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Oggi incontrerò il mio prof,mi preparo con una bella coda gellata e corro a lezione.
Spero di far una bell' impressione anche perché è il mio prof per questo percorso,se non la dovessi fare mi scaverei la fossa da sola.

"Salve" dico io sbucando con solo la testa dalla porta.
"Ciao Sole vieni pure tranquilla" dice il mio maestro sorridendomi.

"Sole parlami un po' di te dai,ah e per specificare puoi darmi anche del tu tranquilla" continua sorridendo ancor di più.

"Allora io pratico danza da 11 anni,per tutti e undici gli anni ho fatto moderno,poi due anni hip hop e classico,un anno contemporaneo e adesso sono cinque anni che ballo latino americano invece" dico io gesticolando,forse anche troppo, sì veramente troppo.

"Beh hai decisamente una buona base di un po' tutto penso,un bel impastamento generale ecco,tu su cosa ti senti più sicura?"
"Beh sicuramente io mi sento sicura sul moderno ma anche nel latino americano trovo una zona di comfort"
replico io annuendo freneticamente.

Finito di spiegargli la mia carriera da ballerina,se così si può chiamare,mi assegna una coreografia sui tacchi.
Non ho paura in realtà,me la sento di ballare su essi, d'altro canto latino americano si balla sui tacchi.

Finisco due ore più che intense devo dire,ma piacevoli,per lo meno per me piacevoli.
Entro in sala relax e sento Vybes parlare del suo metodo di approccio con le ragazze e io non faccio altro che ascoltare .

"Mi sa che dovresti cambiare tecnica ehh" dico io per prenderlo un po' in giro.
"Ah beh perché te Sò sei meglio?" mi chiede lui col suo accento romanaccio.
"Io non ci provo è diverso" dico ridendo.
"Ah la nostra toscana è troppo principessa per fare il primo passo vedo" dice lui prendendomi in giro.
"Mi vergogno è diverso" dico io super imbarazzata "Vabbè vado dai" continuo io stroncando questa conversazione.

Andando in casetta ripenso alle persone che sto conoscendo, Nicolò sembra molto carino.
Solo che boh non penso di avere possibilità con lui quindi meglio se rimane solo una cottarella ecco.

Lui non mi piace che sia chiaro,ma se si dovesse evolvere questa situazione diciamo che dovrò tenerla sotto controllo.

Rientrando in casetta il diretto interessato mi si avvicina "Oi com'è andata?" dice lui mettendosi vicino a me sul divanetto.

"Ei Nico,bene dai,grazie,tu?" dico io quasi impappinandomi con tutte le parole.
"Bene bene" dice lui sorridendomi per poi rimanere lì seduto.

Solo che questo silenzio generale mi imbarazza e quindi prendo la palla al balzo e gli dico "Ei io vado,va bene?"
"Che devi fare scusa?" mi chiede lui
"In realtà niente,ma sembra che ti disturbo standomene qui impalata quindi meglio che vado,no?" dico io girandomi gli anelli che mi ritrovo alle dita.

"Nono, rimani qua e ti ascolti le mie barre,che ne dici?" mi propone con il suo sorriso a tremila denti.
"Ehm,va bene sì" dico io riposizionandomi sul divanetto.

Passiamo così un'oretta abbondante,anche se non ne capisco nulla di canto o cose simili,ma siamo sinceri a me bastava passare un po' di tempo con lui.

Vado in camera mia e dopo una bella doccia mi metto a provare la coreografia sui tacchi.
Per lo meno i passi, perché dopo la doccia non ho voglia di mettermi i tacchi sicuramente,ma almeno un ripasso generale dei passi dovevo farlo.

Ad una certa però vedo entrare Alessia,anche lei ballerina di latino americano, sicuramente ad un livello superiore del mio,ma non penso di essere così tanto peggio inconfronto a lei.

"Ei dimmi" dico togliendomi l'auricolare con dentro la musica.
"Se vuoi c'è la cena di là" mi propone lei sorridendomi.
"Non so se mi va ora,per lo meno finché non finisco di provare non vi garantisco niente,ti da fastidio se ti chiedo di lasciarmi qualcosa?" le dico io con il labbro inferiore sporgente come per implorarla.

"Va bene Sò,ma non spaccarti troppo dai" mi dice andandosene dalla mia camera.
Mi fa così piacere lei si sia preoccupata per me, non pensavo neanche si ricordasse di me.

Passa un'altra oretta abbondante in cui io provo a dirotto finché non mi viene perfetto tutto.

Vado in cucina e l'unica cosa che faccio e bermi un po' d'acqua ma proprio mentre stavo per tornare in camera sento una voce alle mie spalle.

"Non mangi?"sento sussurrarmi all'orecchio dal riccio per cui lentamente sto sbloccando un ossesione.
"Ehm,nono,sono piena dalla carbonara di Alessio di oggi a pranzo" dico io ridendo per evitare di provocargli sospetto.

"Dai mangiamo insieme che io aspettavo solo te" mi dice prendendomi la mano e portandomi sull'isola della cucina per mangiare.

In quel momento parliamo un po' della nostra vita fuori,lui mi parla di quanto è stata importante la pallanuoto nella sua vita.
E non appena finiamo di mangiare continuiamo a parlare a dirotto pure mentre puliamo i piatti.

"Io mi sa che vado a dormire riccio, ci vediamo domani notte" lo prendo un po' in giro io voltandogli le spalle.
"Notte anche a te nano da giardino" ribatte lui con la stessa moneta.




Mr Riccio-Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora