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"Ho detto, dov'è papà?" Rose guardò Hermione con le mani sui fianchi, le guance arrossate. Era avvolta in un comodo parka a righe verdi, blu e marroni, con guanti e berretto grigi e una sciarpa di corvonero, con leggings e stivali caldi. Scorpius era in piedi accanto a lei, anche lui infagottato, ma più magro di prima, con gli occhi grigi enormi in faccia mentre guardava Rose tremare sul punto di esplodere. L'aveva salutata molto educatamente, ma poi Rose se era andata completamente fuori di testa.

"Si è confuso, Rose. Pensava di non avere gli allenamenti questa domenica, ma ce li aveva", disse Hermione stancamente, non volendo coprirlo del tutto. "Sai com'è fatto. Non si ricorda mai nulla se non glielo dico cinque minuti prima". Sospirò. "Speravo di poterti portare fuori io, invece".

Rose cedette, anche se sembrava ancora furiosa. "Lo so che non è colpa tua", ammise, con un tono risentito e un'espressione che si spostava verso il dolore quando si rese conto che suo padre non aveva dato la priorità a lei. "Non vedevo l'ora di vedere papà".

"Lo so, tesoro. Mi dispiace".

"Oh, beh. Credo che potremmo anche andare. Pensi che Scorp possa venire?" Rose guardò Scorpius, con le onde rosse dei suoi capelli scompigliati dalla brezza, speranzosa mentre guardava sua madre. Scorpius sembrava solo infelice. E fragile. Non indossava i guanti, e quando spinse indietro il lungo ciuffo dalla fronte, Hermione poté vedere una sottile cicatrice violacea sul polso ossuto. Ebbe l'improvviso impulso di dargli da mangiare metà del cibo di Madama Piediburro. Anche se non aveva intenzione di andarci a pranzo; I Tre Manici di Scopa era meno nauseante dal punto di vista dell'arredamento, sebbene forse avrebbero potuto fermarsi da Madam Piediburro e prendere qualche dolce per Rose da portare a scuola per condividerli con i suoi amici.

"Non posso, Rose", disse Scorpius, spiegando il suo sguardo infelice. "Non mi è permesso lasciare Hogwarts senza il permesso di mio padre, ricordi? Nel caso in cui io -" Alzò i polsi e li agitò. Rose impallidì e Scorpius sembrò dispiaciuto e colpevole per aver tirato fuori l'argomento, e in modo scioccante come suo padre. Hermione si sentì subito protettiva nei suoi confronti, anche se provò una punta di preoccupazione per l'effetto che i problemi di Scorpius potevano avere su Rose. Si chiese se Scorpius avrebbe potuto trarre beneficio da uno psicologo che conoscesse il mondo dei maghi; magari uno che avesse un fratello o un partner magico, o un magonò che vivesse nel mondo babbano. Sicuramente ne doveva esistere uno.

"Oh. Giusto", borbottò Rose, storcendo la bocca. "È uno schifo".

"Mi dispiace, Rose, Scorpius. Magari la prossima volta?"

"Sarebbe bello, signora Granger-Weasley", disse Scorpius molto educatamente, con un piccolo e fragile sorriso. "Credo che tornerò al castello, Rose".

"Mi dispiace, Scorp". Rose lo abbracciò; tutta colore e vitalità, più bassa di lui ma più robusta, i suoi occhi marroni ambrati empatici mentre si ritraeva. "Ti porterò qualcosa".

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si incamminarono verso Hogsmeade; l'aria era fredda ma il sole era luminoso e il cielo limpido, e camminare faceva ricordare a Hermione la scuola. Sorrise mentre attraversavano il ponte e passavano vicino alle pietre erette, indicandole. "Ho colpito il padre di Scorpius lì, in pieno viso, quando eravamo entrambi al terzo anno".

"Lo so", disse Rose, lanciando un'occhiata strana alla madre. "Scorpius ha detto che anche suo padre gli racconta sempre questa storia, da quando ha iniziato Hogwarts. Lui ha detto che sembrava che suo padre avesse una cotta per te".

"Oh no. Allora mi odiava decisamente". Hermione rise sommessamente, ma il suono fu spazzato via dalla brezza. Cominciava a desiderare di aver indossato un berretto: aveva la sensazione che quel vento avrebbe sconfitto l'incantesimo di Malfoy e che i suoi capelli sarebbero andati dappertutto.

FASCINATION (traduzione - MissiAmphetamine [Kaleidoscope])Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora