L'appartamento è ampio e luminoso, esposto sui due lati. La cucina è a vista sul salotto, dove c'è un tavolo rotondo in legno chiaro, un comodo divano e una porta a finestra, che dà sul balcone vista mare. Sull'altro lato, un'ampia finestra guarda verso il centro della città e sulle colline. La cameretta di Ernesto è stretta e lunga, con un armadio in legno chiaro, un letto e una scrivania, da cui si vede il mare.
«Ti piace la tua nuova stanza?»
«Sì, molto».
Ernesto salta in braccio alla mamma e la stringe a sé.
«Come sei grande, quasi mi fai cadere...»
«Andiamo dalla nonna?»
«Sì, fammi giusto sistemare i vestiti nell'armadio».
La porta di casa si apre all'improvviso, mostrando la simpatica figura della nonna Giada, piena e armonica nel suo bel vestito azzurro, rossa in viso, coi ricci bianchi e gli occhietti azzurri, che brillano tra le lenti degli occhiali.
«Carolina... Ernesto?»
«Mamma, sei già qui?»
«Nonna!»
Ernesto le corre incontro.
«Non mi saltare addosso, che mi fai volare».
Ernesto la abbraccia e le dà un bacio sulla guancia, stando attento a non sbilanciarla.
«Che bel bastone... è nuovo?»
«L'ho comprato al mercato, in una bancarella piena di cianfrusaglie, a te piacerebbero».
«Noi volevamo venirti a trovare e poi fare un giro a piedi».
«Andate pure, io ho portato il mio pesto appena fatto, con il basilico fresco, colto dal mio giardino».
«Olè! Lo sai che la pasta al pesto è il mio piatto preferito...»
«Lo so, caro... ma voi non sentite un po' odore di chiuso?»
«No, mamma».
«È perché siete abituati all'inquinamento della città... apriamo le finestre».
La nonna tira la maniglia e fa entrare una fresca brezza nella stanza. Chiude gli occhi e annusa il mare con il piccolo naso a punta.
«Dov'è il nonno?»
«Indovina un po', Ernesto».
«È a pescare?»
«Bravo, vedo che lo conosci bene. È sempre a pescare, ma prende soltanto qualche cefalo ogni tanto. In realtà lo fa per chiacchierare con qualcuno al porticciolo e guardare le barche che vanno e vengono».
«Non viene qui a mangiare?»
«No, torna nel pomeriggio. Stasera, se avete voglia, ci mangiamo una pizza tutti insieme nel giardino di casa mia, così lo saluti e dopo non avete nemmeno i piatti da lavare. Sei d'accordo Carolina?»
«Volentieri, mamma... tanto ho già preparato i vestiti per domani. Questo è il tuo zainetto per la scuola, Ernesto, mettilo in camera tua».
«Siete ancora qui, cosa aspettate? Andate, dai... penso io a sistemare i bagagli e preparare il pranzo», dice loro la nonna.
Ernesto e la mamma vanno a fare un giro sul lungomare.
Ci sono tante persone che passeggiano. Alcune bevono una limonata fresca al bancone di un baracchino, altre chiacchierano appoggiate alla ringhiera, mentre si lasciano accarezzare dalla brezza.
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Ernesto e il pirata Jonathan - Il cuore e la stella
FantezieNel bel mezzo dell'anno scolastico, Ernesto si trasferisce con i genitori a Portamare, luogo di nascita della nonna. Appena arrivato nella nuova scuola, conosce Gianni, ragazzino divertente, coraggioso e pieno di energia, e Silvia, lunghi capelli ne...