Se solo avessi saputo

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"Vedrai che con la partecipazione a questo special la tua carriera si risolleverà", la sentii dire all'influencer decaduta che ronzava come un'ape in cerca del miele dentro l'auditorium gremito di formiche operaie. Dagli spalti in cui ero sedut*, si poteva percepire, nonostante la distanza, la tensione che animava la persona che aveva appena pronunciato queste parole gravide di promesse. Quella di oggi era sicuramente un'occasione importante, sia per l'emittente televisiva del programma che di solito veniva ospitato in quella sala, sia per la vip in cerca di visibilità e redenzione. Appoggiat* stancamente al corrimano della balaustra faccio uno sbadiglio annoiato, una dichiarazione di guerra di fronte all'epicità forzata di quel momento, tanto importante per queste persone quanto inutile agli occhi del mondo. I miei occhi annoiati, però, d'un tratto sono attirati da una persona che, stranamente calma, si aggira tra tutte quelle anime inquiete. È una ragazza, anzi donna, sulla quarantina: mentre la osservo noto con curiosità che indossa un cappotto di cammello ed una borsa rossa nonostante il caldo afoso. Osservando le sue interazioni, mi rendo conto che deve essere una specie di assistente per l'influencer che viene corteggiata dagli operatori della tv e dal personale del posto.

"Quindi lei è contenta che io sia qui?", chiede speranzosa la celebrità. L'uomo che gli risponde solleva lo sguardo dagli appunti che stava consultando, nascondendo la propria opinione dietro una smorfia forzata: "Sì, è assolutamente felice di cederti questo spazio nel suo programma.". La verità è, e la percepiamo tutti, influencer compresa, che la persona appena nominata è stata obbligata dai piani alti e considera la vip che prenderà il suo posto per i prossimi trenta minuti di registrazione un'impostora con una fortuna immeritata. L'influencer annuisce e cerca con lo sguardo la sua assistente, la quale si tiene in disparte, in qualche modo incapace di partecipare con la stessa convinzione della sua interlocutrice a tutta la messinscena. Le osservo con interesse: l'influencer le parla animatamente, forse resasi conto della portata dell'elemosina che le è stata elargita, mentre l'assistente scuote la tesa, rassegnata. "Deve essere difficile abituarsi agli scoppi d'ira di una persona insicura", penso scuotendo la testa.

Mi allontano dalla balaustra e mi appoggio allo schienale dietro di me, meditando sul senso dell'utilità e l'inutilità del mondo. Influencer: inutili, ma potrebbero essere utili se appoggiassero una buona causa o condividessero un contenuto che possa far riflettere o aiutare qualcuno. Rifletto allora sul fatto che, in uno scenario di ipotetica catastrofe, forse meriterebbero tutto sommato di essere salvati. Il mio sguardo scorre poi indifferente sulle persone sotto e attorno a me, immedesimandomi nel dio di un mondo in rovina, in cerca di un nuovo inizio. Considero attentamente chi salvare e chi invece non merita alcuna forma di pietà o di redenzione. Penso allora alla conduttrice del programma, una serva di partito prestata alla televisione che probabilmente ha scavalcato qualche corpo e concesso il suo per arrivare dove si trova ora: no, forse no, non la risparmierei. A di là del partito, sempre e comunque schiava per scelta e dunque meritevole di estinzione.

Pers* nel mezzo di questo gioco perverso e infantile allo stesso tempo, scorgo con la coda dell'occhio l'assistente dell'influencer camminare a qualche metro da me. Si avvicina lentamente alla balaustra e sembra contemplare il lavoro svolto, l'occasione che è riuscita a concretizzare per la sua responsabile. Fissa un punto in lontananza, oltre il telo che è stato posto al centro dell'auditorium per mimare una location più accattivante. La osservo rapit*, chiedendomi se lei, nel mio ipotetico gioco d'estinzione, meriterebbe di essere salvata. Improvvisamente, si lascia cadere giù dagli spalti senza proferire parola. I miei occhi sgranati accolgono il tonfo che segue come un'ingiustizia: avevo appena deciso che meritava di essere salvata. Evidentemente, però, lei stessa aveva reputato diversamente. Avevo appena imparato una lezione di vita: non si può salvare chi non vuol essere salvato. Non solo, avevo appena perso il potere nel mondo in rovina della mia mente: eppure, non sapevo che di lì a poco avrei perso il senso stesso del mondo.

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