Aria è sempre stata una ragazza dolce, spontanea, genuina, innamorata dell'idea dell'amore. Finché non è arrivato lui.
Lui, che si è portato via la sua innocenza.
Lui, che l'ha spezzata.
Adesso tutto ciò che Aria sente, è odio. Un odio che ha un nom...
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Il silenzio avvolge l'intera casa mentre finisco di sistemare. Oggi ho finito il turno a lavoro prima del solito, quindi ne ho approfittato per dare una sistemata alla casa. Spengo la luce della mia stanza e scendo di sotto dove lo scricchiolio delle scale riempie l'ambiente.
Arrivo di sotto rendendomi conto che le luci sono tutte spente. Il salotto. La cucina. Subito mi metto in allerta. Erano accese quando sono salita di sopra
Il cuore inizia a battermi forte e un moto d'ansia mi si insidia dentro. Cammino a tentoni poggiando le mani sulla parete finché non raggiungo la cucina.
Buio. Cerco di trovare qualcosa da afferrare per difendermi, ma genio come sono, ho riposto tutto nei cassetti. Certo perché se entrasse qualche ladro avrei il tempo di prendere un coltello, come no. Probabilmente mi metterebbe KO in dieci secondi. Qui do ragione a mio fratello sul fatto di prendere lezioni di difesa. Vivendo da soli, in un quartiere leggermente isolato dalla città, è bene armarsi di ogni cosa che possa tutelarci. Tipo un sistema di allarme che ovviamente non abbiamo.
Cammino lenta e cauta poggiando la mano sulla parete della cucina per cercare l'interruttore e solo in quel momento la luce si accende
"Buon compleanno sorellina"
Butto fuori un sospiro di sollievo poggiando la mano sul petto per calmare i battiti
"Nate, Cristo mi hai spaventata a morte"
Respiro affannata mentre lui viene ad abbracciarmi sorridente, e solo dopo noto una grossa confezione sul tavolo
"Ti avevo detto niente torta"
"E tu credevi davvero che ti avrei dato ascolto? Già il fatto che non hai voluto festeggiarlo con gli altri è stato assurdo, ma non potevi davvero chiedermi di non prepararti una torta"
Mi avvicino a lui e a quella torta poggiata sul tavolo con diciotto candeline sopra
"Hai davvero messo diciotto candele?"
"Diciotto precise"
"Tu sei matto"
Mi dà un bacio sulla guancia e poggia il braccio sulla mia spalla
"Esprimi un desiderio brontolo"
Sorrido a quel nomignolo perché è così che mi chiama da quando siamo piccoli, perché dice sempre che sono la persona più polemica e permalosa del mondo. Forse ha ragione, ma giusto un pò.
Sorrido guardando con emozione la torta davanti a me, chiudo gli occhi e sento subito il vento far scricchiolare i vetri attraverso i rami degli alberi producendo un suono quasi inquietante
Faccio un bel respiro e poi soffio
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