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<Ora è davvero troppo> Jayden prende e mi sbatte al muro, le cose non cambieranno mai, lui non cambierà mai, ho capito perché papà non voleva vendergli la casa, era il suo avvocato difensore nonostante lui sbagliasse, era comunque suo obbligo difenderlo, è troppo violento, ma credo anche che nessuno lo abbia mai veramente aiutato

<Sei tu che non capisci un cazzo Hooper, ti rendi conto che io sto perdendo tempo dietro a te, e tu te ne sbatti semplicemente il cazzo> gli urlo contro facendo girare tutto il corridoio verso di noi

<Non ho mai chiesto la tua opinione di merda, schifosa ricca viziata> mi sto arrabbiando ma non posso perdere io il controllo qui, stiamo litigando per dei compiti non fatti, e metà argomenti non studiati come sempre, ma come sempre la mia rabbia supera la mia ragione

<TU DEVI FARE QUEI COMPITI, E NON SI DISCUTE, MI SONO STANCATA DI STARE DIETRO A CERTI RIFIUTI UMANI!> lo vedo perdere del tutto la pazienza e mi sbatte più forte al muro, per fortuna la palestra e arti marziali attenuano un po' il dolore, anche se il muro non è poi così morbido

<Hooper fermati rischi di farle male!> provano a fermarlo alcune ragazze che si sono radunate intorno a noi, ma lui non le degna di uno sguardo, anzi sta facendo avanti e indietro tra le mie labbra e i miei occhi, li chiudo un secondo per far passare del tutto il lieve stordimento, mi fa appoggiare i piedi a terra, mi aggrappo al suo bicipite per il leggero mancamento, senza dire altro mi prende in braccio e appoggia con la mano la mia testa sulla sua spalla, lo abbraccio riluttante, ma sento i miei muscoli rilassarsi

<Scusa> lo sento dire dopo essere stato in silenzio a pensare.

Si mette seduto a terra e continua a tenermi abbracciata a se, il suo profmo di lavanda e menta ha ormai invaso le mie narici.

Alla fine ti affezioni anche se non vuoi, perché sei
consapevole che quella persona una volta entrata difficilmente uscirà, o perché o sei tu che non vuoi, o perché non se ne andrà di sua volontà.

<Signorino Hooper, in presidenza> lo richiama il preside, non posso permettermi di perdere la mia occasione per lui

<Lo lasci stare per favore> intervengo abbracciandolo al collo, sento che stringe la presa

<Ma signorina...>

<La prego, ci penso io, con me parla> mi guarda preoccupato e a lui rivolge uno sguardo scettico

<Non finisce qui Hooper, non ci sarà sempre lei a difenderti>

<Non capisce proprio di lasciarmi in pace eh?> ribatte Jayden incazzato, si alza improvvisamente scordandosi di avermi in braccio, prendo una storta al collo, ma non la sento, ho avuto dolori peggiori, mi si annebbia solo un po' la vista, ma vedo una ragazza avvicinarsi a me per controllare come sto, ma Jayden la ferma fulminandola con lo sguardo

<Non ti avvicinare a Sydney> mi attira a se, la nebbia svanisce del tutto.

Il preside non ha detto nulla in tutto ciò

<Dovresti lasciarla andare quella ragazzina, la rovineresti e basta> interviene lui

<Quella ragazzina me la tengo io!> puntualizza Jayden, stufa di avere gli occhi di tutti addosso chiedo per la terza volta

<La prego signor preside, ci lasci soli> mi fissa, annuisce e poi ordina a tutti i presenti di andarsene, lasciando soli me e Jayden.

<Jayden calmati, scusami per prima ma tu devi rimanere calmo, il preside e gli altri non sono me, quindi evita di alzare le mani> gli dico appena lo sento calmarsi, mi appoggio al suo petto e inizio a giocare con i fili dei suoi pantaloni

<Sono troppo violento, ecco perché cercano di metterti in guardia da me, e hanno ragione,non dovresti nemmeno avvicinarti> mi prende delle ciocche di capelli e inizia a giocarci, attorcigliandole sulle dita

<Non posso lasciarti da solo, tu hai bisogno di aiuto, e io dei miei crediti, potremmo arrivare a un accordo, se ti calmi>

<Principessa ci proverò ma non ti prometto nulla> mi da un bacio tra i capelli e mi abbraccia da dietro, non posso vedere la sua espressione, ma posso immaginare che sta sorridendo, lo fa solo quando sa di non essere osservato.

Da Los Angeles A Mai PiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora