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"MADONNA" è l'unica parola che riesco a pronunciare quando, appesantita dalla mia valigia gigante ed accompagnata da Sienna e Rebecca, metto piede nel giardino principale della casetta.
"E non hai ancora visto niente" mi dice una voce a me sconosciuta che proviene dalla cucina, non siamo neanche arrivati e già che
lasciano la porta aperta.

Quando entro nell'effettiva casetta, prima di guardarmi attorno e iniziare a realizzare dove sono, chiudo la porta.
Appena alzo lo sguardo sento le lacrime accumularsi sull'orlo dei miei occhi, ma le reprimo. Non vorrei vedere sfocato nella mia prima impressione delle stanze.

Sono in stanza con Sienna, una ragazza molto dolce, che per quanto non sappia l'italiano alla perfezione, riesce ad esprimersi tranquillamente, e con Rebecca, la conosco da quando siamo ragazzine e sapere che siamo entrate insieme è davvero meraviglioso.
"Pensa che adesso potremmo stare vicine a classico tutte le mattine e non più casualmente a qualche stage" mi dice eccitata la mia amica, iniziando a tirare fuori le foto da attaccare sul retro del suo letto.

"Tu foto?" domanda Sienna, vedendomi vicino.
Annuisco ed apro la valigia, le ho messe tutte all'interno di una busta per non farle rovinare.
"Ne ho portate davvero poche, giusto le essenziali"
Nella prima ci sono io, con uno chignon leggermente rovinato e un tutù mini. Avevo 4 anni e quello era il mio primo saggio. Ballare è sempre stato il mio tutto.
Nella seconda ci siamo io e le donne della mia famiglia, le persone che più stimo, coloro che mi hanno cresciuta e dato gli insegnamenti maggiori.
"Sei molto legata alla tua famiglia?" mi domanda Rebecca.
"Solo da parte di mamma" mi sorridono entrambe e tiro fuori l'ultima.
Io a circa 6 anni tra le braccia del mio bisnonno, del tutto inconsapevole che dopo due anni se ne sarebbe andato.
Ancora oggi mi chiedo come avrebbe reagito nel vedermi qui, dove sono ora.
"Lui era il mio bisnonno, non avete idea di quanto mi manchi a distanza di ormai 10 anni"
una lacrima mi sfugge e Sienna ci mette due secondi a fiondarsi su di me per stringermi a lei fortissimo.
Che ragazza d'oro.

"C'è la pizza" viene ad annunciarmi Gabriele.
Esco di corsa fuori dalla mia stanza e percorro la strada verso la cucina.
Appena arrivo sono tutti a tavola e ci sono due posti vuoti.
"Sole potresti andare ad avvisare Luca in stanza blu?" mi chiede Cristiana, indicandomi uno dei due posti vuoti. Annuisco cortesemente e torno indietro.

"Giri in centro con la smart, tutta rosa con gli strass" canticchio, aprendo la porta della stanza. Il moro alza lo sguardo verso di me facendomi una linguaccia che più che fastidio, mi spinge a dargli ancora più fastidio.
"Preferisci 'ti tara-tara-tatta chiamerei"
"stai zitta, bambina" mi guarda negli occhi e la cosa che più mi urta è quel soprannome.
'Bambina', ma chi si crede di essere?.
Distolgo lo sguardo dalla sua figura "volevo solo avvisarti che è arrivata la pizza" annuisce e si alza affiancandomi, ma io accelero il passo, raggiungendo la cucina prima di lui e mi siedo disinvolta, come se nulla fosse successo.
"Raga chi altri ha parlato con la famiglia?" domanda Diego ed io alzo la mano.

qualche ora prima:

"Soletta!" mi volto di scatto, interrompendo una delle mie, modestamente, perfettamente piroette.
"Bellaa!" sorrido a mia mamma che è dall'altro lato dello schermo, affiancato da nonna e la mia prozia, Anna.

Ho sempre chiamato mia mamma 'bella' è nato dal nulla e questa cosa non è mai passata.
"Sono così fiera, mi sembra ieri che guardavi i daytime con occhi sognanti, immaginando di essere lì" mi dice e io scoppio in un pianto liberatorio, scarico tutte le ansie che ho da
quando sono stata chiamata.

"Aspetta che lo sappiano i tuoi zii!" mi dice mia nonna, facendomi spuntare un sorriso spontaneo. Mia zia è sempre stata la mia migliore amica. Anche quando tutte le mie amicizie mi hanno deluso, lei c'è stata, mentre mio zio ha un po' colmato l'assenza di un padre
e gliene sarò grata per sempre.

"Mi raccomando, impegnati, dai il meglio di te e balla sempre come se fossi nel salotto di casa di nonna, lascia perdere le tue paranoie, hai realizzato il tuo sogno!" parla sempre mia mamma facendomi emozionare semore più, ma poi purtroppo sono costretta a salutarle.

Luke

Lorella o Anna? È la domanda che occupa i miei pensieri da un bel po' di minuti. Le ho incontrate entrambe e sono state super rassicuranti.
Non mi aspettavo neanche di entrare onestamente, invece mi trovo ad essere conteso da ben 2 insegnanti che sono fantastiche.
Che scelta difficile, ma pur dovrò prenderla.
"Vai di pancia, l'istinto non sbaglia mai, poi in ogni caso, cazzo fratello SEI DENTRO!" mi dile Ilan, cercando di rassicurarmi. Forse ha ragione, dovrei seguire l'istinto.

Le mie gambe si muovono praticamente da sole e poco dopo mi trovo con di fronte la Cuccarini che si alza per venirmi ad abbracciare.
Ho scelto lei.
E sarà fantastico lavorare al suo fianco.

Quando esco dalla sala, dopo una chiacchierata con la mia , ormai, insegnante, trovo Sienna e Sole, che sembrano essere inseparabili, parlare, forse in attesa di incontrare i loro prof.
Passando faccio un cenno con la mano per entrambe e vedo Sole spostare l'attenzione su di me.

È una ragazza super solare da quel che ho visto.
"Alla fine chi hai scelto 'tutta rosa con gli strass' ?" mi domanda, ancora prendendomi in giro.
"Bambina, spero che questo tuo prendermi in giro sia una cosa ironica" le dico, puntandole un dito e lei alza le mani in segno di resa.
"Ma sappi che continuerò a chiamarti così"
"ed io allora continuerò a chiamarti bambina".
Annuisce con sguardo di sfida, poi incrocia le braccia al petto, prima di domandarmi di nuovo quale insegnante io avessi scelto.
"Lorella" le dico e lei sorride, ci salutiamo, saluto Sienna e poi mi avvio verso la casetta.

Sole

"how much chemistry!" mi dice Sienna nella sua lingua madre, guardandomi con un sorrisetto malizioso.
Scuoto subito la testa, facendo una risata isterica.
"Ma vah! Con quel montato?!" le dico, per poi venire chiamata per entrare in sala.

Dopo un pomeriggio passato interamente a provare la coreografia per la prossima puntata assieme ad Isobel, mi avvio di nuovo verso la casetta, con il bisogno di una doccia.
"Buonasera" dico a chiunque ci sia ai fornelli.
I turni non sono ancora stati fatti, quindi per ora si va a sentimento.
Faccio una corsa verso la mia camera, prendo il mio pigiama con gli avocado e mi dirigo in bagno.

Dopo la doccia mi poggio sul letto, con l'intento di ascoltare della musica, ma vengo interrotta da un certo finto santo con le ugg.
"Ieri sera mi hai avvisato tu e stasera ti avviso io" capisco subito che si riferisce alla cena, sfilo le cuffiette e mi alzo. Lui accellera il passo.
Vendicativo.
"Prego bambina" arriva prima di me ma mi aspetta e addirittura mi sposta la sedia.
Che ruffiano.

SCIVOLANDO (piangi e balla) | Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora