In-Yun

Round 18: Un pezzo di storia che va via

Spazio autrice

Scusate per il ritardoooo  ma è stato un capitolo molto toccante da scrivere sia dalla parte di charles che di max e di un altra persona.
Detto ciò buona lettura e vi prometto che qui max inizia a dare segni di speranza

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<<Come l’aria mi respirerai, il giorno che ti nasconderò dentro frasi che non sentirai.>>

Quella frase nascosta un una canzone intitolata le parole lontane, aveva sempre avuto un retrogusto amaro ed in qualche modo per me aveva sempre urlato una sorta di addio mai espresso come si doveva, forse per paura o per qualsiasi altro motivo.

Aveva sempre avuto un non so che di nostalgico e terribilmente triste, era stata scritta per un amore ormai giunto al termine e stanco di tutto ciò che aveva passato durante lo scorrere del tempo.
Ma quando poi finiva nelle mie orecchie io distorcevo quel significato lasciandolo accostare ad un addio quasi irreversibile, una nostalgia di qualcosa di ormai lontano e bruciato dalle fiamme del tempo che però ti fanno ancora sanguinare.

Gli addii erano stati caratteristica stabile per gran parte della mia adolescenza e tutt'ora non mi avevano abbandonato, anzi.

Ma c'erano stati addii sicuramente più tranquilli o comunque a cui si aveva dato un giusto tempo per essere consumati come la c'era di una candela e fissati nella mente per sempre.
Ma c'erano anche quelli mai avvenuti che avevano però stroncato rapporti, sensazioni, sguardi e emozioni come se nulla fosse mai esistito.

Non c'era stato il tempo di un ciao, di un ultimo sorriso.
Era semplicemente andato tutto in fumo e poi sparito nel vento freddo della tramontana.

Ma delle volte era semplicemente così, la vita ti coglie nei momenti meno attesi sia per le cose meravigliose che non.
Non faceva tante distinzioni e l'unica cosa che potevamo fare era provare a trascinarci avanti raccogliendo ogni pezzo del puzzel che ci stava mano mano costruendo.

Singapore.
Una delle gare più scenografiche per tanti motivi all'interno del calendario.
Una di quelle che aveva portato sorprese assurde ogni anno.

Eppure quel weekend di gara sapeva di amaro.
Sentivo la nausea allo stomaco non appena la notizia più chiacchierata del giovedì arrivò alle mie orecchie mentre parlavo di quel mini drs della mclaren.

Non volevo crederci e non lo avrei fatto fino alla fine di quel weekend.
Non era giusto ma si sa la f1 non è mai giusta.
E per quanto io odiavo max, quel giovedì aveva detto una cosa giusta.

In f1 non importa se si merita un sedile, va avanti anche chi non lo merita affatto.
Ma non riuscivo ad immaginare un paddock privo del sorriso più luminoso della f1.
Non riuscivo a pensare a un paddock senza le risate, gli scherzi e le lunghe chiacchierate con daniel.

Daniel era stato come seb e checo tra i primi a prendermi con loro.
La loro amicizia con jules aveva fatto si che quei tre mi guardasse con occhi teneri di sentimenti lontani e non avrei mai ringraziato abbastanza i tre per avermi fatto sentire a casa anche quando non era così.
Loro e lewis mi avevano davvero accolto a braccia spalancate.
Ma ora che c'era l'ipotesi di non rivenderlo con una tuta ignifuga ed un casco in mano ogni domenica mi faceva piangere il cuore.

" ma come non è possibile..."
" e invece è così charles.
Almeno per ora sembra così "
Guardai fred stupito delle parole che stava pronunciando e con un diavolo per capello uscii dai box vermigli,
dopo aver fatto un giorno di riunioni ed interviste,
sgomentato sgambettabo veloce in verso quelli redbull.

" charles non puoi passare "
Uno dei meccanici mi bloccò sulla porta e mi sentii morire dentro, avevo bisogno di saperne di più di tutta quella storia.
" ei tranquillo lascialo passare è con me"
Guardai alle spalle del meccanico il ragazzo dai lineamenti duri e lo sguardo basso.