Capitolo 6- Dolce e Amaro

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Quanto è odioso quando fa così

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...Quanto è odioso quando fa così...

È vero quando faceva l'arrogante era davvero odioso, ma ogni volta che mi si avvicinava più del dovuto non riuscivo a pensare a quanto mi prendesse in giro e mi facesse girare i nervi...ma solo a quanto fosse affascinate.

Avrei tanto voluto chiedergli scusa per essermi comportata come una bambina viziata quale sono, ma no, era lui che avrebbe dovuto scusarsi con me........ma d'altronde di cosa si sarebbe dovuto scusare? Ero io quella che l'avevo sottovalutato e gridato in faccia. Era colpa mia. O forse no?
Non lo sapevo come non sapevo come facesse ad essere così dannatamente educato con le parole e tagliente negli insulti, lo faceva sembrare sempre così elegante e garbato. Il perfetto gentil uomo che in quel periodo tutte le donne desideravano. Alastor infatti non era solo famoso tra gli ascoltatori e tra i grandi produttori radio, ma anche fra le donne. Ogni tanto a casa arrivavano mazzi di fiori di qualsiasi tipo e ogni volta lui mi chiedeva  di buttarli nel cestino della spazzatura o di lasciarli fuori.

Al inoltre quando  mi chiedeva di uscire con lui per alcune commissioni per casa sua...be diciamo che chiunque ragazza che passava vicino a noi aveva sempre l'espressione di voler uccidere qualcuno, e quell'espressione era sempre su di me. Oramai da un po' di settimane avevo gli occhi piantati a dosso soprattutto a lavoro. Le cameriere che lavoravano con me mi infastidivano sempre durante il turno chiedendomi come andasse la "relazione amorosa con Alastor~"

...Non hai idea di quanto ne vorrei una con lui...

Non lo dissi ovviamente anche perché ho sempre detto ,come faceva Alastor, che eravamo solo conoscenti e amici e che non c'era  niente tra noi. Quel niente però pensavo lo avrebbe avuto con qualsiasi altra donna, non era tipo da relazioni sentimentali, buttava sempre i mazzi di fiori delle sue ammiratrici ed era sempre preso dal lavoro dal costruire ancora di più la sua immagine difronte al pubblico. Forse però c'era una donna speciale nella sua vita...sua mamma. Aveva foto di se con lei ovunque sparse per la casa.
Era una donna non molto anziana sessantacinque anni circa, creola credo con pelle di colore, a giudicare dalle foto sparse per la casa doveva tenere sempre i capelli acconciati in una treccia morbida che arrivava fino alle spalle da cui si intravedevano piccoli fili argento tra i capelli castani scuro. Alastor mi disse una volta che aveva  origini francesi, immaginavo che la madre fosse di lì, una volta ero stata in Francia e ne avevo viste tante come lei. Ma non così belle...

Si chiamava Valerie, e si, Valerie era proprio una donna da cui prendere esempio...

Alastor citava molto Valerie mentre parlava con i suoi "E come dice sempre mia madre..." o "Non fraintendermi cara mia madre mi ha educato più tosto bene sai?" e quest'ultima la citava più che spesso. Ma nonostante tutto era così confortante e bello sapere che dietro a quell'animo orgoglioso e arrogante ci fosse un'essenza dolce nei confronti della persona che l'aveva cresciuto. Dio se l'aveva fatto proprio bene come diceva Alastor. Ma fatto sta che Alastor nonostante questo aveva sempre il suo carattere a volte dolce e a volte amaro, e questo mentre camminavo quella mattina di giugno per raggiungere il lavoro mi portò ad una domanda

...Chi è veramente Alastor? E se il fatto che mi ha dato un alloggio avesse secondi fini? Mi sta......usando?...

In quel momento non capivo più niente nonostante sapevo da starmi facendo paranoie inutili. Ma la testa continuava a pensare e a partorire idee che non potevano essere reali.

Non rividi Alastor per tutto il giorno, il che mi preoccupava, di solito andava in onda solo la mattina dalle sei alle dodici e trenta, e poi qualche ora il pomeriggio nei giorni dispari della settimana tranne la domenica. Ma cercai di non farci caso e continuai a passare la giornata...sola, in quella casa che senza la presenza di Al era così spoglia, sembrando non una casa calda e accogliente ma una capanna fredda che mi faceva sentire fuori luogo.

*

Ero nella mia camera da letto sul materasso mentre stavo per collassare dalla stanchezza e dal sonno e addormentarmi, quando sentii il rumore della porta che si apriva. Sgranai gli occhi e sentivo passi avvicinarsi alla mia camera. Qualcuno stava aprendo la porta della camera e d'istinto chiusi gli occhi facendo finta di dormire. Prima che la persona potesse chiudere la porta aprii un occhio accorgendomi che era Alastor. Tirai un sospiro di sollievo e al tempo stesso cominciai a riflettere su quello che era successo. Al nonostante fosse tornato così tardi e fosse stanco morto a giudicare dalla faccia che aveva si era preso un momento per osservarmi e assicurarsi che stessi bene. Mi riscaldò il cuore ma al tempo stesso mi confondeva. Non sapevo perché fosse tornato così tardi ma sicuramente sapevo che non avrebbe voluto dirmelo...

Spazio autrice

Hey lettori! Questo non è uno dei capitoli più accattivanti ma sicuramente è uno dei pilastri della nostra storia. In settimana cerco di portare altri e due capitoli per recuperare, scusate il disagio ma con i compiti e la scuola è un po' difficile trovare tempo per scrivere, ma io lo trovo sempre! Vi chiedo un piccolissimo favore, quando leggete potete anche non commentare ma vi chiedo di votare i capitoli. Lo so che una stellina non fa la differenza ma a me da tanta soddisfazione, e ritrovarsi 200 letture totali e neanche una stellina fa un po' male. A proposito volevo ringraziare per le 200 letture totali! Forse sono poche ma per me è già un piccolo traguardo. Speriamo che crescano! Al prossimo capitolo
Diletta

Diecimila battiti [ Charlie x Alastor ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora