‖ 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐧𝐬𝐞𝐞𝐧 👁️‖ ‖ 𝐃𝐞𝐞𝐩 𝐌𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 🕰️ ‖ ‖ 𝐏𝐨𝐢𝐧𝐭 𝐎𝐟 𝐕𝐢𝐞𝐰 🔄‖
‖ 𝐅𝐨𝐫𝐬𝐡𝐚𝐝𝐨𝐰𝐢𝐧𝐠 𝐖𝐡𝐢𝐬𝐩𝐞𝐫 🌫️‖ ‖ 𝐃𝐫𝐨𝐠𝐞𝐝 𝐌𝐨𝐫𝐚𝐥𝐢𝐭𝐲 💊‖
‖ 𝐁𝐫𝐮𝐭𝐚𝐥 🩸‖ ‖ 𝐃𝐞𝐬𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐈𝐧𝐭𝐨 𝐌𝐚𝐝𝐧𝐞𝐬𝐬 🌀 ‖____________________________________________________________
"𝒟𝓊𝓂 𝓈𝓅𝒾𝓇𝑜, 𝓈𝓅𝑒𝓇𝑜. 𝒟𝑒𝓈𝓅𝑒𝓇𝒶𝓇𝑒 𝒶𝓊𝓉𝑒𝓂 𝑒𝓈𝓉 𝓂𝑜𝓇𝓉𝒾𝓈 𝒾𝓃𝒾𝓉𝒾𝓊𝓂"
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Ⅰ
𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨𝐫𝐞
Fuori dalla finestra era calata una notte priva di stelle. Faceva buio e freddo. Sopra al College le nuvole vegliavano sulle guglie di marmo e sui pendenti pinnacoli. In lontananza, si muovevano l'oceano e i flutti agitati: dal promontorio della Suncrest's Bay arrivavano le roche risate dell'acqua che si schiantava sulla pietra.
Il Professore indossava una mantella impermeabile scura. Guardava i fogli che teneva ordinati sullo scaffale e un piccolo quadretto d'oro all'angolo della scrivania. La foto raffigurava una pianticella di basilico in bianco e nero, rovinata ai bordi. Sembrava quasi una stampa.
Qualcuno bussò al suo studio. Il Professore alzò lo sguardo sul soffitto, ma non proferì parola. Immobile, si sedette dietro la scrivania e aspettò l'entrata del visitatore.
Ⅱ
Quando Theos riaprì gli occhi, lo assalì un forte capogiro. Aveva le mani sudate e una terribile sensazione di nausea. Sentiva la gola secca e impregnata di un sapore estraneo, ferroso, simile a quello del sangue. Sulla guancia sentiva la pulsazione di un ematoma.
Theos si specchiò al finestrino. Aveva un occhio viola e diversi tagli sulle labbra.
Cosa mi è successo?
Si trovava in una delle vetture private del College. Alla sua destra sedeva uno strano individuo. Indossava una mantella impermeabile e teneva le braccia incrociate sul grembo.
Per tutta la durata del viaggio mantenne gli occhi fissi sulla capote¹ della vettura.
«Cosa ci faccio qui?» chiese Theos. Non riusciva a ricordare come fosse salito in quella macchina e perché il suo occhio avesse una ferita simile. Aveva l'impressione che qualcosa fosse andato storto. «Chi sei? Dove stiamo andando?».
La strana figura avvolta nell'impermeabile non rispose per diversi minuti. Lasciò il tempo a Theos di ricordare della Great Mansion e degli ultimi accadimenti, quindi schiuse appena le labbra e si rivolse al suo studente con fatalità. «Io sono il Professore, mon cher. Fa che questa sia l'ultima volta che ti sfiori un dubbio simile» disse.
Violentemente, Theos fu sommerso da sprazzi di coscienza. Raggelò e cadde con la testa davanti. Il giuramento che aveva fatto, la punizione. Si portò lentamente le dita sul volto e frammenti di memoria lo assalirono, confusamente. Sono stato drogato? si chiese, ho la mente come intorpidita: ricordo del colloquio nello studio del Professore, il suo discorso e il significato della sua minaccia, eppure mi è impossibile ragionarci sopra. La punizione!
Theos si sollevò la manica dell'uniforme. Una lunga cicatrice rossastra divideva la pelle dell'avambraccio in due. Non faceva male e non dava fastidio, eppure il taglio era profondo e sui lembi della carne aperta rimanevano tracce di sangue e pus.
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«Non sarà difficile. È sufficiente seguire gli ordini. Avrai l'occasione di vedere Celeste. Lei ti serve, e io capisco i bisogni delle persone. Veramente. Non sei l'unico a soffrire. Non essere così egoista, Theos!».
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Fuori dalla vettura aveva iniziato a piovere con più intensità. Theos fissava il vuoto e cercava di colmarlo, ma l'unica cosa che riceveva dalla mente erano spasmi frastornati di stanchezza. Gli sembrava che quella serata fosse durata un'eternità.
Il Professore si pulì gli occhiali con un quadratino di stoffa grigia. «Sarà una lunga notte. Ricordati le mie parole e tutto andrà bene. Qui non si tratta del tuo benessere, benché meno del mio» l'uomo sussurrò qualcosa in francese, quindi prese l'orologio che aveva sul polso e lo osservò fino allo spostamento della lancetta dorata sulla tacca successiva. «Questa notte non finirà finché non smetterai di dire bugie, Theos. Ti ho avvisato».
Ⅲ
La Great Mansion si trovava alla periferia di Ethelhaven, la città più vicina al College. Stagliata sulla pianura della campagna inglese e affacciata sull'oceano, la dimora dominava la costa, gli immensi campi di grano e la vista sulla città. I secoli passati sotto l'aria salata dell'Atlantico avevano sgretolato alcune delle colonne di marmo, ma la struttura si manteneva imponente e severa. Di notte, il chiarore della luna luccicava sulle fontane dell'ampio cortile e sulle statue greche fiancheggiate dai cedri millenari: se pioveva, i vetri dei lampioni che illuminavano il giardino si bagnavano, emanando così una luce ancora più soffusa.
Theos scese dalla vettura senza ombrello. Dentro alla villa provenivano voci eccitate, urla e musica, mentre sulle scalinate davanti all'entrata molti studenti ballavano bevendo da calici di cristallo. I camerieri di passaggio provvedevano all'alcool e al fumo senza distinzioni di età.
Il Professore si avvicinò a Theos e lo spinse nella direzione opposta, indicandogli il sentiero che portava al cortile occidentale della villa.
Un individuo elegante li attendeva nell'ampio giardino. I vestiti bagnati dalla pioggia avevano aderito al suo corpo alto e prestante. Indossava una giacca doppiopetto con sotto una camicia bianca. Non aveva una cravatta ma un paio di polsini dorati che brillavano nella notte.
«Ti troverò» disse l'individuo, di spalle, rivolto a nessuno.
Theos non impiegò molto a riconoscere la greve voce di Cedric Ethelbert Arcy. Questo continuava a parlare, modulando il tono a seconda dell'intensità dello scrosciare della pioggia e del rumore delle onde, ai limiti del terrapieno che separava il giardino dall'oceano.
Il Professore, da sotto l'ombrello, esortò Theos ad avanzare, ma venne interrotto da alcuni tuoni. La figura di Cedric continuava a dialogare con se stessa, immobile. Dalla villa provenivano bagliori, musica e urla di piacere.
C'era qualcosa di innaturale e inquieto in tutto ciò. Theos si avvicinò a Cedric e gli toccò la spalla.
«Cedric».
«Non posso permettere che lei sia libera in un momento del genere. Celeste è in pericolo a causa della mia negligenza. Non ho adempito al mio dovere ed ora devo scontare la mia punizione. Ho capito e accetto la Manifestazione. Ma non finirà così» disse. Le lacrime si erano mischiate alla pioggia. Cedric si voltò verso Theos e lo afferrò per la testa, duramente. Digrignò i denti con odio e urlò.
Theos oppose resistenza e afferrò il braccio fradicio del compagno. «Cedric!» ripeté.
«Theos!» gridò Cedric, spingendolo via, sull'orlo di una crisi. «Devi sconfiggerla! Uccidi la Manifestazione!»
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¹Capote : copertura pieghevole di un'auto decappottabile, solitamente realizzata in tessuto o materiali simili. Può essere abbassata o alzata per coprire o scoprire l'abitacolo del veicolo.
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𝐂𝐇𝐀𝐒𝐈𝐍𝐆 𝘵𝘩𝘦 𝐒𝐔𝐍𝐒𝐄𝐓
RomanceNel st. Ethelbert High College, sono in molti a nascondere il proprio passato. Nelle biblioteche si sussurrano segreti, la pioggia autunnale cela tradimenti. Si mente per amore. Theos ripudia tutto ciò. Odia il falso e l'egoismo dei romantici, la lo...