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"Davvero non ce la faccio" rispondo, all'ennesima correzione.
"Non riesco ad essere femminile"
"ma tu questa tua sensualità devi lasciarla uscire, perché so che puoi" mi dice il mio insegnante, in piedi di fronte a me in sala.

"Io ci ho sempre provato ma ogni volta, boh crollavo"
dico scoppiando in lacrime, sentendomi troppo piccola in confronto a questa cosa.
"Vuoi andare in relax a calmarti un attimo?" annuisco, asciugando le lacrime e, tremando, vado verso la sala relax.

Entrando vedo Luca uscire dal bagno.
"Oh So' tutto okay?"
annuisco e asciugo le lacrime per l'ennesima volta.
"Non ci credo manco un po'. Io ora vado che c'è Lorella che mi aspetta ma quando torni in casetta parliamo ti avviso" mi dice e annuisco ancora, stvolta accennando un sorriso.
Sto un po' cambiando idea su di lui.

Dopo qualche minuto, quando il mio respiro è tornato regolare,
torno in sala.
"Apposto?" mi domanda Emanuel e riinizio a provare la coreografia, stavolta cercando di credere di più in me stessa.

"Già vedo un po' di miglioramento, ora vai in casetta e ci vediamo domani" esco dalla sala, l'ultima lezione dela giornata è quasi peggiore della prima.

"Avete visto Luca?" domando entrando in casetta.
"È in camera sua"
vado verso la camera celeste e passando trovo la porta aperta.

Luca ed Alessia, lui sul letto visibilmente triste e lei che lo rassicura.

"Sole ciao" mi saluta Trigno battendomi in cinque per poi entrare in camera ed io vado in camera mia.

Faccio la mia solita doccia e prendo posto sul divano.
"Cuore mio! Oggi cuciniamo noi" mi annuncia Rebecca e con un finto sorriso mi alzo dal letto, lego i capelli con una pinsa e la seguo, fino a raggiungere i miei amati fornelli.

"Io ti propongo pasta al pesto"
"perfetto".
Prendiamo una pentola con dell'acqua e iniziamo a farla bollire, per poi cuocere le pennette, distribuirle nei vari piatti e aggiungerci il pesto.

Alle 21:00 in punto siamo tutti a tavola, mangiando questa pasta al pesto che, modestamente, spacca.

Rispetto alle altre volte, mi son seduta da un'altra parte.
Di stare vicino a Luca non mi va, e stavo anche cominciando a cambiare idea su di lui.

Dopo cena prendo il mio computer e vado nel giardino sul retro, come sempre, iniziando ad ascoltare le canzoni delle coreografie per la puntata.

Durante le note del ritornello di vertigine, la porticina si apre e Luca esce fuori.
Non sposto più di tanto la mia attenzione su di lui, e continuo ad ascoltare la canzone.

"Ciao" mi dice e non rispondo.
Mi sfila una cuffietta, lo guardo di traverso e mi sfila anche l'altra, così tutta la mia attenzione si sposta su di lui.

"Perché ti sei messa vicino ad Alessio e Rebecca dall'altra parte del tavolo?"
"ah, ma scusa, pensavo ti facesse piacere stare vicino ad Alessia"
"ma lo sai o non lo sai che io ho bisogno di una persona come te?
Lorella mi ha detto che sono passivo, che devo esprimere di più"
"anche io dovrei esprimere di più"
mi prende la mano.
"Dobbiamo esprimere tutto quello che abbiamo dentro insieme" dice
ed io annuisco, stavolta guardandolo.

"Mi duole dirlo ma senza i tuoi consigli non supererò questo compito"
"ovvero, anche tu hai bisogno di me".
Lui ha bisogno di me.
E forse anche io.
"Grazie" gli dico
"grazie a te"

"Mi sa proprio che tu devi dirmi qualcosa" vengo trascinata da Rebecca fuori dalla cucina e mi porta verso la camera.
"Cosa amo?"
"no non so vedi tu, eri lì fuori con Luca e ho chiaramente sentito un ho bisogno di te"
"eh beh che c'è da dire?"
"provi qualcosa?"
"ma cosa? No no e no"
"voglio vederti tra un po' cosa mi verrai a dire" scuoto ancora una volta la testa e poi Sienna fai il suo ingresso in camera.

"Tutto apposto love?" le chiedo e lei annuisce.
"A voi? Di cosa parlate?"
"Sole ha una cotta per Luca"
Sienna spalanca la bocca e mi guarda
"no Siè, non è vero, ha fatto tutto lei"
poi qualcuno bussa alla porta e urlo un "avanti"

"posso rubarvi un attimo Sole?" entra Luca e mi trascina verso la sua camera.
"Ma che fai! Smettila di tirarmi!"
"dai bambi basta"
dice lui una volta entrati nella cameretta celeste.

"Che c'è?"
"non volevo stare da solo" annuisco e mi appoggio con la schiena al muro.
"Dovresti quasi mettere apposto" gli dico, osservando il suo lato di camera.
"Aiutami no?"

mi smuovo dal muro e gli porgo una mano per farlo tirare su dal letto.
Iniziamo piegando tutti i vestiti sparsi per la stanza, rifaccio il letto per bene e in 10 minuti è tutto ordinato.

"Grazie bambi"
"abbiamo sbloccato un nuovo soprannome ragazzi!"
"spacca dai" si fa i complimenti da solo lui.
"Sicuro è meglio di bambina"
"è l'abbreviazione di bambina"
"ma no dai, non ci sarei mai arrivata!" dico sarcastica e ridiamo.
"Comunque ti puoi sedere sul letto eh" mi avvicino lentamente e mi siedo accanto a lui che invece è steso.

"Tra poco vado che ho un mal di schiena assurdo e ho bisogno di dormire"
annuisce e chiude gli occhi per un secondo.
"Ho sonno anche io"
"ho notato"
lui si fa più in là sul letto e ho il giusto spazio per stendermi.

Stiamo cinque minuti buoni in silenzio a fissare il soffitto quando ad un certo punto Luca si gira bella mia direzione e mi posa una mano sulla spalla, facendomi irrigidire.
"Ma vedi che non ti ammazzo eh" rido alla sua 'battuta' e rilasso le spalle.

"Domani a che ora hai le prove per il compito?"
"alle 18:00 devo trovarmi in sala e non so quando ne esco onestamente"
"e hai ansia scommetto"
annuisco.
"Bene, allora, io alle 18:30 ho lezione con la vocal coach quindi possiamo andare agli studi insieme"
"grazie, stare in compagnia mi fa distrarre"
"soprattutto se sei in mia compagnia" dice, marcando la parola 'mia'.
"Che egocentrico madonnina"
"madonnina?"
"non prendermi in giro!" ridiamo entrambi e poi decido di andare in camera mia a dormire.

"Pronta?" entra in camera mia Luca, richiamandomi per andare agli studi assieme.
"Vuoi darmi la manina?"
"no no tranquillo, la so la strada"
"mh va bene".

Quando arriviamo in sala relax, mollo il borsone sulla panca accanto alla porta.
"Come va?" mi domanda Luca
"ho una brutta sensazione qui" mi indico un punto della pancia, dove sento come un peso.
È sempre così, ogni volta che ho l'ansia, poi più il tempo passa più la testa mi gira e mi viene la nausea.

"Tranquilla però"
annuisco e mi siedo, cercando di fermare il tremore delle mie gambe.
"Allora mettiamola così, se non la smetti di tremare sarò costretto a metterti una mano sulla gamba"
ironicamente, cerco di fermare le mie gambe e poi vedo l'orario.

"Ora la manina la voglio fino alla sala"
sorride e me la stringe.
Non ho mai fatto caso alla nostra differenza d'altezza, dato che lui sarà giusto 5cm in più di me.

"Okay, ora vai e poi mi racconti"
annuisco, mi faccio coraggio ed entro in sala, ma prima di chiudere la porta Luca mi dice una cosa.
"Credi in te stessa"

SCIVOLANDO (piangi e balla) | Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora