Racconto I

1 0 0
                                    

Francesco era un bambino di 9 anni, abituato ad andare in montagna con la sua mamma e il suo papà.
Avevano fatto tantissime passeggiate durante le domeniche soleggiate, scalato tutte le montagne che si vedevano intorno alla città, zaino in spalla e scarponcini ai piedi.
Amavano la natura, il canto degli uccelli e l'odore della terra bagnata dalla rugiada notturna, il silenzio rispettoso e il senso di pace che solo la montagna poteva offrire loro.
Giocavano ad "indovina l'uccellino", sentivano il verso che faceva e vinceva chi per primo indovinava, poteva essere un passerotto, un picchio, un aquila...
Era così bello l'arrivo in cima, ci si stendeva sull'erba e si mangiava un panino, poi si giocava ad acchiapparella in quei prati immensi e si rideva. Quanto si rideva!

Ma Francesco ormai da tempo aveva un obiettivo, voleva assolutamente salire sulla montagna più alta, quella che vedeva ogni mattina dalla finestra della sua cameretta, quella che sulla cima era tutta bianca, anche in estate!
Così una domenica, durante un pranzo di famiglia, Francesco disse davanti a tutti  "Mamma, hai visto la montagna che si vede dalla mia cameretta? Quella tutta bianca in cima?"
"Certo Francesco, perché?"
"Ci andiamo domenica prossima?"
" Non è possibile, quella montagna è alta più di 4000 metri, tu non sei abituato a fare tanta fatica e non è nemmeno la stagione giusta, è troppo freddo lassù!"
"Ma mamma, mi metto il berretto di lana e i guanti che mi ha regalato la nonna!"
"Non se ne parla, quando diventerai più grande ci andremo"
Dopo aver ricevuto questa risposta, Francesco rimase un attimo in silenzio a pensare.
E fu proprio quel silenzio che venne interrotto dal nonno che disse sorridendo "Francesco, a 4000metri".
Nessuno poteva sapere cosa fosse balenato nella mente del nonno in quel momento, perché da qualche tempo la sua testa viveva in un mondo tutto suo, tutto nuovo e a ritmi più lenti.
"Cos'hai detto nonno?"
Ma il nonno, che già pensava ad altro e non ricordava più cosa avesse detto qualche secondo prima, alzò le spalle e non ripeté.
"Mamma, prima o poi ci andrò! Salirò lassù!"

Così Francesco terminò il pranzo, giocò con i suoi cugini che non vedeva da molto tempo e tornò a casa a fare i compiti, continuando di tanto in tanto a guardare quella cima seduto alla sua scrivania.

Passarono gli anni, Francesco aveva ormai 18 anni. Durante tutto questo tempo aveva continuato a scalare montagne più o meno alte, nutrendo i suoi occhi di paesaggi sempre nuovi,  ma senza mai toccare quei 4000 m.
Un giorno decise che era arrivato il momento di provarci! Prese la sua piccola e trasandata auto e raggiunse il punto di partenza.
Francesco era pervaso da tante emozioni, era felicissimo, allo stesso tempo spaventato, ma erano anni che aspettava quel momento.
Indossò gli scarponi, strinse bene i lacci e partì. La giornata era splendida, soleggiata.
Camminò per ore, sentì i picchi picchiettare sugli alberi, vide un capriolo correre in un enorme prato e fece profondi respiri per sentire l'aria fresca dentro i suoi polmoni.
Camminò e camminò, inciampò su un sasso mentre stava col naso all'insù a guardare le nuvole, cadde ma non si fece nulla.
Mancava pochissimo alla cima, Francesco iniziava a vedere il verde del bosco scomparire, per lasciare posto al grigio della roccia e al bianco della neve e del ghiaccio.
L'aria era diventata frizzantina, vedeva il fumo bianco uscirgli dalla bocca. Cercò i guanti e lo scaldacollo e ripartí.
Dopo circa un'ora finalmente arrivò in cima, mosse per la prima volta i suoi passi su un ghiacciaio, sentì la neve dura scricchiolare sotto gli scarponi, il vento diventare più forte e rumoroso e il suo cuore battere all'impazzata, chissà se per la gioia o per l'affanno.
La tranquillità lassù era assoluta, vedeva montagne più basse intorno a sé e cornacchie volare là in basso.
Le persone intorno a lui erano gentili, tutti scalatori come lui, lo salutavano, scambiavano qualche parola.
Si sedette ancora incredulo ed ammirò attonito il paesaggio intorno a lui.
In quel momento pensò tra sé e sé "Nonno aveva ragione, Francesco a 4000m".

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 04 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Francesco, a 4000 metriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora