Leora

di nuovo leora

Mentre camminavo nel bosco, immerso nel canto degli uccellini, all'improvviso scorsi Leora. Era lì, in una parte appartata del bosco, intenta a raccogliere rami e fiori. Perché li raccoglieva? mi chiesi. Cosa ne voleva fare? La mia curiosità prese il sopravvento e iniziai a osservarla più attentamente, cercando di capire le sue intenzioni. Però, lei mi notò subito.

Leora: "Ciao."

Mi sorrise con disinvoltura, come se fossi un vecchio amico e non uno sconosciuto che la fissava.

Ezan: "Cosa stai facendo?"

Leora: "Sembri Isabella di Phineas e Ferb, lol. Comunque... mi piace raccogliere fiori e ramoscelli."

Rimasi interdetto per un attimo. Chi è Isabella? ignoravo la sua battuta, focalizzandomi su ciò che mi interessava.

Ezan: "E cosa ci fai?"

Leora: "Posso crearci delle cose. Mi piace fare coroncine di fiori."

Ezan: "Sembri una bambina."

Leora: "Forse. Ma a me piace."

C'era una leggerezza nella sua voce che mi irritava.

Ezan: "Le ragazze normali smettono di fare queste cose quando capiscono cosa significa dignità."

Leora: "Sempre così serio?"

Ezan: "E tu sempre così infantile."

Lo dissi con scherno, sperando di metterla in difficoltà, ma lei non sembrava minimamente scossa.

Leora: "Devo usarli per fare pozioni con i miei 'fiorellini'."

Lo disse con un tono scherzoso, quasi beffardo.

Ezan: "Voi streghe usate di tutto per creare le vostre stupide pozioni... per andare contro Dio!"

Sentivo crescere la rabbia dentro di me, il disgusto per la sua leggerezza verso qualcosa che consideravo sacro. Ma Leora, con calma disarmante, mi guardò sorridendo. Non si lasciava toccare dai miei insulti, anzi, sembrava divertita dalla mia furia.

Leora: "Beh, io adesso vado. Comunque, come ti chiami?"

Ezan: "Ezan."

Leora: "Arrivederci, Ezan. Spero che, se mai ci rincontreremo, sarai meno... stronzo."

Mi lanciò un ultimo sorriso malizioso e se ne andò, lasciandomi lì, confuso e irritato. Non riuscivo a capire come qualcuno potesse essere così sereno davanti a tanta ostilità