui stesso, principalmente poesie.

il soggetto principale della sua poesia era il paesaggio, tuttavia l'unico paesaggio che riusciva a dargli il massimo dell'ispirazione era proprio il paesaggio autunnale, ma in particolar modo quello invernale.

tendeva a passeggiare prima che tramontasse il sole, e raggiungeva un laghetto che d'inverno si ghiacciava completamente. Tutto era coperto dalla neve, tutti gli animali erano in letargo; in quei momenti c'era solo lui e il paesaggio.

durante le altre stagioni, dove invece l'ispirazione andava fin sottoterra, passava il tempo leggendo i suoi autori preferiti come Shakespeare e Samuel Johnson; era troppo schizzinoso per quanto riguardava le poesie, infatti tendeva a leggere solo quei due autori in continuazione, senza mai stancarsi né nausearsi.

era anche peggio quando scriveva qualcosa di proprio; finiva per rileggerlo e rileggerlo ancora, di continuo, fino a strappare il foglio perché non si sente abbastanza soddisfatto del risultato.

ora che la primavera era iniziata, si era praticamente rinchiuso nella propria camera. Non aveva ben altro da fare.

ogni tanto gli toccava occuparsi delle faccende bancarie che suo padre gli lasciava, ma sommariamente non faceva più di tanto, a parte scrivere.

aveva anche viaggiato in giro per l'Europa, riuscendo a fare amicizie, infondo sapeva essere socievole ed amichevole quando voleva. Ma da tutti i viaggi fatti gli era rimasto un semplice amico di penna, chiamatosi Christopher.

sapeva che provenisse da una delle colonie d'Inghilterra, l'Australia, ed era circa un anno più grande di lui. Aveva parecchie aspirazioni rispetto a minho, e quasi lo invidiava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 25 ⏰

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