Capitolo 0: Premonizioni

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Premessa:

Il seguente contenuto di questo capitolo sarà parte del materiale che andrà a comporre la trama di una role che pubblicherò in un secondo momento.

Qualora questo "trailer" dovesse piacervi, vi invito ad interagire con il capitolo, commentare o tenervi a mente la futura role che arriverà... Spero il più presto possibile.

Nonostante questo voglia essere un teaser basato su una fetta di lore della trama, vorrei che la vostra attenzione venisse catturata più dall'ambiente presentato e dai sistemi operativi con cui potrete muovervi, in futuro, all'interno della role.

Non vi rubo altro tempo, enjoy ^^.

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Regione del Tartaro, Futuro, Ore ??:??

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Come vi sentireste all'idea di dover vivere ancora una volta in una realtà aleggiata da un tetro spettro, un fantasma che più volte si è bollato come negativo?

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Fin dove siete disposti a spingervi, pur di credere che determinati eventi non sono altro che frutto del caso?

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Ve lo leggo negli occhi, perché anche io ci credo... Qualche volta si tratta solo di sfortuna, ma sono sinceramente convinto che molte volte sia proprio quello spettro a causare i restanti eventi cattivi, uno spettro che non importa quanto si possa provare a scacciare, che non importa in che realtà si possa fuggire, che non importa quale essere pensante si prenda in esame... E che non importa dove io decida di proiettarvi... Quello spettro, con la sua tetra mano, è sempre lì, e non dovrebbe stupirvi la sua identità...

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È l'egoismo.

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Come se si fosse destato da un lungo sonno, aprì lentamente gli occhi e non di scatto come se fosse appena rinsavito da un brutto sogno... No, quella era la velocità dettata dalla consapevolezza: la consapevolezza di essersi nuovamente svegliato in un incubo tutt'altro che di un altro mondo.

Il muro era freddo, più del solito, l'oscurità che inglobava la stanza non poteva cancellare la sensazione che la sua schiena vestita ancora percepiva... E non poteva nemmeno cancellare quel che i suoi occhi vedevano ed immaginavano e concretizzavano davanti a sé, ossia una barriera di sbarre metalliche che, come si poteva immaginare, erano anch'esse fredde e poco distanti dal suo corpo, tanto che una mano si allungò e si poggiò attorno ad una di esse.

Un sottile rantolo e, non appena si tirò su, qualcosa brillò sulla sua caviglia sinistra: un braccialetto, nero e azzurro con uno spessore evidente e un peso non trascurabile, diradò l'oscurità di tutto il posto.

Quella che abbiamo definito come cella non era altro che una semplice parte di una prigione abbandonata a sé stessa, di un grigio monocromatico e che si estendeva verticalmente come un torrione di un castello, avvolta e costeggiata da una vegetazione azzurra, simile a muschio, che conferiva una certa umidità all'aria: non avresti potuto renderti conto né dell'ora né della luce o calore di una stella, poiché non ve ne erano, l'unica illuminazione era quella del braccialetto, che adesso aveva fatto scattare una sorta di generazione di particelle azzurre.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12 ⏰

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