Parte 1 senza titolo

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Guardo l'ora sospirando. "Uffa per il nervoso sono uscito prima del previsto." Per fortuna solitamente il mio amico arriva in anticipo ed infatti sento un colpetto sulla spalla. Volto lo sguardo trovandomi davanti Keiji che mi guarda sorridendo.

<Perché non mi sembri felice di vedermi?> Mette su un finto broncio.

<Scusa ero distratto.> Dico scostandomi dal muretto.

<Pensavi alla tua metà?> Chiede sorridendo.

<Per favore non nominarmi quel...ma dico ti rendi conto, mi ha lasciato solo un biglietto. Insomma è il compleanno del tuo ragazzo, cazzo poteva almeno svegliarmi prima di uscire!> Sbotto incazzato. Keiji mi porta un braccio sulle spalle.

<Volevi che ti augurasse buon compleanno con un bel bacio, o magari con qualcosa di più...> Mi prende in giro.

<Ha-ha divertente, come se tu non avessi mai messo il broncio quando Bokuto si dimentica qualche ricorrenza.> Lo punzecchio a mia volta.

<Gomen, gomen, non aggiungo altro! Comunque non dico che hai torto, ma vedi il lato positivo, passerai un bel pomeriggio in compagnia del tuo migliore amico, ovvero me.> Faccio per dire qualcosa, ma m'interrompe.

<Fidati di me, ti divertirai e nel mentre pensiamo a qualche vendetta, sai bene che insieme facciamo paura.> Esclama ghignando. Ecco uno dei tanti motivi per cui andiamo d'accordo. Se non ci supportassimo a vicenda probabilmente avremmo già commesso entrambi un omicidio, dato che siamo impegnati con due emeriti idioti, bellissimi, sexy, ma idioti!

<Va bene, hai già in mente dove andare?> Chiedo curioso.

<Dunque se non ricordo male, ha da poco aperto un negozio di musica, ti va di darci un'occhiata? Giusto per iniziare.> Chiede sorridendo. Annuisco soddisfatto della scelta.

<Mi chiedo ancora com'è che due come noi, stiano con quei due...> Dico mentre ci incamminiamo.

<Oltre al fatto che sono dei gran pezzi di manzo e che a letto sono...wow, non so nemmeno che termine usare...direi che sono la nostra giusta metà, sanno sempre come tirarci su di morale...>

<Con le loro stupidità!> Completo la frase. Ride coprendosi la bocca con la mano.

<Esatto, ma ammetterai che sanno quando è il momento di essere seri, come supportarci in ogni occasione e perché no quando vogliono sanno anche essere maturi.> Continua facendomi l'occhiolino.

<Stai tentando di convincermi a perdonarlo?> Chiedo guardandolo con un sopracciglio alzato.

<Dai, avrà avuto i suoi motivi per uscire presto, e non avrà voluto svegliarti.> Riprende guardandosi attorno.

<E il fatto che non risponde al telefono, fa sempre parte di questi cosiddetti motivi?>

<Esatto...oh eccolo il negozio!> Esclama tirandomi per il braccio, facendomi scoppiare a ridere. Entriamo e giriamo un po' tra gli scaffali.

<Kei, hai trovato qualcosa di interessante?> Chiede ad un tratto.

<No, stavo vedendo se trovavo un disco, ma temo sia finito.>

<Peccato, senti ti va uno spuntino?>

<A base di cioccolato e fragole?> Chiedo ridendo.

<Tutto quello che vuoi, oggi è il tuo giorno!> Sorride uscendo dal negozio. Arriviamo al nostro solito bar, dove ordiniamo una coppa gelato più vari dolcetti. La cameriera torna da noi dopo qualche minuto posando le varie cose sul tavolino e poi davanti a me posa uno dei dolcetti con una candelina.

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