Capitolo 24

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Le giornate si erano fatte più corte, buie e il cielo era spesso ricoperto da una unica patina grigiastra di diverse sfumature come un dipinto fatto ad acquarello. L'aria si era fatta più pungente e umida a causa dei frequenti rovesci e dall'attenuazione del calore dei raggi solari. I bellissimi e sgargianti colori autunnali risaltati in brillantezza e intensità dalle giornate di sole, ora parevano essersi del tutto spenti, lasciando il posto a una colorazione sempre più uniforme di toni scuri.

Quella mattina si era alzato un leggero vento freddo che faceva roteare, di tanto in tanto, come ballerine impazzite, gruppi di foglie cadute, ormai secche.

Zoe si strinse nel suo mantello e alzò il cappuccio. L'inverno che stava arrivando era una stagione a lei sgradevole non solo per la temperatura, ma perché le era memore dell'evento più brutto della sua esistenza.

Tutto la riportava a quel momento. Tutti i suoi sensi le ricordavano quel terribile giorno. L'odore di umido, il grigiore del cielo, il biancore della neve che era sembrata cancellare appositamente, fiocco dopo fiocco, ogni cosa a lei cara, il freddo inteso e pungente che per poco le aveva congelato il sangue e a cui si era quasi arresa e il sapore metallico che aveva avvertito in bocca ad ogni doloroso respiro dell'aria gelida.

Ginger e il Grigio, come da lui preannunciato, non si erano visti.

Zoe, ubbidiente, stava aspettando il Corvo fuori dalla locanda. Un sorriso soddisfatto incurvò le sue labbra, riflettendo su come si sentisse riposata. Dopo quello che era successo con Kieran, la notte precedente aveva dormito splendidamente, come da lungo tempo non le era capitato.

Ripensando con più lucidità all'accaduto, si rese conto di aver agito d'impulso, ma nonostante fosse stata una mossa molto azzardata e veramente poco prudente non se ne pentiva. Lui non l'aveva rifiutata anzi, le aveva fatto capire che tra loro non era escluso un rapporto di conforto reciproco e questo per ora le bastava. La solitudine, purtroppo, aveva cominciato a pesarle e anche se era molto brava ad avere un atteggiamento stoico, l'opportunità di trarre beneficio da un rapporto anche se complicato, per non usare la parola contorto, non l'avrebbe persa.

Zoe rabbrividì a causa di una folata di vento più forte.

Devo assolutamente cambiare abiti!

Spero di averne l'opportunità. Dovrei iniziare a usare il nuovo mantello che mi ha comprato Kieran, il mio è davvero troppo consunto e leggero.

Zoe batté i piedi che nell'immobilità si stavano intorpidendo per il freddo.

Ci sta mettendo un secolo, ma che cosa sta combinando?

Se non viene tra qualche minuto lo vado a cercare.

Quella notte aveva sognato la voce della fonte che le parlava. Il ricordo di quello che le aveva detto era in parte scomparso appena si era destata. L'unica cosa che le era rimasta in mente erano poche parole di cui non capiva il significato.

<<Solo con Kieran puoi salvaguardare la magia. Kieran è il futuro...>> e poi naturalmente c'era stato dell'altro, che nonostante gli sforzi per ricordare, era rimasto nell'oblio.

Beh, alla fine ho un'altra ragione per rimanergli accanto.

Fidarmi di lui completamente però, è tutta un'altra cosa.

Il Corvo la raggiunse poco dopo. L'espressione era più imbronciata del solito e, al contrario di quello che Zoe sperava, silenzioso e scontroso, aveva tenuto le distanze come se niente fosse accaduto tra loro.

Me lo sarò sognato, si disse delusa.

Le uniche parole che le aveva rivolto erano state per avvisarla che prima di andare all'Agenzia, sarebbero passati per Silentforest.

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