La missione era completata. A Wade non fregava un cazzo dei documenti e file che aveva rubato, e hackerato con Lydia. Lui voleva avere suo figlio e basta. Aveva perso abbastanza tempo con quelle cazzate. Voleva rintraccare Tago, e poi tornare alla sua vita quotidiana con solamente una persona in più a cui volere bene.
Stava facendo le valigge quando Lydia lo richiama.
Era molto felice di lasciare finalmente quel posto del cazzo, ma a quanto pare il destino non era d'accordo con lui. "Wade, guarda." Disse Lydia mostrandogli un foglio con sopra un testo.Il testo parlava di cose illegali, di come ricreare hna cellula mutata, e altre robe da cervelloni.
"Che cosa dovrei farci io con questa informazione?" Chiese l'uomo. "Perché il dottore vuole queste informazioni?" Chiese la donna. "Non lo so, e non mi importa neanche onestamente." Rispose come al suo solito l'uomo mettendo su un sorriso falso.Lydia era molto turbata dalle informazioni che avevano rubato. E confusa. Non sapeva cosa voleva il dottore da queste cose orribili. C'erano foto di mutati mutilati, e essere umani morti congelati nel tentativo di farli mutare. C'erano contratti su contratti su gente conzenziente per porsi a questi esperimenti.
Lydia aveva il voltastomaco.Poi trovò informazioni su Wade, glieli passò.
Wade si incazzò, e non poco. Adesso voleva staccare la testa a quella testa di cazzo, e banchettare con il suo cadavere per poi bruciarlo. Voleva mutilarlo, sgozarlo, e torturalo fina a quando si sarebbe sgolato, e le sue corde vocali si fossero spezzate.
Lo odiava. Poco irrascibile su questo tema.Lydia e Wade cercarono insieme di caprici qualcosa.
Era traffico di essere umani e mutanti, esperimenti illegali... mancava il pezzo forte.
Stavano impazzendo.Il giorno dopo i due si presentarono davanti la casa del cervellone, quel dottore del cazzo.
Non era scioccato di vederli.
"Avete svolto il lavoro? Datemi quello che vi ho chiesto." Disse l'uomo con un sorriso sadico.
Wade si stava trattenendo nel non spaccargli la faccia, gli voleva rompere il naso, e strappare gli occhi dalle orbite. "No." Disse Wade. "Prima voglio vedere mio figlio."Il dottore continuò a sforzare un sorriso.
Lo stava praticamente uccidendo con lo sguardo. "Non è con me." Mentii l'uomo. "Allora non avrai i tuoi documenti del cazzo, faccia di merda." Rispose Wade facendo marcia indietro. "Entrate." Disse l'uomo immediatamente.Wade andò a sedersi sul divanetto della villa.
Si coricò come se fosse a casa, e non si curò di togliersi le scarpe prima di posare il piede sul divano. "Voglio vedere mio figlio." Disse nuovamente. "Okay." Disse sta volta infastidito il dottore. Fece sagno a qualche uomo dietro di lui di entrare. Un uomo grasso e abbastanza alto, sembrava un armadio, entrò nella stanza. Wade lo guardò tra il perplesso e sorpreso. "Figlio mio, sei un po'... come dire... grande per la tua età." Si alzò dal divano per andarlo ad abbracciare. L'uomo appena sentii le braccia di Wade intorno al corpo si irrigidii.Lo prese per il colletto e lo spinse nuovamente contro il divano. "Hai la superforza, figliolo? Sono fiero di te!" Aggiunse con un sorriso nascosto dalla sua maschera. L'uomo che Wade pensava fosse suo figlio disse con una voce quasi robotica "Non sono tuo figlio, deficente!" E poi aprii una porta che dava ad una stanzetta. "Vieni." Ordinò l'uomo.
Dalla stanzetta uscii un bambino che guardava in basso. Era lo stesso bambino che l'uomo gli aveva mostrato nella foto. Quei capelli neri, e quei occhioni nocciola. Il bambino finalmente alzò lo sguardo.
Gli occhi di Wade si sgranarono, e vedere quanto somigliasse a Vanessa. Gli occhi gli divennero lucidi, si sentiva ridicolo. Non piangeva quasi mai.
"Papà, chi sono questi?" Chiese il ragazzino a... al dottore.Wade si risveglio da quel sogno. Il bambino era una copia sputata di Vanessa, e vederlo lo aveva quasi emozionato se non avesse chiamato quel essere... papà. "Papà?!" Urlò Wade.
Il bambino si nascose dietro il dottore.
Poggiando per sbaglio la sua mano sulla faccia del dottore, bruciandola un po'. "Ambrose! Stai attento!" Lo sgridò il dottore. "Ambrose?" Chiese nuovamente Wade. Era un nome... bellissimo.Più Wade ammirava quel bambino più vedeva Vanessa. "Wade, lui è Ambrose." Disse il dottore stringendo il bambino a sé. Wade si avvicinò al bambino, inginocchiandosi per terra difronte a lui. "Ciao Ambrose, io sono Wade Wilson. Io sono il tuo.." un tosse improvvisa percuose il dottore interrompendo Wade.
L'uomo gli lanciò un occhiataccia ed era pronto a ficcargli una katama nel petto. Il dottore ordinò a suo figlio di andarsene. "Cosa stracazzo è questa storia? Si vede lontano un miglio che quello è figlio MIO." Wade prese una katama in mano. "Calmati. È complicato." Disse il dottore. "Cos'è complicato? Solo perché le tue palle non sono riuscite a sborrare dentro una fica non significa che ti devi appropriare dei figli altrui!" Sbottò. Il dottore che fino a quel momento era rimasto calmo ora sbottò "qualche mese fa non eri neanche cosapevole di avere un figlio!"
Wade si zittii. Si sedette nuovamente sul divano. "Lo perterò a casa con me." Si riferiva al bambino. "No." Rispose il dottore. "No? No? Abbiamo un patto. I documenti per mio figlio." Disse Wade incazzato. "Non posso darti Ambrose." Rispose il dottore. "Significa che io mi pulirò il culo con i tuoi bei documenti."
In quel momento si sentii un urlo atroce. "Cos'è stato?" Chiese Lydia uscendo la pistola. "Nulla." Rispose il dottore. "In cantina abbiamo un giocattolino che ama urlare." Disse l'uomo.
Wade e Lydia si guardarono. "Dov'è Ambrose?" Chiese immediatamente Wade. "Pensi davvero che farei del male a mio figlio?" Sbuffò il dottore. "Non è tuo figlio." Puntualizzò l'uomo. "L'ho cresciuto come se lo fosse." Rispose il dottore.Lydia si alzò dal divano, e fece segno con la pistola di fare strada verso la cantina. Il dottore uscii la pistola a sua volta. "Facci vedere la catina!" Ordinò la donna. "Prima abbassa l'arma." Rispose Tago. "Abbassala prima tu!" Ordinò Lydia. Il dottre l'abbassò.
Con un passo leggero, e sofisticato. Il dottore fece strada fino alla cantina. Quando aprii la porta la prima cosa che sia Wade che Lydia viderò...
Fù un ragazzo completamente insanguinato, ricoperto di sudore che ansimava. I capelli sporchi appicicati alla fronte. Immobile attaccato ad una sedia. Wade lo riconobbe immediatamente.
Stava per andargli incontro quando il dottore lo fermò. "Dove credi di andare supereroe?" Ridacchiò, una risata che gli fece accapponare la pelle. "O il tuo amante oppure tuo figlio. Chi scegli?" Chiese il dottore con un sorriso sadico. Peter non si era neanche accorto della presenza di Wade finquando non sentii il dottore parlare. Gli occhi lucidi, stanchi e spaventati di Peter incontrarono immediatamente quelli della persona che ama. "Allora, Wade?" Chiese il dottore nuovamente.
STAI LEGGENDO
What If... I love Deadpool? (Spideypool)
FanfictionPeter Parker dopo la morte della zia era rimasto completamente da solo. Se non fosse stato per Tony l'unica figura paterna e mentore non fosse diventato ufficialmente il suo tutore legale. Adesso aveva due fantasici genitori e una sorellina. Dopo qu...