Oscar, Georgette, Maria Teresa e Luigi Carlo restarono commossi e affascinati dal racconto di Michel persino i ragazzi e il medico che conoscevano già la sua storia ogni volta che la sentivano raccontare direttamente da lui non potevano fare a meno di cacciare qualche lacrima. Michel prese la spada tra le mani e la osservo "so che mi è stato insegnato a porgere l'altra guancia ma ci sono persone alle quali non importa della vita altrui, sono propenso al perdono ma non sono estraneo alla collera. Perfino gli angeli portano con loro delle spade per difendere il proprio regno, anche Dante sapeva ciò e onestamente se devo paragonarmi a un personaggio della Divina Commedia penso che sarei più simile a Catone Uticense il guardiano del Purgatorio egli ha una spada con la quale ricaccia i demoni che osano fuggire dall'inferno. Da quando ho iniziato questa vita ho sempre ripudiato la guerra in tutte le sue forme e questa Rivoluzione non è da meno, avevano fatto promesse di uguaglianza ma io che ho combattuto a lungo ho già avvertito i miei fratelli che queste promesse da parte dei potenti erano solo delle falsità, che la libertà e l'uguaglianza la dovevamo ottenere da soli attraverso gli atti di fratellanza e non con il sangue e la spada come a Parigi. Le mie parole si rivelarono fondato quando scoppio la guerra con l'Austria i soldati vennero qui e io non potei fare nulla per fermare i loro abusi di potere: hanno rubato i raccolti e mandato i giovani a combattere una guerra che non comprendevano e che non gli apparteneva. I pochi che sono tornati non sono stati più gli stessi mentre quelli che non sono tornati hanno lasciato solo un grande vuoto." Poi punto la spada verso Oscar "non sopporterei di vedere i miei fratelli e le mie sorelle provare di nuovo un dolore simile. Io ho il dovere di essere una guida spirituale per tutti loro ma ho anche il dovere di difenderli dal male e se le parole non basteranno allora sarà la mia spada a parlare." Tutti i presenti rimasero nel silenzio più assoluto e lo stesso fece la natura, nell'aria non si sentiva nemmeno un suono. Fu Oscar a romperlo con le sue parole "tu sei il prete più strano che abbia mai incontrato, il tuo cammino di redenzione è ammirevole cosi come le tue perle di saggezza e la tua volontà di proteggere il villaggio. Il clero tende sempre ad abusare dei suoi privilegi e a causa di ciò la chiesa sta perdendo la sua retta via ma tu sei diverso. Hai finalmente trovato il tuo scopo e una ragione per cui vale la pena combattere. Anche se sono qui da poco e non posso essere ancora considerata parte del villaggio sappi che ti aiuterò ha difenderlo anche a costo della vita. Ero entrata nella Guardia Nazionale per proteggere le persone non per controllarle e sono stanca di sentire e vedere le barbarie che questa rivoluzione sta portando nella nostra amata Francia, anche se non ne faccio più parte sarò sempre pronta a difendere i deboli." Michel la ringrazio per queste belle parole poi rinfoderò la spada e sene andò insieme al gruppo. Quella notte dopo essere andata a dormire Oscar si ritrovo per l'ennesima volta in quel misterioso prato e anche stavolta c'era André ma al contrario delle altre volte non sembrava particolarmente felice di vederla lo stesso valeva per lei che ne aveva abbastanza di quei maledetti sogni "ti stai godendo la tua nuova vita?" Gli domando, Oscar gli rispose con tono serio "certo finalmente dopo tanto tempo riscopro finalmente cosa significa vivere in pace" André sospiro "ma pensi davvero di aver preso la decisione giusta?" Oscar rimase infastidita da quella domanda "certo che ho preso la decisione giusta! Sono stanca di dover sempre obbedire agli ordini degli altri e sono stanca di non fare mai la differenza! Fino ad ora mi sono sempre sporcata le mani per i potenti che mi dicevano cosa dovevo fare e come dovevo farlo, nonostante i miei sforzi per cambiare le cose non facevo mai la differenza e quando ho tentato di riportare i rappresentanti del popolo alla ragione sono stata trattata come una nemica del popolo. Se Parigi e il suo popolo non hanno bisogno di me allora niente e nessuno mi costringeva a rimanere." Con sua grande sorpresa André gli tiro uno schiaffo e nonostante fosse solo un sogno il dolore si sentiva "questa non è la Oscar che conoscevo e della quale mi ero innamorato, una volta non ti importava di avere contro l'intero mondo, avresti sguainato la spada e avresti mantenuto la tua posizione fino alla fine e invece adesso sei fuggita! Hai deciso di dimenticarti di tutto di voltare le spalle a te stessa per fuggire lontano" a quelle parole Oscar gli rispose con rabbia "tu non hai idea di quello che ho dovuto sopportare delle cose che sono stata costretta a fare o di quello che ho visto. Tu non hai idea di quanto il popolo di Parigi abbia toccato il fondo non hai idea di quali barbarie abbiano fatto in nome della loro liberta, della loro fratellanza e della loro uguaglianza. Sono stanca di combattere e sono stanca anche di te! Ogni volta che mi addormento sei sempre qui a tormentarmi non faccio più una dormita decente da quando mi sono ripresa dal coma, adesso voglio che tu e questi maledette visioni o fantasmi o quello che sono mi lasciate in pace." André fu ferito da quelle parole il dolore era paragonabile a quello di una pugnalata nel cuore cosi si volto per andarsene "come vuoi Oscar ero venuto per avvertirti di una cosa ma se non mi vuoi più ti lascio in pace. Dopo tutto io sono solo uno spirito pensavo che tu fossi molto più forte di cosi" subito dopo il suo corpo comincio a dissolversi come cenere al vento. Risvegliatasi dal sogno Oscar scopri che era ancora notte fonda ma a differenza delle altre volte si sentiva sollevata ma anche un po' in colpa per ciocche aveva detto ad André ma ciò non gli importava più finalmente aveva cacciato i fantasmi del suo passato dai suoi sogni e sperava di non rivederli mai più. Passarono diversi giorni da quella notte e alla fine era giunta la vigilia di natale, il villaggio era in festa e tutti erano in attesa che giungesse la notte per abbuffarsi al tradizionale banchetto del villaggio, era una tradizione di natale organizzata da Lucien il quale non avendo familiari ed essendo troppo vecchio per partire in guerra o in missione aveva proposto al villaggio di organizzare per la vigilia di natale questo grande banchetto dove tutti avrebbero portato qualcosa cucinato da loro, grazie anche all'influenza di Michel e del vecchio pastore della chiesa il villaggio accolse con grande entusiasmo questa iniziativa e nonostante il brutto periodo che passava la Francia non si era rinunciato a questa fantastica idea. Di solito il banchetto avveniva alla villa di Lucien dove tutti si radunavano per festeggiare ma dopo la sua morte la gente si riuniva davanti alla chiesa per consumare il banchetto. Michel insieme ad un gruppo di ragazzi stava posizionando delle fiaccole lungo il perimetro, essendo l'aria particolarmente fredda e non essendoci abbastanza spazio dentro la chiesa dovevano usare le fiaccole per fare in modo che la gente non morisse di freddo, proprio mentre le stavano montando da lontano arrivo un carro, il cocchiere un uomo di mezza eta in abiti pensati scese e grido "chi tra di voi si è il signor Michel?" Il prete non aspettava nessuna visita e nemmeno si ricordava di aver ordinato qualcosa ma decise comunque di presentarsi "sono io padre Michel dimmi figliuolo cosa vi ha portato fin qui?" L'uomo si schiari la voce e prese un pezzo di carta dalla tasca della sua rudimentale pelliccia "ho una consegna per voi" disse indicando il telo che copriva il suo carro. Quando lo scoprirono nessuno di loro poteva credere ai propri occhi "è una campana" disse il cocchiere "mi è stato detto di consegnarla qui entro oggi" Michel non capiva ancora perché quella campana fosse arrivata qui non era stato lui a fare l'ordine e di certo non aveva nemmeno i soldi per permettersela eppure era proprio quello che ci voleva alla chiesa, la vecchia campana ormai era troppo rovinata e il battacchio rischiava di staccarsi il che la rendeva pericolosa da usare "perdonatemi buon uomo, posso sapere chi ci ha fatto un cosi grande dono? Vorrei ringraziarlo a nome di tutto il villaggio." Il cocchiere sorrise e rispose "mi dispiace ma il donatore ha chiesto di restare nell'anonimato" Michel sentita la risposta era restio ad accettare quel dono poiché non si fidava, fu solo grazie all'insistenza dei suoi aiutanti che si decise ad accettare il dono e poi a conti fatti sarebbe tornato molto utile alla comunità cosi la scaricarono da carro e la posero provvisoriamente all'interno della chiesa in modo cosi da poter costruire un impalcatura con la quale iniziare i lavori. Nel frattempo al villaggio tutti erano in grande fermento in attesa della festa la gente sorrideva, i bambini giocavano per strada e dalle case uscivano invitanti aromi di cucinato, André e Oliver stavano chiudendo il negozio per tornare a casa dalle loro famiglie "ci credi che domani sarà natale" disse Oliver entusiasta "non cambi mai amico mio ogni volta che arriva il natale sei sempre su di giri e non ho mai capito perché" rispose André ridendo. Oliver per l'ennesima volta gli ripete i motivi perché era sempre di buon umore alla vigilia "ma quante volte ti devo dire del perché adoro il natale come si fa a non amare una festa che avviene solo una volta all'anno, una festa dove tutti si vogliono bene, dove la pace e la gioia raggiungono ogni angolo della terra per riunire le famiglie, augurarsi un nuovo anno pieno di felicità e ricevere regali da chi si ama. Non importa se saremo in crisi o in prosperità niente e nessuno può privare il mondo del suo natale." Dopo questo discorso decise di stuzzicare un po' l'amico "comunque anche tu hai qualcuno a cui fare e ricevere un regalo dico bene?" André capendo a chi si stava riferendo arrossi di colpo "ma che dici siamo solo amici in oltre ci conosciamo solo da pochi mesi non penso di essere cosi speciale per lei" Oliver gli poso una mano sulla spalla ma prima che potesse dire qualcosa la porta del negozio si apri e la cliente non era niente meno che Maria Teresa "parli del diavolo ed ecco che arriva" disse prima di lasciarlo da solo con lei. Appena la principessa lo vide gli si avvicino "ciao" il ragazzo un po' impacciato ricambio il saluto "è possibile fare degli acquisti dell'ultimo minuto?" Chiese Maria Teresa, il ragazzo allora l'accompagno e gli mostro la merce che doveva acquistare "senti vorrei chiederti se mi faresti da accompagnatore alla cena di sta sera?" André divenne leggermente rosso a quella richiesta "come io? Ma non vieni con la tua famiglia" Maria Teresa prendendolo come un no rispose "madamigella Oscar non viene mentre Luigi Carlo viene accompagnato da Georgette. Ma se anche tu sei impegnato allora mi faro accompagnare da loro due." Capendo subito il fraintendimento André si affretto a rimediare "no Maria il mio non era un rifiuto anzi sarei felicissimo di accompagnarti al banchetto" la donna sorrise nel sentire ciò e cosi si diedero appuntamento davanti alla villa. Dopo che lei usci dalla bottega Oliver si congratulo con l'amico "però qualcuno finalmente sta tirando fuori il suo fascino alla fine lei non è cosi fuori dalla tua portata, devo assolutamente ritirare la mia scommessa" André si volto verso l'amico appena senti la parola scommessa "di quale scommessa parli?" Oliver si rese conto troppo tardi di aver parlato troppo e si diede dello stupido "non ti arrabbiare ma quando non ti sei presentato all'osteria ho detto a tutti che probabilmente eri in giro con Maria Teresa ma nessuno mi credeva cosi ho aperto una scommessa per vedere se riuscivi a conquistarla, non ti sorprenderà il fatto che a parte me gli altri hanno scommesso contro di te." Detto ciò André pretese dall'amico di avere anche lui una parte della vincita e gli fece giurare che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere alle sue spalle. Alla villa Georgette stava preparando una crostata da portare al banchetto mentre sua figlia era in giardino ad allenarsi, una volta che ebbe finito con la crostata Georgette voleva provare di nuovo a convincere