Inizio del casino epocale

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Calliope

Muoiono come mosche.

È inutile negarlo o ometterlo. Perché è così. C'è un tappeto di corpi ormai freddi e pallidi.

Sono iniziate le piogge acide, dopo giorni e giorni di caldo arido senza un goccio d'acqua. Dopo giorni di mancanza di cibo. La gente che è qua e ha gli occhi ancora aperti... Ha dovuto lottare. È sopravvissuta alla qualunque, all'impiccagione, alle lotte che fanno tutt'ora fra di loro.

E ovviamente tra questi e queste... C'è Seraphine, ma non c'è Kieran.

E so per certo che il ragazzo non è morto. Anzi, è vivo e vegeto a casa sua. Bhe... Fortunato lui.

Invece Seraphine lotta con le unghie e con i denti per salvarsi il culo.

'Se non fosse chi è ora... Sarebbe già morta da un pezzo.'

<<Dobbiamo abbassare il livello. Non possiamo mantenerlo così alto, moriranno tutti>> annuncio ai miei due colleghi.

E...

<<Non sei tu quella che si voleva godere lo spettacolo?>> mi sfida Richard.

La verità...

<<Vero. Callys ti vedo stanca. Sicura che stai bene e che non ti servano oli essenziali?>> commenta l'altro.

In realtà è...

<<Oddio, perché l'hai fatto? Adesso inscenerà una tragedia greca per il soprannome>> ride Rich.

Che io...

<<Sì, corretto. Ultimamente sta facendo un dramma anche l'aria>> ribatte il collega.

...Io... Io...

Ci sto male.

Sto male a vedere la gente morire. Sto male nel vedere occhi che piano piano si spendono. Sto male nel sentire i miei colleghi deridermi solo perché voglio fermare tutto.

Io non sono Calliope Miomary, la sadica giudice di un cazzo di gioco mortale.

Io sono Calliope Miomary, una ragazza cresciuta con ancora gli occhi da cerbiatto che le sono rimasti uguali fin da bambina. Quando osservo quei grandi occhi... Rivedo solo la bambina che voleva fare da grande l'assaggiatrice di torte.

'Chissà cosa penserebbe se mi vedesse e se scoprisse cos'è diventata.'

<<Noi fermeremo tutto. E non è una domanda>> ordino perentoria e fredda.

<<Ma... Ma noi non possiamo>> esclama Richard.

Troppo tardi... Mi sono già girata e sono addirittura già fuori.

A passo di marcia mi dirigo da una sola e unica persona: Seraphine.

Diciamo che io e lei non siamo propriamente migliori amiche del cuore... Ma non credo che mi voglia scuoiare. O forse sì... Vedremo.

Vedo una chioma folta e scura, dal taglio particolare. Non è certo riconoscibile per quello... Piuttosto l'ho subito intercetta dal modo di porsi, dal modo eretto e sicuro anche quando sta ferma e in piedi.

D'improvviso si gira e due gemme verdi mi inchiodano sul posto.

'Oh cazzo...'

<<Chi sei?>> domanda indagatoria.

<<Ti posso spiegare>> butto fuori pregando che c'entri con la cosa che ha detto prima.

<<Ti ho chiesto la tua identità, non se mi puoi dare una spiegazione all'ignoto>> ribatte e sul momento rimango un po' confusa e destabilizzata.

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