Capitolo 5 Cowgirl per un giorno

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Steso nel letto. Guardo il soffitto con un braccio piegato dietro alla testa. allungo il braccio afferrando il cellulare per guardare l'ora, morgana non si era fatta sentire, a quanto pare i suoi programmi per oggi non richiedono la mia presenza.

Da quando era arrivata qui, circa due settimane fa. Cominciavo a desiderare di essere coinvolto di più, volevo far parte di questa sua esperienza.

Sbuffai, stavo diventando ridicolo, quella mocciosa mi stava facendo diventare un coglione. Così tanto che alla fine decido di mandarle un messaggio.

-Simon: devo dedurre che non devo scorrazzarti questa mattina...-

Attendo che visualizzi. Ma dopo qualche minuto sorrido, a quanto pare Morgana dorme ancora.

Dopo essermi fatto una doccia veloce, scendo al piano di sotto, prendo il caffè, versandone una bella quantità in una tazza scura. Quando sento la porta aprirsi, mi giro. Morgana sbuca dall'angolo dell'ingresso.

"buongiorno."

"Buongiorno... hai la faccia di chi si è appena svegliata."

Appoggio il fondoschiena al mobile della cucina, incrociando le caviglie tendendo i muscoli delle gambe. incrocio le braccia stringendo nella mano destra la tazza avvicinandola alle labbra.

Morgana si accascia sullo sgabello, piegandosi sul bancone dell'isola, appoggiando la testa.

"sono rimasta sveglia fino a tardi per finire di leggere un libro..."

"quindi niente Dallas oggi?"

mi allontano dal bancone, appoggiando la tazza sul ripiano. Ne afferro una nuova versando all'interno un po' di latte fresco e il caffè. Mi avvicino all'isola, mettendomi al lato opposto in cui era seduta lei, posando la tazza davanti a lei. La sento gemere di approvazione, il mio cazzo sussulta nei pantaloni a quel piccolo verso, mandando il mio cervello in posti non adatti al momento. Quella piccola peste non si rende conto dell'effetto che ha su di me.

"Dio! Grazie... ricordami perché sei single? Ah già sei uno stronzo..."

I nostri occhi si incontrano, per poi sentirla ridere. Aveva fatto un po' male la sua frecciatina, e dalla sua risata dovevo dedurre che la mia espressione non era neutra. Mi ero offeso, e non poco.

"No, Morgana... sono single per evitare mocciose rompicoglioni come te."

Esco di casa, diretto verso la scuderia. Forse avevo esagerato, in fin dei conti lei stava scherzando, e lo avevo capito perché aveva usato un tono troppo leggero. E io da bravo idiota mi ero offeso.

Ero incazzato con me stesso, quella donna mi stava mandando in confusione totale. Non volevo coinvolgermi cosi tanto con lei. Mi ero ripromesso di non avere un coinvolgimento sentimentale con nessuna, il mio lavoro mi portava a stare troppo tempo lontano. E io mi conoscevo abbastanza bene da non riuscire a rimanere indifferente. Le scopate occasionali erano l'unico modo per avere un po' di svago. Ma dentro di me sapevo che cominciavo a stancarmi, non ero un uomo così.

La voravo per non pensarci, perché più ci pensavo e più mi incazzavo. Dei passi alle mie spalle mi fanno sospirare, mi fermo voltandomi. Ed era lì, con lo sguardo triste, e il mio senso di colpa aumento.

"Morgana."

"Scusami, non volevo offenderti, non era mia intenzione... sono stata indelicata. Stavo solo scherzando..."
sospiro, portandomi le mani sui fianchi, abbassando la testa guardandomi le punte degli stivali. Per poi tornare a guardarla. Ero fottuto, quella donna mia aveva in pugno.

Un cowboy in divisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora