49. Le Ombre Del Trono

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Greg strinse il fucile contro il petto largo, le sue mani sudaticce tremarono impercettibilmente mentre lanciava sguardi preoccupati intorno a sé, come se il Generale di cui aveva tanto sentito parlare da Ginevra e Koraline, potesse sbucare da un angolo nascosto e colpirlo alle gambe, proprio come aveva fatto con Zaid e Tariq. Un brivido gelido gli percorse la schiena al solo pensiero.
Wave al suo fianco, probabilmente vedendolo agitato, gli appoggiò una mano sulla spalla, cercando di trasmettergli un po' di conforto. «Calmo, amico. Siamo ancora molto lontani» gli disse, puntando il naso sull'orizzonte desolato verso cui si stavano dirigendo da diverse ore. La sua voce, roca ma rassicurante, cercava di smorzare l'aria tesa che li circondava.

I raggi cocenti infiammavano la sabbia del deserto, facendo brillare ogni singolo granello come polvere d'orata mentre le linee distanti sembravano ondeggiare, come se anche il paesaggio fosse privo di forma, reso liquido dalla temperatura inclemente. Skye si parò il viso più volte, cercando di evitare l'accecante luce del sole che faceva il suo consueto declino. Le doleva ammettere che più volte, di fronte a quei bagliori accecati, non aveva cercato Yuri con lo sguardo, temendo fosse un'altra esplosione.

Al suo fianco, come un'ombra silenziosa, l'accompagnava il soldato più addestrato del intero regno: il suo superiore.
Come sempre la sabbia sembrava modellarsi sotto ai suoi piedi, come per aprirgli un passaggio. I tratti del volto, appena visibili grazie alla luce obliqua del tramonto, erano accipigliati proprio come se fosse assorto in pensieri che nessuno osava turbare.

Yuri invece, che era a pochi passi di distanza, affiancava Giun la cui chioma rossa si inebriava nell'aria seguendo ogni singolo passo. Osservando quei capelli confondersi con il colore del cielo, non riusciva a scacciare via l'immagine delle fiamme che avevano arso ogni cosa durante l'ultima battaglia.
Inevitabilmente, i suoi pensieri finirono a Maicol.

George, che aveva appena sistemato il lancia razzi nel tascone laterale, lanciò uno sguardo verso la sua direzione. Quando notò che aveva seguito con lo sguardo il suo movimento, le fece un cenno di saluto, mostrando un sorriso stanco. «Sei pronta?» chiese, tentando di mascherare il sonno.

No, non si sentiva affatto pronta. Anzi, era stremata, esausta fino al midollo, proprio come tutti gli altri. Le sue forze sembravano esaurite, come se ogni cellula del suo corpo fosse stata svuotata di energia. Eppure, nonostante la fatica che le attanagliava le ossa, il messaggio ricevuto attraverso la radiotrasmittente era stato chiaro e preciso: le truppe nemiche, compreso Gerald stesso, l'indomani si sarebbero dirette verso il porto al Golfo, dove attendevano un carico di estrema importanza: navi mercantili piene di spezie, equipaggiamenti e, soprattutto, dinamite.

Un carico che non avrebbero potuto permettersi di lasciar sfuggire. In particolare, la dinamite, che sembrava destinata a una missione misteriosa e decisiva, ordinata direttamente dall'altro Re. Se fossero riusciti ad appropriarsi di quel carico, avrebbero ottenuto un vantaggio strategico fondamentale per l'esito della guerra, e forse, per la prima volta, avrebbero avuto una possibilità concreta di prevalere. Ma se non ce l'avessero fatta, la sconfitta sarebbe stata solo una questione di tempo.

Probabilmente, il messaggio era stato inviato nella convinzione che lei e la sua squadra fossero ormai polvere, sepolti tra le rovine della Nuova Capitale. Ma per fortuna, non era affatto così. Non avevano ceduto, non erano stati annientati. Avevano ancora le radiotrasmittenti, sottratte ai nemici nella tenuta, avevano ancora la Trincea, un posto in cui poter ritornare e soprattutto, avevano ancora la determinazione e la volontà di combattere.

Skye annuì lentamente, cercando di rispondere con una sicurezza che ormai faticava a provare. «E chi ti ferma, a te?» scherzò George, cercando di stemperare la tensione che opprimeva l'aria. Ma il sorriso che le offrì non raggiunse mai i suoi occhi, che riflettevano un'ombra di preoccupazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 days ago ⏰

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