Versailles
~OSCAR POV ~
I suoi occhi sono fissi sui miei. Dovrei abbassare lo sguardo ma è più forte di me. Il suo volto è così magnetico e i suoi occhi sono così profondi. Oh Fersen...
-Ma...non è possibile!- esclama.
Mio Dio. Mi ha riconosciuta! E dal suo tono, sembra tutt'altro che felice. Venire qui, è stata una follia. Una follia!
Alzo i lembi della gonna e con passi affrettati, corro via da lì. Da lui.
Esco fuori dal palazzo e mi dirigo nella fontana...
Sento che il mio cuore è sul punto di esplodere. Non ce la faccio. Non c'è la faccio più a sopprimere questo sentimento.
Fersen mi ha stretto tra le sue braccia, e per un solo momento ho provato la felicità di una donna. La felicità di quando si è insieme alla persona amata. Peccato che quel momento è già finito e purtroppo, non tornerà più. Oscar. Oscar! Sei stata una pazza a voler venire qui. Perché? Perché hai reso tutto ancora più difficile? Non lo sai che, una volta sfiorata la felicità, non la si vuole più, lasciare andare?
Oddio! Ma perché?? Perché non sono nata uomo?? Perché si deve soffrire in questo modo?? Oh Fersen! Per un solo istante, io ho avuto tutto. Per un solo istante, i nostri cuori battevano allo stesso modo ed io sono stata tua...
***
Le lacrime irrigano il mio volto...
Vorrei tornare indietro, vorrei non averlo mai incontrato. Sarebbe stato tutto più semplice. Invece, io lo conosco e lui esiste. L'acqua dalla fontana, scorre veloce. Delle gocce sfiorano il mio petto e le mie braccia. Devo andare via da qui. Eppure...
Se scappassi potrei destare altri sospetti. Se scappassi capirebbe ciò che provo.
No. Adesso basta. Basta Oscar. È la prima volta che decidi di passare una notte come donna. E sarà anche l'ultima. Lo giuro. Sulla mia stessa vita. I pensieri più scomodi e intrusivi vorrebbero prendere il sopravvento...
Ho bisogno di bere.
Si. Ho deciso. Tornerò dentro e mi godrò la serata a modo mio. Con o senza Fersen.
***
La sala è esattamente come l' avevo lasciata. Splendente. Preziosa, piena di gente. Cerco di non attirare troppo l' attenzione ma ahimè...con questo vestito è davvero difficile.
Giungo al tavolo del rinfresco. Prendo un calice di Champagne e lo porto alle labbra.
"Hai notato com'è scappata via quella contessa?"
"Chissà cosa si sarà detta con il Conte di Fersen..."
"Già. Il conte di Fersen ha lasciato la reggia, subito dopo quel ballo."
I soliti pettegoli. Vivono solo di questo. Ma una volta tanto mi sono stati utili...
Così , Fersen ha lasciato Versailles.
Buon per me. Potrò godermi il resto della serata...
Prendo un'altro calice e sento le lacrime voler tornare.
No, non voglio dare altre spettacolo. Non qui. Non davanti a tutti. Mi divincolo e attraverso la sala, entrando in una camera buia. Stringo gli occhi. C'è una sedia. Qui potrò stare un po da sola. Mi siedo e stringo il calice tra le mani. Le lacrime toccano la superficie dello champagne: cristallino e luccicante.
Fersen ha lasciato la sala. L' ha lasciata a causa mia. Se n'è andato per colpa mia. Se ci fosse stata la mia Adorata regina, lui sarebbe rimasto. Lo so. Lo so!
Singhiozzo. È meglio così! È molto meglio così! Se fosse rimasto avrebbe fatto domande. Anche se, una parte di me, sperava che lui tornasse da me. Speravo in un suo sguardo colmo d'amore, in un suo abbraccio. Ma è solo un illusione. Una amara illusione.
Singhiozzo e copro il volto con una mano.
Credo sia meglio che anch'io metta fine a questo ballo. Tornerò a casa e dimenticherò ogni cosa. Anche se, so bene che non è per niente semplice.
La porta da cui sono entrata si apre, la luce abbagliante della sala, mi costringe a stringere gli occhi. Riesco a scorgere un'ombra che si avvicina a me. Che sia proprio lui? Che sia tornato?
-Fersen...-
***QUALCHE ORA PRIMA***
Castello Jarjayes.
~ANDRÉ POV~
Vedo la carrozza di Oscar allontanarsi sempre di più. Fino a sparire del tutto nel buio. Era splendida, forse l' ho soltanto immaginata. Forse era la visione di qualche dea, scesa per un istante qui. Davanti a me. Tuttavia, sento un peso nel cuore. Si è vestita da donna, per piacere a lui. Sempre lui. Il Conte di Fersen. Oh Oscar...
Possibile che io per te, sia sempre invisibile? Possibile che non ti sia chiaro, i sentimenti che nutro per te? Ti amo da sempre Oscar. Vorrei che te ne rendessi conto. Vorrei gridarlo al mondo intero. Ma a cosa servirebbe? Tu resti comunque una nobile ed io...
"ANDRÉ! RAMMENTA CHE SEI UN SERVO!!"
Sbuffo. Ci mancava solo la voce di mia nonna al posto della mia coscienza. Eppure agli occhi di Dio, siamo tutti esseri umani...
Nè nobili, né servitori. Ma evidentemente, è un concetto che non vale per tutti. Ma solo per coloro che credono nell'amore, anche quello più impossibile, l'amore non per il proprio padrone, ma per la donna che desidero con ogni fibra del mio corpo.
Vivo per lei e morirei per lei. Ma per lei, sono solo un amico fidato.
-André!?-
Mi volto. -Madame De Jarjayes... Posso fare qualcosa per voi?-
La madre di Oscar mi Osserva attentamente per poi sorridere. -Hai visto Oscar? Era splendida con quell'abito...-
Annuisco. -Si. Lo era davvero...- guardo dov'è sparita la carrozza.
-Sei preoccupato per lei?- chiede ancora la Contessa.
-Io...veramente...- balbetto.
-Come mai non sei andato Con lei?-
-Ha detto che se fossi andata Con lei, tutti avrebbero scoperto, chi è davvero. E a quanto ho capito voleva mantenere un basso profilo.-
Madame Jarjayes si copre il volto per ridere divertita. -La solita Oscar!-
Ammiro il suo volto. Qualcosa in lei ricorda Oscar: la sua eleganza, la sua gentilezza. Ma la sua determinazione e la sua testardaggine, li ha presi tutti dal padre.
-Se non avete ordini per me, Madame. Io andrei a dormire.- mi inchino con rispetto e comincio a camminare.
-André.-
Mi volto. -Si? Madame?-
Mi sorride. -Non vorresti raggiungere Oscar?-
Perché me lo chiede?
-Si, beh...no...cioè non saprei in realtà...-
-André, tu ami Oscar, non è vero?-
Spalancò gli occhi e il mio cuore sussulta. Cosa dovrei fare? Negare? Certo André! Devi negare! Ma...si può davvero negare l'ovvio e ciò che il cuore vuole più di ogni altra cosa?
Stringo I pugni e serro gli occhi.
-Non devi sentirti in colpa. Lo vedo ogni giorno, ti prodighi per lei convivere tanta attenzione e cura.- mormora.
-Vedete Madame, io ho cercato più volte di non provare niente per lei ma è più forte di me. Farei qualunque cosa per Oscar. Ma sono a conoscenza delle differenze sociali, che ci distinguono...- mormoro amaramente.
-Differenze... Già...- mormora.
La osservo.
Georgette mi volta le spalle. -Che assurdità. Davanti all'amore, non possono esserci delle differenze. Men che meno quelle sociali. Prima di conoscere il Generale Jarjayes, appartenevo a una famiglia nobiliare, ormai decaduta. Ma Reynier ed io ci innamorammo. Il re era contrario al nostro matrimonio, per via del mio titolo ormai nullo. Ma lui non si lasciò abbattere e anche senza il consenso del re, mi prese in moglie.-
Sussulto e sento il cuore riempirsi di gioia.
Madame Jarjayes, una donna straordinaria. Insieme a mia nonna, mi ha fatto da madre, sin da bambino, sin da quando ho varcato la porta di questo castello.
-Madame io...-
Mi sorride. -Tranquillo André, il tuo segreto è al sicuro con me. Ma adesso, devi raggiungere Oscar. Non c'è tempo!-
Non credo di aver capito bene. -Come?-
-Vieni con me.- Georgette inizia a camminare velocemente verso le sue stanze.
La seguo confuso. -Madame? Aspettate! Madame!?-
La signora Jarjayes si appresta ad aprire l' armadio del Generale e inizia a frugare.
-Madame io non credo che...-
-Ah! Questo ti starà a pennello!- la dama tira fuori un abito ricco, e i dettagli in oro.
-Madame ma...-
Mi porge l' abito. -Provalo pure, io prendo il tutto se dovessimo stringerlo.-
È forse impazzita??
-Madame ma questo è del generale, se dovesse scoprirmi mi farà tagliare la testa, o peggio. Sarò fucilato. E poi...io non sono un nobile...-
-Oh André. Monsieur Jarjayes starà via per almeno una settimana. Di questo abito, dubito che lo ricordi. L' ha indossato quando ci siamo conosciuti.- mormora malinconica.
-Io credo di sì.- insisto.
-No André. La memoria degli uomini non è così brillante come credi.-
La guardo. -No. Ma forse ricorderà molto di più l' abito che indossava la sua dama. Io non dimenticherò mai la Oscar di Oggi. Lo giuro. Dovessi morire se ciò dovesse accadere. -
Georgette sorride e si avvicina a me. -I tuoi genitori sarebbero fieri di te, André. E Oscar è fortunata ad averti al suo fianco. Dalle tempo e se ne accorgerà anche lei.-
Dubito delle sue parole ma annuisco sorridendole.
Mi bacia la fronte in modo materno ed esce da lì.
Guardo lo specchio. E va bene. Cambiamoci.
***
Caspita! Non sembro nemmeno io! Se mi vedesse mia nonna, le verrebbe un colpo al cuore. Sembro davvero un nobile ma...
È davvero tutto qui? È questa la differenza? Avere un bell' abito per la sera?
***
Salgo sulla carrozza.
-Vi ringrazio Madame.- sorrido a Madame Jarjayes.
-Andrè, non so se potrebbe tornarti utile ma...- mi porge una maschera per gli occhi. -Se volessi tenere un basso profilo.-
Sorrido ma. -No grazie, non capita tutti i giorni di essere nobile per un giorno.- ridacchio.
Georgette ride con me. -E a mio parere sei un bellissimo nobile, Andrè.-
La guardo grato.
-Ma per me sei sempre stato un nobile.- si china verso di me. -Qui dentro.-
Sorrido commosso. -Grazie Madame.-
-Vai! Che aspetti? Raggiungila!-
-E mia nonna?-
-Sta già dormendo. Se chiede di te, dirò che sei nelle scuderie o ad allenarti.- però! Proprio come Oscar. Pensa proprio a tutto.
-Addio Madame.-
-Addio Andrè.-
Il cocchiere incita i cavalli e finalmente ci dirigiamo a Versailles. Con questi abiti nessuno mi riconoscerà, chi fa caso a un servo, soprattutto se è sempre al fianco di Oscar.
Oscar...
Oscar...
Aspettami... sto arrivando...sto venendo da te...Aspettami...ti prego...
***
La reggia di Versailles è una meraviglia. I lampadari luccicano e riflettono la luce dei pendoli. Gli uomini e le donne sono eleganti e anche pomposi. C'è ricchezza in ogni cosa, l' esatto opposto della città di Parigi: spoglia e povera. Mi guardo intorno e diversi nobili cercano di capire chi io sia.
Eppure non vedo Oscar. Ma dov'è? E non c'è nemmeno il Conte di Fersen. Che se ne siano andati insieme? Il sangue mi ribollo nelle vene. No. Non posso accettarlo. Non voglio.
"Avete visto quel nobile laggiù? Sembra stia cercando qualcuno..."
"È molto bello ma chi potrebbe mai essere?"
"Esattamente come quella Contessa, è apparso dal nulla. Forse è il suo conte o il fidanzato."
"Comunque è un ballo molto interessante."
Cammino e la cerco dappertutto. In sala non c'è. L' avrei notata. Si ne sono certo. Come ho già detto non potrei mai dimenticarla. Sto per perdere la speranza ma un dettaglio per terra, mi fa tornare a sperare. Raccolgo un ventaglio di piume di pavone. È suo. È di Oscar. Ed è vicino al tavolo del rinfresco. Osservo e noto una porta, e se fosse oltre quest'ultima?
Sento il cuore battermi forte. E se mi chiedesse il perché io sia qui? Si arrabbierebbe ma... ma...
Apro la porta e sento dei singhiozzi...
La luce mette fine a quel buio e la vedo.
Oscar, la mia Oscar. I suoi capelli dorati, acconciati, il suo corpo alto e snello avvolto da un bellissimo abito di Organza. E il suo volto in lacrime, coperto dalle sue mani delicate. Oscar? Che cosa ti è accaduto? Non piangere... non ce la faccio a vederti soffrire. Soprattutto per un'altro uomo...
Mi avvicino e senza dire una parola le porgo la mano.
Mi nota, alza lo sguardo.
-Fersen...-
Serro I denti. Dovrei risponderle dolcemente? Se fosse in uniforme forse avrei fatto a pugni con lei eppure...
No...no André...sta soffrendo...sta soffrendo tanto. E tu sai bene cosa si prova.
Scuoto il capo. -No, mademoiselle.-
Sgrana gli occhi. -André?- si alza in piedi.
Sei bellissima Oscar, sei una meravigliosa donna, Oscar.
-Che cosa ci fai qui? Me lo spieghi?? Volevi spiarmi?? Avanti André! Parla!- mi stringe il colletto Con tutta la forza che ha. La conosco bene. Non si piega mai...
Accarezzo le sue mani. -Volevo seguire il tuo esempio, ed essere un nobile per una notte.- mento.
-Non è vero! Dimmi la verità.-
L' ammiro. Oh Oscar quanto ti desidero.
Abbasso lo sguardo. -Ero...preoccupato per te...avevo paura che il Conte di Fersen in qualche modo potesse ferirti e a giudicare dalle tue lacrime...avevo ragione.-
Oscar mi guarda inorridita ma sta lottando contro sé stessa per non esplodere di rabbia e in lacrime.
-Vattene via, André! Vattene via! Lasciami sola!- mi urla contro e sta per correre via.
No. Le fermo il braccio.
-Lasciami Andare André! Lasciami.- mi ordina.
-No. Non lo farò.- stringo il suo braccio più forte che posso.
-André! Smettila! Mi stai facendo male!-
Allento la stretta e accarezzo la sua pelle. -Oscar, mia dolce Oscar....- mormoro.
Lei esita e incontra il mio sguardo.
-Ti prego, balla con me. Solo per stanotte Oscar. Balla con me.- la sto pregando e spero che accetti.
-André io...-
-So che stai soffrendo, ma Permettimi di aiutarti.-
Oscar resta in silenzio.
-Per favore...- mormoro.
Non mi degna di uno sguardo ma stringe la mia mano controvoglia. La stringo forte e conduco fuori di lì.
La luce è accecante e molti nobili si voltano a guardarci. Ma io vedo solo Lei. La mia bellissima Oscar.
Le cingo la vita e non lascio per nessuna ragione al mondo la sua mano. Inizio a farla ballare. Si muove con grazia ed eleganza, la stessa grazia di quando impugna la spada.
-So quanto fa male, Oscar. Ma scappare non serve a niente. Credimi io ci ho provato e credo sia impossibile.- la faccio girare su se stessa.
-E cosa dovrei fare? Secondo te? Sentiamo?- i suoi occhi sono colmi di rabbia.
-Lasciarti andare...- le bisbiglio all'orecchio. -Distruggi questo scudo e lasciati andare...- la stringo a me. Non voglio più lasciarla. Mai più. -Tutti soffriamo per amore, è una maledizione a cui tutti siamo costretti a sottostare. Ma se l' affronti da sola, la sofferenza diverrà tale da risucchiati per sempre. Ma se la condividessi...- fisso i suoi occhi. -Ne uscirete più forte.-
I suoi occhi si riempiono di lacrime.
-André...- mormora.
-Sono qui...- sono sempre stato qui...
Oscar scoppia in lacrime e cerca rifugio sul mio petto, come una bambina. Il che è un po buffo, visto che, mi prendeva in giro da piccolo, per essere un piagnucolone...
Le accarezzo la schiena, gli invitati ci fissano e bisbigliano alle nostre spalle. Ma la cosa positiva è che non sanno chi siamo davvero.
Le accarezzo I capelli. -Oscar...non sei sola. Ci sono io qui, e ci sarò per tutta la vita, se lo vorrai...-
Gli occhi di Oscar si specchiano nei miei.
-Lo voglio.- mormora.
Le Stringo la vita mentre lei tira il capo all' indietro e le mie labbra sfiorano le sue. Suggellando così, il nostro patto. Noi non ci separeremo mai.
Vivrò di questo momento per sempre. Le labbra di Oscar sono dolci e morbide, le sue guance sono bagnate a causa delle lacrime, le asciugo con delicatezza. Sono pazzo di te, Oscar. Quel breve momento però dura poco, purtroppo...~OSCAR POV~
Le labbra di André sono colme di desiderio e passione. Siamo cresciuti come fratelli, ed è sempre stato lì, accanto a me. In ogni momento, anche quando non lo volevo. Oh André, ti ringrazio... Ti ringrazio di cuore...
Incontro il suo sguardo è gli sorrido.
-Torniamo a casa André.-
Lui annuisce ma prima che possa muovermi, la sua mano stringe la mia tirandola e iniziando a correre. Sgrano gli occhi e per poco mi fa cadere.
-André? Che ti prende?-
-Non vorrai negare un pettegolezzo in più, a questi nobili incalliti di maldicenze.-
L'idea di André mi diverte e in quell'istante inizio a ridere e corro insieme a lui senza lasciargli la mano. Mentre le dame e i Lord ci guardano scandalizzati ma colmi di curiosità.FINE🌹
****Disegno fatto da me❤😘😘😘

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Una notte a Versailles
Fanfictionmi sono sempre chiesta cosa sua accaduto nell episodio "Cuore di Donna", subito dopo che Oscar lasciò Fersen nella sala da ballo e mi sono detta... E se...