sua figlia a venire al banchetto "Oscar ho bisogno di parlarti" sentendo la voce della madre la ragazza si fermo "vorrei chiederti di venire insieme a noi al banchetto che si terra sta sera davanti alla chiesa" a sentire quella richiesta Oscar riprese ad allenarsi sotto lo sguardo triste di Georgette "ma perché ti comporti cosi? Perché non vuoi venire?" Ancora una volta interruppe i suoi allenamenti per risponderle "perché non sono la benvenuta, dopo quello che ha detto Michel su quello che hanno combinato i soldati della Guardia Nazionale al loro villaggio non merito di stare in mezzo a loro" Georgette allora capi subito cosa la turbava "Oscar tu non sei responsabile per quanto è accaduto qui" ma queste parole non alleviarono il suo spirito "invece avrei dovuto saperlo. Ero un comandante e come tale avrei dovuto sapere ciocche stava accadendo, quelli del mio rango devono assicurarsi che i soldati non superino certi limiti" Georgette sospiro poi si mise davanti ad Oscar in modo che potesse guardarla negli occhi "ascoltami è giusto che tu sia dispiaciuta per quello che è accaduto qui ma non è stata colpa tua, devi capire che sei una persona e non un isola non puoi avere sempre la situazione sotto controllo e non puoi pretendere di portare il peso dell'intero mondo sulle spalle. Non ti costringerò a venire con noi ma voglio che tu sappia che qui nessuna ti ritiene responsabile di ciocche è accaduto, se solo tu lo volessi troveresti tante persone che sarebbero pronte a darti una mano non devi andare a lavorare nei campi solo perché senti di dover ripagare un maltolto, potresti avere tanti amici su cui contare ma la scelta di considerarli tali o di dargli questa possibilità spetta solo a te. Sappi che sia io che Luigi Carlo e Maria Teresa siamo conte e appoggeremo ogni tua decisione." Detto questo Georgette la lascio da sola. Giunta la notte Maria Teresa, Luigi Carlo e Georgette quando furono pronti si avviarono verso la chiesa "madamigella Georgette come mai madamigella Oscar non è voluta venire con noi?" Chiese il principe con voce triste, si chino alla sua altezza e gli rispose "in questo periodo mia figlia sta attraversando un momento difficile è confusa e ha bisogno di un po' di tempo per schiarirsi le idee" nel sentire ciò il piccolo domando "per lei noi siamo solo un peso vero?" Nel sentire ciò Georgette resto di stucco "ma che cosa dici no non è vero anzi è l'esatto opposto, Oscar vi vuole bene ed è proprio questo amore nei vostri confronti una delle ragioni perché è cosi insicura. Spesso si chiede se merita davvero di farvi da madre, è ancora tormentata dal fatto di non essere riuscita a salvare vostra madre, si chiede se voi le volete davvero bene o se la odiate per quello che ha fatto." Il viso di Luigi Carlo inizio a riempirsi di lacrime e lo nascose stringendo Georgette in un abbraccio che lei ricambio, Maria Teresa che aveva ascoltato tutto decise di rispondere "sapete madamigella Georgette quello che avete detto è vero, tempo fa ho odiato Oscar per non aver salvato mia madre ma odiavo ancora di più il fatto che stesse cercando di sostituirsi a lei, proprio perché le addossavo ciò tentai addirittura di ucciderla ma ben presto capii che non è stata colpa sua, mia madre ha fatto le sue scelte e solo da poco ho compreso che non tutte erano state giuste, il fatto di odiare madamigella Oscar era solo una scusa per negare la realtà di non riconoscere che anche mia madre aveva le sue colpe. Sappiate che non ho dimenticato mia madre e mai lo faro ma non ritengo Oscar responsabile della sua morte, anzi la scelta di nostra madre di affidarci a lei è stata una delle più giuste che abbia mai preso e di questo non posso che essergli infinitamente grata, Oscar è come una seconda madre per me e grazie a lei sto scoprendo e facendo cose che normalmente una donna non potrebbe fare, mai avrei immaginato di imparare ad usare una spada e devo ammettere che in un certo senso è divertente. So che dovrei dire queste parole direttamente ad Oscar ma sono davvero felice di averla conosciuta e sono felice del fatto che si stia prendendo cura di noi." Georgette avrebbe tanto voluto che Oscar fosse li per sentire quelle belle parole. Quando tutti gli abitanti raggiunsero la chiesa Michel inizio la messa "cari fratelli e sorelle siamo qui riuniti in questo giorno speciale per celebrare la nascita del salvatore dell'umanità colui che ha viaggiato nel deserto per sconfiggere le tentazioni ed è ritornato tra i suoi apostoli trionfante pronto a mostrare all'uomo le vie del signore e della pace, venne accolto come un guaritore e un salvatore ma quando la gente si rese conto che il suo messaggio non rispecchiava la loro visione decisero di tradirlo e quel che è peggio di ucciderlo ma nonostante ciò lui non ha mai smesso di volerci bene e ha fatto in modo che i suoi apostoli prendessero la sua eredita e la diffondessero nel mondo. Si crede che il figlio di Dio sia nato in questo giorno ma in verità fratelli e sorelle suo figlio non è nato oggi, va detto che nemmeno io so in che mese e in che giorno sia nato ma l'importante per noi non è sapere con precisione questa verità che è andata perduta nei secoli ma il ricordaci che lassù c'è qualcuno che ci ama e che è pronto ad accoglierci nella sua luce se conduciamo una vita degna di tale onore. Una volta il signore disse è più facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio, ma non dimentichiamoci fratelli e sorelle che anche ai ricchi può essere concesso di entrare nel regno di Dio se essi si dimostrano degni di tale onore, so che molti di voi odiano i Nobili ma ricordatevi che sono sempre uomini e in quanto tali non sono tutti uguali. Una volta un uomo saggio disse la virtù più grande di un uomo è ciocche fa con il potere, esso non era un apostolo e nemmeno un santo eppure queste sue parole possono essere definite perle di saggezza, in questo mondo i nobili hanno i mezzi per fare cose che a noi gente comune non è possibile ma è proprio per questo che loro fra tutti dovrebbero usare il loro potere in favore del prossimo a finche gli sia concesso di banchettare nel regno celeste insieme alle altre anime e oggi fratelli e sorelle vorrei ringraziare quella nobile anima che ha donato questa campana alla nostra chiesa possa Dio rendergliene merito e che il suo buon cuore sia aperto anche per gli altri bisognosi." Verso la fine del suo discorso il portone della Chiesa si apri e rivelo la figura di Oscar, tutti i presenti la fissarono come se fosse venuto un angelo a fare un annuncio importante, si fermo davanti all'altare "quella campana è stata un mio dono per chiedere scusa a tutti voi per quello che l'esercito vi ha fatto passare, un tempo io ero un comandante della Guardia Nazionale e come tale avrei dovuto sapere quello che l'esercito stava facendo al popolo di Parigi ma soprattutto averi dovuto fermarli, so che questo dono non è abbastanza per chiedere il vostro perdono ma ci tenevo soltanto a farvi sapere che non sono più una di loro e non ho nessuna intenzione di tornare ad esserlo." Poi si volto verso i fedeli "sappiate che fuori sta nevicando ma sarei molto felice di avervi come miei ospiti alla villa di Lucien se lo desiderate." Ci fu un minuto di profondo silenzio che fu poi interrotto da degli applausi da parte del pubblico. Anche Michel applaudi per poi scendere dall'altare con il sorriso sulle labbra "fratelli e Sorelle in questo giorno speciale Dio ci ha concesso il miracolo di conoscere il nome della nostra benefattrice Oscar Francois de Jarjayes" poi si volto verso di lei "per noi sarebbe un vero piacere poter cenare alla villa di Lucien come hai bei vecchi tempi non sappiamo davvero come ringraziarti di questo bellissimo atto di generosità" Oscar non si era mai sentita cosi a disagio nel ricevere attenzioni eppure nonostante il leggero imbarazzo c'era una felicità e un calore immenso nel suo cuore, si ritrovo a pensare che forse era proprio questo quello che le persone definivano la gioia del natale. La villa fu letteralmente invasa da tutto il villaggio sia dentro che fuori non potevi fare due passi senza