BORN TO MAKE HISTORY

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Lilith

Otto come il giorno in cui sono nata, otto come i mesi che avevo quando mia madre decise di cambiare stato, otto le Città del Messico più pericolose del mondo, una di queste è dove tutto ebbe inizio.

Il Messico è sempre stata considerata una nazione pericolosa, negli anni il tasso di criminalità dovuta a diatribe tra bande e narcotrafficanti era in aumento senza contare gli stupri e le sparizioni di persone per lo più giovani  donne.
All'epoca mia madre Larissa Maria Lima, non si era resa conto in cosa si  stesse incappando o meglio in chi.

Throwback

Tijuana,  3 Giugno 2000

" Larissa muoviti cazzo!"
La voce di Nadia riecheggiava in tutta la camera d'hotel.
"Ho quasi fatto, non rompere!" Risposi a tono roteando gli occhi al cielo, eravamo  arrivate da qualche ora a Tijuana reduci da un viaggio di diciassette ore circa da San Paolo, Brasile.
Venute  qui per festeggiare la fine del liceo e il diploma, avevamo aspettato a lungo di fare questo viaggio, soprattutto di diventare maggiorenni o almeno che una delle due avesse l'età per bere e poter finalmente vedere i posti più assurdi nel mondo. Con i lavoretti alla locanda dello zio di Nadia negli ultimi due anni eravamo riuscite a mettere da parte un bel gruzzolo da poter sfruttare per i nostri viaggi.
Come non iniziare dal Messico? Città di pura follia, il nostro motto era " ciò che succede in viaggio, resta lì " così prendemmo le valigie e  il primo aereo disponibile.

Fu lì che conobbi il padre di mia figlia, il male, ma soprattutto l'amore, ero giovane e sprovveduta forse anche un po' ingenua, ma come mi fece sentire viva lui, mai più nessuno.

Diego viaggiava sempre in coppia con Juan, un po' come me e Nadia.
Quella sera dopo esserci fatte un giro e aver mangiato quesadilla come se non ci fosse un domani, avevamo iniziato con gli shot di tequila.
Qui l'alcool scorreva a fiumi un po' come la musica per le strade e la droga.
Nulla che non fosse nuovo per noi, dopo tutto anche in Brasile era questa la vita, forse con un tocco di prostituzione in più e un pizzico di Drag Queen a rendere tutto più leggero rispetto all'aria di qui.

"Nadia ultimo shot e poi ce ne andiamo perché non capisco se sei diventata doppia o sono io troppo storta" le dissi ridacchiando, lei era l'unica effettivamente maggiorenne in tutti gli Stati cioè, lo ero anche io, ma a differenza sua avevo ancora vent'anni e non ventuno come lei e quindi non avevo la possibilità di poter bere in modo legale, anche se di legale in questa città c'era ben poco.

"Ahhh Olhar! Que bolinhos!" Indico due ragazzi in mezzo a una folla accerchiati da donne e mi trascinó con sé verso di loro.

Per poco non inciampai nei miei stessi piedi, ero brilla si, ma non così fuori di melone come poteva esserlo lei per correre incontro a due perfetti sconosciuti, almeno così pensavo, visto che poi feci ben peggio da sobria.

"Olà!" Sentii gridare Nadia sventolando la mano davanti a uno dei due ragazzi.
Cercai in tutti i modi di nascondermi dietro i miei lunghi boccoli corvini  e un cocktail per evitare la figura di merda che sentivo stesse per trafiggermi quel poco di dignità che mi rimaneva quella sera.
Invece rimasi sorpresa, il ragazzo a cui si era rivolta ricambio con un mezzo sorriso e un mezzo ciao.
Era alto,  pelle dorata, occhi profondi di un color gianduia tostato, barba folta e i capelli scuri che contornavano il suo viso duro non uno che ti passava indifferente vicino, ma dopotutto Nadia non era da meno, sembrava tutto fuorché Brasiliana.
Bionda, magrissima, labbra carnose, naso all'insù e occhi color ambra con pagliuzze verdi che erano visibili solo quando il sole le baciava il viso, una vera dea insomma.

"Piacere Nadia" disse sorridente rivolgendosi al ragazzo che ricambiò.

"Juan"

"Lei è la mia amica Larissa!" Gracchió indicandomi con la mano.

Mi fissò per un istante che mi sembrò eterno e mi fece raggelare il sangue per non so quale motivo recuperai tutta la mia lucidità o forse la persi del tutto quando si avvicinò a me e indicò il suo amico con un cenno del capo.

"Non è timido, solo un po' stronzo."
" lui è Diego"  disse spintonando il suo amico che si stava beatamente facendo i fatti propri al telefono.

Si voltò e io rimasi imbambolata, era tutt'altra cosa rispetto a lui.

Benché fosse anche lui alto emanava un'aura di tranquillità, anche se tutto il suo corpo gridasse pericolo a caratteri cubitali.
Era bello, da lasciarti quasi senza fiato.
Lo sguardo imbronciato lo rendeva un capolavoro della natura, con gli occhi più blu dell'oceano stesso e i capelli neri brizzolati con un accenno leggero di barba che gli dava l'aria di uno troppo impegnato per dedicarsi a cose banali, tipo noi due cretine mezze ubriache.

"Ciao" disse fissandomi negli occhi come se volesse cercare qualcosa che solo lui potesse trovare.

Apri bocca per rispondere, ma in men che non si dica mi ritrovai letteralmente addosso a lui.
Dei ragazzi mi spinsero alla rinfusa facendomi inciampare contro il suo petto.
Stavano  scappando da un uomo di mezza età che li rincorreva con un bastone, cosa molto normale lì, anzi era strano non vederli con pistole o machete in mano alla rincorsa.

"Bombón, fa più attenzione" disse stringendomi contro il suo petto sentendolo ridacchiare di me.
Divenni rossa come un pomodoro e lo spinsi via per l'imbarazzo.

" È così che mi ringrazi?" Chiese con la fronte fintamente corrucciata.

"Non chiamarmi in quel modo, g r a z i e" sbuffai.

Mi afferrò la mano e il mondo per un attimo mi sembrò fermarsi, c'eravamo solo io e lui nient'altro.
" Bombón" Disse sfiorandomi con un dito il labbro inferiore.

Fu lì che inizió tutto, lì che conobbi l'amore e soprattutto il dolore del doversi lasciare indietro tutto e ricominciare da zero due anni dopo e con una neonata.

Lilith Maria Mendes,  no scusate Lilith Soleil Lima, perché se avessi preso il cognome di mio padre ora non saremmo qui a dover raccontare come la mia vita finì dentro la centrifuga di una lavatrice e io conoscerei chi è che ha contribuito a farmi venire al mondo, ma soprattutto non avrei mai conosciuto chi il mio mondo voleva metterlo ancora di più a soqquadro.

Tra amore e bugie, famiglia e verità nascoste, tu cosa sceglieresti al posto mio? Un nuovo inizio o il pezzo del puzzle mancante?







Salve a tutti, sto scrivendo per la prima volta dopo quasi 5 anni, siate clementi, se ci fossero errori ortografici e quant'altro verranno mano a mano messi a posto.
Se la storia vi può interessare supportatemi e mettete una stellina ❤️
A breve farò un finto capitolo con i protagonisti giusto per darvi un idea di come sono pensati da me.

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