Cara Marilyn,
non so neanche da dove cominciare.
In questo momento sono così stanca che non mi alzerei dal letto per giorni. Non farei altro che dormire. Dormire, dormire e dormire. Mi perderei nei sogni, ma quelli bui, quelli neri come la pece perché ho il bisogno di una pausa.
Mi chiedo ancora dove tu sia finita. Sai la vita non è più divertente da quando te ne sei andata. Il mondo non è più a colori e gli uccellini non cinguettano più come una volta. Da quando te ne sei andata qui a casa non si respira più l'aria di pace, ma di guerra. Una continua ed estenuante guerra in cui non puoi essere nient'altro che uno spettatore.
Lo so a cosa starai pensando leggendo questo. Sicuramente avresti detto "Smettila perché so che non è così. Non è il mondo circostante che è in guerra ma sei tu". E sai come ti avrei risposto?
"Hai proprio ragione".
Forse non credo che sia neanche il momento più adatto per scriverti una lettera, però oggi sono triste e vorrei abbracciare questa tristezza e dirle che è normale e che non c'è niente di sbagliato in questo.
Marilyn, mi manchi, ma so bene che ora, anzi che in questo preciso istante, la tua vita sia migliore. E so benissimo che non torneresti mai indietro. Io lo so che se fai una scelta, la scegli fino in fondo. Non credere, io sono contenta per te, però... c'è qualcosa che non mi piace. C'è una situazione in particolare che non è mai stata chiarita e questo... non mi piace.
Non ti chiederò di tornare indietro perché ,se lo facessi, allora a quel punto, non sarei che un mostro. No, non te lo chiederò. Tuttavia, ti chiedo solo di darmi la forza di alzarmi da questo letto. Ti prego, sei l'unica che può farlo.
Ti lascio con queste parole .
Lucy
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For You
Short StoryFor Love, for Time, for Death my Darling. Marilyn, ti stiamo aspettando. Dove sei?