imbatterti in qualcuno in vena di parlare o in famiglie al completo che passavano il tempo insieme mentre nel giardino la gente ballava e cantava al suono di deliziose canzoni sia vivaci che lente. Luigi Carlo stava vagando in mezzo al giardino era passato molto tempo da quando si era ritrovato in mezzo alla gente in festa e doveva farci di nuovo l'abitudine, stava camminando senza una meta quando una persona alle sue spalle lo chiamo "finalmente ti ho trovato" quando si volto si accorse che la persona che lo aveva chiamato era Adelaide con addosso un vestito giallo dalla gonna lunga semplice ma elegante e i capelli raccolti in una complessa acconciatura. Luigi Carlo dopo l'imbatto iniziale riuscì a rispondere al saluto "ciao Adelaide. Che bel vestito" la bambina accettò il complimento con qualche insicurezza "grazie ma penso che tu sia abituato a vedere di meglio. Mia madre mi ha insegnato a cucire e modestia a parte ho scoperto di avere un talento naturale per il cucito, cosi ho provato a replicare meglio che potevo gli stessi vestiti che le donne di Versailles indossavano per andare ai balli di cui mi hai tanto parlato. Ma non credo di esserci riuscita." A Luigi Carlo non considerava il risultato mediocre "no Adelaide stai davvero benissimo sei davvero degna di una nobile di Versailles" la bambina accettò il complimento e lo invito a fare due chiacchiere "anche quest'anno abbiamo fatto organizzato una bellissima festa, dobbiamo assolutamente ringraziare madamigella Oscar, tutti gli abitanti speravano di ritornare a festeggiare qui alla villa e lei ha reso questo miracolo possibile. Immagino che il natale a Versailles erano dieci volte meglio di questo che stai festeggiando ora." Luigi Carlo era stanco di sentire ogni volta parlare di Versailles ma comprendeva le insicurezze di Adelaide dopo tutto lui era un nobile e per lei doveva essere difficile riuscire ad essere alla sua altezza "no ti sbagli il natale a Versailles e i suoi balli non si avvicinano minimamente a questo. Certo mi manca cenare con mio padre, mia madre e mio fratello ma per il resto non mi manca proprio nulla. Le feste a Versailles non erano cosi belle come tele ho raccontate, la mia famiglia era sempre obbligata per formalità a passare il proprio tempo con la nobiltà senza contare che i nobili non perdevano occasione di parlare d'affari, di chiedere favori o di stringere amicizie per i propri interessi personali. Ma qui invece è tutto diverso: qui la gente parla di ciocche vuole, stringono delle vere amicizie e si aiutano l'un l'altro senza chiedere niente in cambio. Devo dire che tu sei stata più fortunata di me da questo punto di vista, i tuoi amici non ti hanno mai voltato le spalle nonostante stessi cercando di fare amicizia con me mentre io e mia sorella siamo stati abbandonati da tutti quelli che una volta chiamavamo amici." Nel sentire ciò Adelaide si scuso "non importa ma ti chiedo solo di non fare più paragoni con Versailles perché voglio solo dimenticare, capisco che per te sia difficile credere che uno di nobili origini ti tratti come una pari ma vedi io non sono più un principe ne tanto meno un nobile. Sono solo una persona normale che cerca di andare avanti con la sua vita." Adelaide non sapeva che parole usare per confortarlo ma in suo aiuto arrivarono i musicisti che iniziarono a suonare una musica che lei conosceva benissimo "vieni con me" afferrò la mano di Luigi Carlo e cerco di trascinarlo con via con se "Adelaide ma cosa?!" Il bambino era confuso ma poi lei gli rispose "vorrei che venissi a ballare con me" il bambino divenne improvvisamente rosso e comincio a balbettare "ma di solito è il cavaliere che dovrebbe invitare la damigella a ballare e in oltre non conosco i passi di questa musica" Adelaide pero non voleva sentire scuse "ma ho sentito anche che un cavaliere non rifiuta mai l'invito di una damigella e non preoccuparti per questa musica la conosco a memoria e ti insegnerò a ballarla." Luigi Carlo non ebbe altra scelta se non quella di seguirla. Nel frattempo anche Michel si era unito ai festeggiamenti e voleva ringraziare Oscar come si deve ma nonostante avesse esplorato la villa da cima a fondo a causa della folla non riusciva a trovarla fino a quando non urto per sbaglio contro Georgette "perdonatemi madamigella Georgette non vi avevo vista. Avete visto madamigella Oscar?" La donna ci penso un attimo poi scuote la testa in senso di negazione "capisco ma permettetemi di farvi un latra domanda. Lo avete detto a vostra figlia?" Georgette non voleva rispondere a quella domanda in mezzo alla folla con il pericolo che sua figlia li sentisse cosi lo condusse fuori dai cancelli per parlare in privato "no non glielo ho ancora detto e penso che mai lo farò" Michel rimase sconcertato da quella risposta "so bene che mi avete confidato questo segreto con molta discrezione ma non pensate sia ingiusto non dirlo a vostra figlia l'unico membro della vostra famiglia che vi è rimasto" Georgette sospiro per poi rispondere "ciò pensato a lungo e non c'è giorno in cui non voglia dirglielo ma fino ad oggi non l'ho mai vista cosi felice. Se glielo dicessi ho paura che tornerebbe a tormentarsi e non voglio più rivederla in quello stato non adesso che si sta ricostruendo una vita." Michel non approvava del tutto questa sua scelta ma rispettava i motivi legati alla sua decisione. Stavano per tornare dentro quando Georgette ebbe un improvviso e forte attacco di tosse al quale si aggiunse del sangue, nel vedere ciò Michel gli presto soccorso "ti senti bene?!" La donna chiese solo un minuto "domani vi accompagno dal medico e non vi preoccupate è un mio buon amico vi assicuro che saprà mantenere il segreto." Georgette lo ringrazio e insieme tornarono a godersi la festa. Nel frattempo a Parigi nella caserma gli uomini di Alain erano chiusi nella loro camerata, purtroppo non erano riusciti ad ottenere la licenza per passare il natale in famiglia e come se non bastasse la caserma aveva ricevuto il doppio del lavoro da svolgere quindi non c'era stato nemmeno il tempo di riprendere fiato o di fermarsi in una taverna a farsi un boccale di birra "è una mia impressione ho l'esercito ci sta trattando come se fossimo spazzatura" disse irritato Thibault a rispondergli fu Gervais "non ti sbagli Thibault da quando Alain ha preso il comando ci hanno trattati come soldati di secondo ordine affidandoci sempre incarichi che nessuno voleva eseguire. Anche oggi ci hanno sommerso di lavoro e nessuno di noi è potuto tornare a casa per stare con la propria famiglia." Quello a stare più male di tutti era Pierre "se penso a mia sorella, le avevo promesso che sarei tornato per la vigilia e che le avrei riparato il suo orologio regalatogli da nostra nonna." Tutti i presenti erano abbattuti per il fatto di non poter tornare dalle loro famiglie ma a risollevargli il morale ci penso Alain che si presento alla camerata con sei bottiglie di vino: tre rosse e tre bianco. I compagni si chiesero come avesse fatto a procurarsi delle bevande cosi costose, lui in risposta sorrise e disse "quando si è comandanti non c'è niente di strano nell'essere invitati in qualche luogo importante e nell'attesa ingannare il tempo mettendomi alla ricerca di una cantina." I compagni risero alle parole di André soprattutto quelli della vecchia camerata che hanno assistito al ritorno dell'Alain che conoscevano e ammiravano. Non avendo avuto la licenza ed essere stati massacrati di lavoro per tutto il giorno non ci videro niente di male nello stapparsi quelle bottiglie cosi ognuno di loro prese i boccali che tenevano nascosti e dopo aver versato il vino fecero un brindisi al comandante Alain e al suo generoso gesto. Non manco anche il brindisi per Oscar alla quale gli augurarono di godersi la sua nuova vita perché se la meritava.
STAI LEGGENDO
Lady Oscar: L'Epoca della Rivoluzione
Ficción históricaSalve cari lettori, ho seguito l'Anime di Lady Oscar e ho pensato a un What If: cosa sarebbe successo se Oscar François De Jarjayes fosse sopravvissuta il 14 Luglio 1789 durante l'assalto alla fortezza della Bastiglia e avesse visto l'evolversi dell...